Incendiavano capannoni agricoli per boicottare la centrale Biogas: tre arresti

10/02/2014 di
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Incendiavano capannoni agricoli tra le zone di Maenza e Priverno ed erano pronti a colpire ancora. Tre uomini, Mauro Risi, suo figlio Mirko e il nipote Giovanni, sono stati arrestati nella notte nel corso di un’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Terracina con l’ausilio delle stazioni di Maenza e Priverno.

Da alcuni mesi avevano seminato il panico sul territorio, organizzando raid ai danni delle aziende agricole della zona che erano entrate nel business della realizzazione della centrale elettrica a biogas.

Il primo incendio era stato appiccato il 6 novembre scorso e aveva completamente distrutto un capannone agricolo di un’azienda; il secondo il 2 gennaio 2014 e il terzo il 17 gennaio, con danni per centinaia di migliaia di euro. Tutte le aziende erano dotate di impianti fotovoltaici. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il movente sarebbe da ricercare nella volontà del gruppo di entrare nell’affare della centrale biogas, con l’offerta dei terreni, la produzione e il trasporto del materiale di risulta che avrebbe dovuto alimentare la struttura.

L’obiettivo, ancora tutto da ricostruire, potrebbe essere quindi l’eliminazione di possibili concorrenti nella zona o un tentativo di boicottare la realizzazione dell’impianto. Mauro Risi aveva istruito a dovere i due ragazzi più giovani. Gli incendi infatti erano stati appiccati in maniera scientifica: il gruppo acquistava la benzina e poi organizzava i raid accendendo il fuoco ai quattro angoli di ogni capannone così da cagionare il maggiore danno possibile.

I carabinieri sono riusciti a rintracciarli anche grazie all’aiuto fornito da tutti gli agricoltori della zona, incastrandoli poi con l’intercettazione di telefonate nelle quali si i tre si vantavano del lavoro portato a termine. Per tutti l’accusa è di concorso nel reato continuato di incendio aggravato, mentre Mauro Risi è accusato anche di minacce aggravate e continuate.