Metro, al circolo cittadino niente dibattito: amministratori assenti

21/01/2014 di
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Circolo Cittadino. Sembra di vivere un dejà vu, tali e tanti sono gli incontri dettagliatamente documentati negli archivi del Comitato MetroBugia e del portale www.q4q5.it, a partire da quella prima assemblea pubblica datata 2007 presso il “Gabbiano”. Di anni ne sono trascorsi e i nostri archivi si sono arricchiti di filmati, studi dettagliati, fotografie, articoli, interviste, esposti… ce ne sono a iosa sull’affaire metro a Latina.

La cronistoria per sommi capi la introduce Ferdinando Cedrone, moderatore dell’incontro intitolato “Metro leggera al capolinea?”, organizzato da RinascitaCivile. Si tratta dell’opera più costosa in termini economici, seconda solo alla bonifica dell’Agro Pontino, inaugurata da fantomatiche pose della prima pietra, propagandata sin dal 2007 con l’esposizione di un vagone in piazza del Popolo, infiocchettato di rosso… e poi tanta disinformazione, tanti annunci, tante omissioni, un tram su gomma chiamato “metro”. Un concatenarsi di eventi (la sparizione di autobus ecologici acquistati dal Comune lasciati a marcire in un deposito, mai utilizzati), le mancate risposte da parte delle Amministrazioni Comunali, plurale doveroso, ci fa notare l’ing. De Simone, presidente del Comitato Metro Bugia, perché gli attori in fin dei conti non sono cambiati, diverse persone presenti nella precedente amministrazione sono le medesime che oggi ricoprono ruoli di governo della città.

Se non ci sono i soldi un’opera non si può fare, prosegue, questo è semplice logica, un piano economico finanziario funziona se le entrate e le uscite si pareggiano, ma quando in un piano le entrate sono “farlocche”, ovvero figurano delle entrate inesistenti a coprire spese ingenti, allora i nodi vengono al pettine.

In buona sostanza il Comune di Latina commissiona un’opera facendo conto sul contributo economico della Regione Lazio, senza avere mai chiesto a quest’ultima se avrebbe erogato le somme necessarie così come inserite nel piano economico. Dunque le entrate sono inesistenti. Si possono coprire delle spese con delle entrate inesistenti? La Regione Lazio non si è mai pronunciata a riguardo, non ha mai preso alcun impegno, non ha mai dato alcuna risposta. Risultato: centinaia di milioni di euro mancano all’appello.

Il Comune ha firmato un contratto con la società MetroLatina sulla base di entrate che non ci sono, il Comune si è impegnato in una convenzione temeraria ed oggi cerca di spostare la responsabilità sulla Regione in maniera patetica. A confutare l’ultimo articolo apparso il 5 gennaio scorso sul quotidiano Latina Oggi ci sono tanto di prove documentate. L’articolo titolava: “I tagli cestinano la metro”, ma come giustamente sottolineato da Giulio Capirci, di Rinascita Civile, non c’era nulla da tagliare, zero era e zero è rimasto ad oggi. Uno zero spaccato. Si parla di milioni che ogni anno, per ben 30 anni, la Regione dovrebbe erogare per la metro leggera, l’articolo parla di 5 milioni, nella convenzione se ne indicano 7 di milioni, con una rivalutazione del 2%, secondo un’analisi dettagliata fornita da Giulio Capirci, si potrà arrivare in 30 anni ben oltre i 300 milioni di euro.

Se si considera che la Regione Lazio attualmente eroga per il trasporto pubblico del Comune di Latina la somma di circa 2 milioni annui, si comprende come l’Amministrazione Comunale abbia tentato di costruire un grattacielo che poggia su dei pilastrini di argilla. Perché mai la Regione Lazio dovrebbe erogare somme tanto più ingenti per la città di Latina, estremamente sproporzionate rispetto alle altre città del Lazio? Il problema, oltre che clamorosamente economico, diverrebbe anche politico, a che titolo la Regione si giustificherebbe rispetto alle altre città? Se la Regione non ha mai assunto l’impegno di erogare queste somme su cosa poggiava il progetto? E perché è stata firmata la convenzione dal Comune di Latina? Peraltro le banche senza l’impegno scritto della Regione non erogano alcuna somma. La convenzione dunque è fortemente sbilanciata a favore del socio privato, Società MetroLatina, è una convenzione capestro e Giulio Capirci ne analizza i molteplici assurdi. L’obbligo di sottoscrivere un finanziamento in convenzione è sine die per il privato, il 40% è parte privata, e il privato può essere in qualunque momento inadempiente. Nel contratto c’è una clausola di risoluzione che è tutta a svantaggio del Comune.

Per il socio privato tutto ciò rappresenta comunque un buon affare. Si finirà per anni dentro un contenzioso che porterà comunque ad un esborso e il numero che è in ballo, nell’ordine dei 40 milioni di euro, è una cifra da Dissesto Finanziario per il Comune. Ecco il risultato della politica fatta in questo modo. Tutto ciò con una Politica accorta, con la diligenza del buon padre di famiglia, si sarebbe potuto evitare. Oggi, conclude Giulio Capirci, possiamo solo sensibilizzare l’Amministrazione Comunale perché agisca per il suo, nostro vantaggio. Il contratto va gestito, la Pubblica Amministrazione che non gestisce il contratto perde sempre, questo è ciò che Rinascita Civile vuole sollecitare in questo incontro chiamando come interlocutori Comune e Regione, che però sono stati clamorosamente assenti.

Vero è che il Consigliere Regionale Enrico Forte aveva avvisato di non poter partecipare per un problema di salute ma, come giustamente evidenziato dal presidente di RinascitaCivile Damiano Coletta, avrebbe potuto inviare un documento scritto a mezzo di un suo rappresentante. Altro clamoroso assente l’Ing. Le Donne, il RUP (Responsabile Unico del Progetto) della metro, che pure aveva dato la sua adesione.

Era presente l’avv. Mignano, unico presente a rappresentare il Comune. Vista l’assenza dell’ing. Le Donne era stato concordato un suo intervento ma, al termine della relazione di Massimo De Simone, ha abbandonato la sala, sottraendosi ad un civile confronto, come è prassi normale in ogni democrazia che si rispetti.

Difficile è impegnarsi e portare discorsi supportati da studi, dall’impegno di una cittadinanza attiva, quando dall’altra parte gli interlocutori delle Amministrazioni Pubbliche latitano e, nonostante RinascitaCivile, che nasce nel 2010, abbia subito iniziato ad occuparsi della metro e delle sue gravissime implicazioni sulla cittadinanza, mettendosi subito in contatto con lo
stesso De Simone, ad oggi trovarsi di fronte delle sedie vuote è un fatto gravissimo che ci indigna.

Peraltro, durante gli incontri con i candidati Sindaco organizzati da RinascitaCivile presso la sala del teatro D’Annunzio, tutti gli allora candidati, incluso l’attuale Sindaco Di Giorgi, si sono espressi dicendo che se non ci sono i soldi l’opera non si può fare. Dopo le elezioni RinascitaCivile organizza un incontro pubblico e chiede all’Amministrazione Comunale una commissione mista tra Comune e Cittadini, per analizzare insieme le modalità per uscire da questa empasse della metro, arrivando ad una soluzione che limiti i danni. Il Comune accetta a metà, infatti forma una Commissione nella quale non si fanno entrare i Cittadini. Risultato: la commissione si riunisce una sola volta senza produrre alcunché. I Cittadini sono stati lasciati fuori dalla porta, ridotti al ruolo di sole vittime di una cattiva amministrazione.

I cittadini, sui quali questa situazione si abbatterà con tutte le conseguenze disastrose sulle loro vite, vengono privati del diritto a partecipare e, quando non vengono lasciati fuori dalla porta, sono costretti a confrontarsi con delle sedie vuote!

Francesca Suale

  1. A Cirilli il puritano demagogo ora che la campagna elettorale è fin ita non cavalca più il caso metro leggera?

  2. Non c’era nessun amministratore perché l’avevano votata tutti la metro, compreso il fratello di Cirilli

  3. ma qual’è il problema? la metro è cosi leggera che neanche si sente..come un cracker

  4. non si presentano perche, persino loro, provano un minimo di vergnogna…un furto ai nostri danni che avremmo pagato (ed in parte ancora pagheremo) un regalo fatto agli amici degli amici…

  5. Un progetto che il Comune di Latina probabilmente non può permettersi ma che comunque gi spetterebbe, a differenza di altre province del Lazio, essendo la Provincia più grande dopo Roma. Un progetto di metro in una città come Latina, andrebbe affrontato seriamente e di sicuro porterebbe sviluppo alla città. E’ quando cresce e ancora non è satura, che in una città bisogna mettere in atto simili progetti. Peccato che i nostri amministratori, pur avendo azzeccato i tempi, non hanno capito dove trovare le coperture economiche. O forse non hanno voluto trovarle? Mah…..

  6. poi stranamente il cittadino sceglie l’antipolitica… chissà perché!

  7. Il comune di Latina, per il momento, non può fare nulla per un semplice motivo… La Metrolatina e’ di fatto l’Atral, la ditta che gestisce il servizio di trasporto pubblico.
    L’appalto per la concessione di questo servizio e’ scaduto da tre anni e prorogato di anno in anno fino ad oggi, tali proroghe però non possono essere infinite dato che il comune paga il servizio con il contributo regionale che potrebbe venire a mancare a causa della mancanza di un regolare appalto pubblico.
    Pertanto per quest’ anno si prevede l’istituzione di una nuova gara d’appalto, e ovviamente l’Atral potrebbe rischiare di perdere il servizio dato che alla gara e’ pubblica.
    Se dovesse succedere un evento del genere sicuramente la Metrolatina partirebbe con la causa di inadempienza contrattuale, e possiamo solo immaginare come ne uscirebbe il comune…
    Sono convinto anche che, grazie a questa pistola puntata, l’Atral sia riuscita a soffiare il servizio della gestione dei parchimetri a Urbania.
    Personalmente la vedo molto brutta per il comune, dato che per risolvere il contratto con Metrolatina dovrebbe sborsare esose penali, e se non dovesse risolverlo l’Europa potrebbe richiedere indietro i fondi già stanziati, e intanto si paga l’affitto al deposito in Francia che custodisce i nostri mezzi, già pronti da un pezzo…
    Grazie sindaco Zaccheo

  8. dr. Mignano, molto veloce ad abbandonare la sala del convegno, molto veloce -come in gioventù discreto centometrista- ad incassare le laute prebende del Comune…………………
    ing. Le Donne, anche lui funzionario dirigente da 150 mila l’anno più bonus…………………
    sull’assenza di Enrico Forte, beh non si può pretendere un intervento scritto a priori, a meno di non essere il relatore principale del convegno

  9. Enrico Forte ben conosceva l’argomento principale della serata. Il finanziamento del contributo chilometrico regionale inserito nel PEF e sottoscritto col contratto capestro. Poteva inviare un comunicato ma non lo ha fatto.

  10. ENRICO FORTE?
    Ma perché conta qualcosa?
    Se Moscardelli non gli dice che fare è dire non esce di casa!!!!!!!!!!!!!!

  11. Vorrei ricordarvi che chi ha votato la metro è:
    Di Giorgi
    Cirilli
    Malvaso
    Calandrini
    Tiero
    Nasso
    Calvi
    Fanti
    ecc… Ossia tutti quelli che adesso amministrano la città, ripudiano la metro ma continuano a afre danni

  12. Da 20 anni a Latina vanno di moda i progetti faraonici: terme di Fogliano, intermodale, super pontina, metro e chi più ne ha…Il discorso è che per questi progetti non andati a buon fine stiamo pagando a rate i debiti di progettazione, impianti, costruzioni ecc.. che qualcuno dei nostri politici ha fatto approvare ed ha intascato il solito 10%, altro che zingari e camorra…

  13. Per favore non accostare mai la parola “crescita” con “latina”. La nostra città non cresce da 20 anni, è morta e non lo sa. Attualmente è come un malato terminale. Ciò che mi da tale certezza è il fatto che quelli che hanno distrutto la nostra città saranno sempre al comando grazie ai voti di piccole lobby di imprenditori, zingari (io ho visto file di zingari ai seggi), criminali, ignoranti e illusi nostalgici del ventennio. Le cose potranno solo peggiorare. I giovani seri scappano (mio figlio se ne è già andato via), noi siamo troppo vecchi per combattere. Latina r.i.p.

  14. Ricordo a tutti che la metro leggera (attuale progetto) fu proposta per primo da Mauro Visari.

  15. la verità è che per la metro di Latina, chi ha concepito ed avallato una simile porcheria deve andare AFFANGHANA