Latitudine Teatro, giovani attori contro la criminalità

17/01/2014 di
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L’appuntamento è di quelli da non perdere. Per il teatro, per il sociale, per i ragazzi che si impegnano nell’arte alla ricerca di una vita migliore. Sabato 18 gennaio alle 21 il centro teatrale “Latitudine Teatro” (via Cisterna 3 a Latina) ospita la compagnia partenopea Il Tappeto di Iqbal diretta da Giovanni Savino che si esibirà con lo spettacolo del circo sociale.

Il nome della compagnia prende origine da una storia pakistana di sfruttamento minorile che ha come protagonista proprio Iqbal, un bambino che ha lavorato in una fabbrica di tappeti per sei anni e dodici ore al giorno. Gli attori sono tutti giovani provenienti da Barra, un quartiere periferico di Napoli caratterizzato dal forte accento criminale.

“Con il termine circo sociale  – racconta Savino – si fa riferimento ad una metodologia che utilizza le arti circensi come mezzo per la diffusione del benessere sociale. Il circo sociale è quindi un mezzo di intervento sociale. Tale approccio è volto a lavorare con giovani a rischio o socialmente emarginati, utilizzando strumenti pedagogici alternativi. Il circo sociale utilizza un approccio dinamico basato sull’arte-educazione. L’arte diventa quindi non esclusivamente il fine, ma il mezzo che si trasforma in un veicolo di trasmissione di saperi. L’obiettivo del circo sociale  – conclude Savino – è sviluppare e incrementare nei giovani la consapevolezza di sé, l’autonomia, l’autostima, l’autodisciplina, l’autocontrollo, il rispetto di sé e degli altri, la cooperazione e molti altri valori, al fine di trasformare le prospettive e le capacità di giovani a rischio”.

Il progetto de Il Tappeto di Iqbal è chiaro: lavorare con i giovani per tirarli fuori dalle macerie della malavita. Nel 2013 la compagnia è stata premiata a Bruxelles per il “Miglior progetto italiano di Cittadinanza Critica”. Un premio che non ha trovato la condivisione delle istituzioni campane distanti da Savino e i suoi ragazzi.

Nella performance che Stefano Furlan (direttore del centro Latitudine Teatro) ospita nel proprio spazio, gli attori saranno accompagnati dalle note della chitarra e del kazoo di Savino e racconteranno attraverso monologhi, canzoni, azioni clownesche e esibizioni corali cosa significa vivere nel disagio di un quartiere come quello campano.

  1. complimenti! da questa città morta ogni tanto si alza qualche voce fuori dal coro, onesta e intelligente.