Regione: pronto soccorso di Latina torna alla normalità

16/01/2014 di
ospedale-goretti-pronto-soccorso-latina-24ore

Situazione perlopiù sotto controllo a Viterbo e Rieti, più critica a Frosinone mentre a Latina dopo il picco del 7 gennaio scorso si è tornati alla normalità, mentre si lavora su misure anti-coda come visite prenotate contestualmente per i codici bianchi e verdi, meno interventi chirurgici nel weekend e dimissioni pianificate per liberare posti letto e decongestionare il sistema.

Sono gli esiti della riunione sull’emergenza pronto soccorso nelle quattro province esterne del Lazio che si è tenuta questo pomeriggio nella sede della giunta della Regione.

Alla riunione, presieduta dalla direttrice della programmazione sanitaria Flori Degrassi e dal responsabile area Programmazione rete ospedaliera Domenico Di Lallo, con il capo della cabina di regia sanitaria Alessio D’Amato, hanno partecipato i vertici delle aziende sanitarie e dei pronti soccorso di Latina, Rieti, Frosinone e Viterbo. La scorsa settimana era stata la volta delle aziende sanitarie di Roma e provincia.

«Il problema – ha spiegato Di Lallo al termine della riunione – va affrontato in modo sistemico e dal punto di vista dell’organizzazione».  Innanzitutto, ha spiegato il dirigente, «bisogna migliorare i percorsi organizzativi. È necessario separare i pazienti veramente critici, quelli in codice rosso o giallo, dai meno critici, codici verdi o bianchi. Per i secondi bisogna pianificare una serie di visite specialistiche o diagnostiche che sono differibili per accompagnare la persona in un percorso guidato».

In sostanza, invece di sottoporsi a quegli esami non urgenti subito, il paziente potrà prenotare le prestazioni nei giorni immediatamente successivi nella stessa struttura o in altre contigue«. Inoltre bisogna lavorare sul meccanismo delle dimissioni: »Per quelle che vengono effettuate nel pomeriggio – ha spiegato ancora Di Lallo – bisogna agire in modo tale che quei posti letto siano liberati fin dalla mattina« mettendo il paziente dimissionario »in un ambiente protetto ma diverso«. Inoltre bisogna cercare di liberare i posti letto prima del lunedì, per fare in modo che all’inizio della settimana ci sia una capienza maggiore, spostando una serie di attività dal ricovero ordinario al day hospital. È stata proprio una pianificazione non corretta delle dimissioni durante le Feste, a quanto è stato spiegato, ad aver causato una situazione di picco critico lo scorso sette gennaio a Latina. In questo senso nel capoluogo pontino sono stati messi a disposizione dei posti letto nel reparto di Otorinolaringoiatria, »secondo la logica che non deve esserci una separazione netta, ma tutti i posti letto devono concorrere alla necessità di ulteriori ricoveri«. A Viterbo, per esempio, per le pazienti donne sono stati messi a disposizione dei posti a Pediatria.

  1. Politici mangia pane a tradimento la sanità deve essere difesa non lasciata nella catastrofe bugiardi

  2. solo per i latinensi l’ospedale basterebbe!
    il problema e che vengono da fuori citta’!!!!