Case, a Latina previsto un calo dei prezzi fino al 3%

14/01/2014 di
panoramica-latina-stadio-latina24ore-6098222

Un calo dei prezzi stimato tra -4% e -2%. È quello che prevede il gruppo Tecnocasa relativamente alla valutazione immobiliare della capitale e del Lazio per il 2014.

«Nel 2013 il mercato immobiliare ha dato ancora segnali di contrazione sia a livello di prezzi sia a livello di compravendite anche se, a partire dal secondo trimestre dell’anno, gli operatori hanno iniziato a riscontrare i primi segnali di ripresa della volontà di acquisto – si legge nel comunicato – Il 2014 potrebbe non essere molto diverso da quello che si è appena concluso, soprattutto se non ci saranno cambiamenti sul fronte dell’erogazione del credito e sul fronte dell’occupazione, i due elementi che più di tutti hanno inciso in questi anni sull’andamento del mercato immobiliare. Nelle grandi città per il 2014 prevediamo una contrazione dei valori compresa tra -4% e -2%. In queste realtà gli operatori notano un maggior dinamismo che si è tradotto in un ritorno di interesse all’acquisto sia da parte delle famiglie sia da parte degli investitori, in particolare in città come Milano e Roma».

Relativamente ai capoluoghi di provincia laziale a Latina si prevede una contrazione dei prezzi tra l’1 ed il 3%, a Rieti si prevede una contrazione fino al 2% e a Viterbo una diminuzione del valore immobiliare tra il 2 ed il 4%.

  1. ancora troppo poco, quando arriveranno a scendere del 30-40% rispetto ai valori bombati di adesso, la gente comprerà e i costruttori guadagneranno il giusto….

  2. dissento. Si ricomincerà ad acquistare solo quando gli immobili verranno riprezzati e le richieste diventeranno sostenibili. Ridurre anche del 40% un prezzo folle rimane sempre un prezzo folle.

  3. 1984: 65 stipendi per una casa….2014: 210 stipendi…un fallimento programmato.

  4. calcola pero’ che sono gia’ calati abbastanza negli ultimi 2 anni…anche del 30%…con un altro 40% si arriva a prezzi umani

  5. comunque, la questione è che i nostri redditi sono troppo bassi, a mio parere non adrebbero deflazionate le case, ma rivalutati gli stipendi…prima però una legge per calmierare i prezzi…nel 2005 quando c’è stato il picco, pagavi 200.000 per 60mq…chissà perchè il 90% della popolazione si è comprata casa in quel periodo…prezzi massimi, mutui a tutti anche al 100%…direi una bella operazione commerciale per capitalizzare moneta fittizia.
    il senso è questo, la banca può erogare più di quanto gli viene versato di liquidità…esempio: 10.000 versati in contanti, può prestare 17.000 fittizi ( cioè carta non stampata) quindi non è denaro reale…con le operazioni degli ultimi 10 anni, fallimenti, sequestri di immobili e altro, le banche hanno MATERIALIZZATO il denaro fittizio…documentatevi…è una tecnica che si fa da quando l’oro veniva versato in banca nei primi periodi di accumulo di ricchezze.

  6. Tutto giusto quello che ho letto, fin qui… mi domando solo una cosa… i costruttori sembrano quasi fermi, i prezzi li scendono di poco, e continuano a stare in situazione di stallo.

    Considerando che i costruttori conoscono meglio di noi il mercato immobiliare, mi domando….forse sono più furbi? perché non vedo tutti questi grandi cali, e avendo le spalle coperte possono temporeggiare per anni ancora…

    Forse una bella IMU sugli immobili invenduti poteva portare qualche vantaggio :)

  7. la flessione dei prezzi al mq non scaturisce soltanto dalla crisi economica e dal basso potere d’acquisto degli stipendi medi, influiscono anche le tasse sul patrimonio immobiliare invenduto inserito nei bilanci delle società.

    Prima i furbetti palazzinari con un patrimonio immobiliare invenduto del valore di decine di milioni euro pagavano parzialmente o affatto le tasse dirette ed indirette sulla CASA.