Trans insultato al lavoro tenta il suicidio

17/09/2010 di
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Anni di mobbing perché è trans l’hanno portato a tentare il suicidio. È quanto denuncia Gay Help Line in merito alla storia avvenuta in provincia di Latina, dove nell’azienda casearia in cui lavorava, un 35enne ha subito violenze verbali e intimidazioni.

«Il transessuale – afferma Daniele Stoppello responsabile dell’Ufficio Legale di Gay Help Line – lavora da circa 10 anni per una grande azienda casearia pontina come operaio e i suoi problemi cominciano circa 5 anni fa, quando dichiar• apertamente al datore di lavoro e alle sue colleghe di voler intraprendere il percorso di transizione.

Da quel momento – aggiunge Stoppello – è iniziato un vero e proprio calvario: gli viene vietato l’accesso al bagno e allo spogliatoio costringendolo, di fatto, a cambiarsi in corridoio, gli ripetono “vedrai, un pò alla volta ti faremo impazzire”, si rivolgono a lui usando l’appellativo ‘Transformer’, viene isolato dagli altri colleghi durante l’ora di pranzo, nel 2008 riceve una serie di lettere di richiamo a cui, però, non segue alcun provvedimento e viene più volte malmenato e insultato. Il 13 settembre scorso -continua Stoppello- “esasperato da questo clima, ha tentato di togliersi la vita tagliandosi i polsi con un taglierino all’interno dell’azienda, in presenza di colleghe e dirigenti. Nonostante perdesse molto sangue Š stato anche spintonato per essere poi soccorso all’uscita dello stabilimento dagli operai di un’azienda vicina, e trasportato successivamente all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina”.

“Questo episodio mostra in modo drammatico – afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma e responsabile di Gay Help Line – una condizione lavorativa assurda, disumana e inaccettabile e dimostra la necessit… di norme severe che contrastino l’omofobia e la transfobia. Il lavoro per le persone trans rappresenta una vera e propria emergenza sociale. L’Italia – conclude Marrazzo – è una Repubblica fondata sul lavoro. Le Istituzioni intervengano per rendere valido questo principio per tutti, eliminando ogni barriera che ostacola il lavoro per le persone trans”.

INTERVIENE POLVERINI – «Quanto accaduto al giovane trans operaio in una azienda in provincia di Latina è inaccettabile». Lo afferma il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, commentando la denuncia dell’Arcigay ed esprimendo «vicinanza e solidarietà al lavoratore». «Mi auguro – prosegue Polverini – che oltre alle autorità giudiziarie competenti, dopo la denuncia sporta dal giovane, anche i vertici dell’azienda facciano tutte le necessarie verifiche affinchè le norme antimobbing siano rispettate ed episodi di questo genere non debbano più ripetersi. Il mobbing è una pratica odiosa, in questo caso con l’aggravante di derivare da una deplorevole discriminazione sessuale e il diritto al lavoro non pu• essere negato a nessuno». «La Regione Lazio, da parte sua, sostiene e continuerà ad incentivare – conclude – tutti gli strumenti utili a contrastare forme di omofobia e di discriminazione anche sui luoghi di lavoro».

INTERVIENE IL PD – «La vicenda del transessuale della provincia di Latina, che pochi giorni fa ha tentato di
togliersi la vita dopo anni di mobbing e angherie di ogni genere subite da parte di colleghi e datori di lavoro, è di grande tristezza, ma soprattutto di una gravità inaudita. Le discriminazioni sul luogo di lavoro sono l’altra faccia dell’omofobia, perché fanno male tutti i giorni e inducono a vivere nella paura. Per questo, la prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro». Lo dice Anna Paola Concia, deputata del Pd. «Questo episodio – ha proseguito la deputata – squarcia il velo su un altro aspetto dell’omofobia e della trans fobia, il
muro che gay, lesbiche e transessuali si trovano di fronte nel mondo del lavoro, dalla difficoltà che spesso hanno anche solo a reperire un impiego, ai comportamenti discriminatori cui tutti i giorni devono sottostare. Anche a questi lavoratori e lavoratrici il Ministero del Lavoro deve dare risposte e tutele ed è questo che chiederò al Ministro». «L’aspetto più raccapricciante è che quando la donna si è tagliata le vene i suoi colleghi non l’hanno soccorsa e solo l’intervento dei dipendenti di un’azienda vicina le ha salvato la vita. I comportamenti omofobici sono tanti, e non sono solo un problema da codice penale, ma anche una questione di ordine culturale. Per questo
motivo – ha concluso la Concia – oltre alla legge per il riconoscimento dell’aggravante di omofobia e transfobia nei reati contro la persona, la cui discussione va avanti in Commissione da dieci mesi, c’è bisogno di altri interventi
legislativi, culturali e sociali per cancellare le discriminazioni. E nessuno si può chiamare fuori».

  1. spero tanto che da questa vicenda, se reale, il povero disgraziato prenda tanti di quei soldi da non lavorare più e che i colleghi mentre lavorano le mozzarelle si mangino i gomiti…infami, razzisti ignoranti.

  2. Solidarietà al transgender che con grandissimo coraggio si è dichiarato in azienda!!
    Ti stimo moltissimo.
    La tua vita non merita di essere buttata al vento bensì è la loro (dei tuoi “colleghi”)che dovrebbe esser consumata all’interno di una fogna, perché è da lì che provengono.

  3. Solidarietà al transgender che con grandissimo coraggio si è dichiarato in azienda!!
    Ti stimo moltissimo.
    La tua vita non merita di essere buttata al vento bensì è la loro (dei tuoi “colleghi”)che dovrebbe esser consumata all’interno di una fogna, perché è da lì che provengono.

  4. Solidarietà al transgender che con grandissimo coraggio si è dichiarato in azienda!!
    Ti stimo moltissimo.
    La tua vita non merita di essere buttata al vento bensì è la loro (dei tuoi “colleghi”)che dovrebbe esser consumata all’interno di una fogna, perché è da lì che provengono.

  5. Solidarietà al transgender che con grandissimo coraggio si è dichiarato in azienda!!
    Ti stimo moltissimo.
    La tua vita non merita di essere buttata al vento bensì è la loro (dei tuoi “colleghi”)che dovrebbe esser consumata all’interno di una fogna, perché è da lì che provengono.

  6. Il principale responsabile della vicenda è la Direzione Aziendale.
    Speriamo di conoscere il nome per non acquistare più i loro latticini razzisti.

  7. Causa legale che sveni loro…. operai colleghi compresi per farli chiudere.

  8. Direi che prima di crocefiggere, sarebe il caso di approfondire il caso e dopo soltanto dopo esprimere la propria idea.
    Meditate…

  9. Vorrei rivolgermi ai Sigg politici che hanno espresso opinioni, non sarebbe il caso che vista la vostra posizione, prima di prendere una o l’altra parte vi foste un pò documentati? ma chi fà politica cerca solo gloria o no?

  10. PRIMA DI CONDANNARE,”BISOGNEREBBE” CONOSCERE ENTRAMBE LE VERITA’…
    RINNOVO IL CONSIGLIO DI KING: MEDITATE SIGNORI…

  11. king&Co.: CHE SIA CHIARO, qui nessuno e’ stolto (forse solo voi?).

    Per una volta i politici l’hanno fatta giusta, hanno condannato senza i loro classici e viscidi “se, ma e pero'” LA VIOLENZA, infatti solo uno stolto non capirebbe che NON EISTE versione o giustificazione che tenga, si tratta di VIOLENZA FISICA E PSICHICA continua e reiterata, PUNTO.

    Sono solo i classivi vigliacchi che se la prendono coi deboli, vattela a prendere con Marrazzo e gli altri ‘buttanieri’ nazionali, col cavolo.

    Tagliatevi voi le vene e forse sarete pari, meglio il collo pero’ :-)

    E come pensare che si possa giustificare la lapidazione (a proposito di mussulmani).

    Vattelapesca.

  12. Dimeticavo: non ve la prendete con i giornalisti? Non hanno fatto disinformazione?

    Qualunque scusa puerile per girarci attorno e non ‘sbuttanarsi’ vero?

    Ripieto, VIGLIACCHI, anche chi come voi cerca di giusticarsi/giustificarli.

  13. ma che per caso sei dell’amministrazione dell’azienda razzista??

  14. mi piacerebbe parlare con lui per stargli vicino . qualcuno sa come fare?l ho seguito l altro giorno a pomeriggio 5,fatti forza perchè le xxx qui sono soltanto loro!!!!