Ottobre rosa? A Latina 210 giorni per una mammografia

04/10/2013 di
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«Ci sorprende molto l’avvio di questa campagna di sensibilizzazione per i tumori femminili soprattutto al carcinoma mammario lanciata a furor di popolo come già avvenuto nella passata consiliatura e con le medesime pecche e limitazioni. In pratica sembra che Regione e istituzioni sanitarie nel Lazio vogliano fare il passo più lungo della gamba. Malgrado ciò alcuni ospedali si affrettano per partecipare alla campagna “Ottobre rosa” quando le liste d’attesa per eseguire esami diagnostici decisivi per la prevenzione come mammografia ed ecografia mammaria superano di gran lunga ogni limite imposto dai protocolli di intervento». Lo dichiara in una nota la segreteria provinciale di Fials di Roma.

«Solo nell’Asl Roma A gli ultimi dati pubblici in merito a mammografia danno tempi d’attesa di 139 giorni, per l’ecografia mammaria 216. Il Policlinico Umberto I avrebbe messo a disposizione 2 giornate nelle prossime settimane da dedicare esclusivamente all’evento. Evento che peraltro – precisa la segreteria provinciale – vuole essere foriero di inviti per le donne che devono effettuare monitoraggi e screening. Due giornate sono davvero una goccia nel mare dati i termini dell’iniziativa. Vale a dire che risulta incredibile che la stessa Regione Lazio voglia portare al 60 per cento le donne che si sottopongono alla prevenzione ma poi non dice neppure come. E se i tempi d’attesa si manterranno così sarà difficile dare risposte veritiere e realizzabili».

«Per fare qualche altro esempio – aggiunge la Fials di Roma – nell’Asl Roma B per una mammografia si aspetta fino a 223 giorni, per un’eco mammaria addirittura 330. Nell’Asl Roma C per l’eco siamo a 240. Nell’Asl Roma C a 214 per una mammografia. Nella Asl Roma E rispettivamente 139 e 196, Asl Roma F 172 e 186, nell’Asl Roma G 98 e 173 e nella Asl Roma H i dati non sono visibili come se fosse non prenotabile. Se poi ci si sposta a Frosinone i tempi sono 284 giorni e 232, a Viterbo 78 e 135, a Rieti siamo positivamente a 7 giorni e 82, mentre a Latina si ritorna purtroppo a 210 e 318 giorni di attesa rispettivamente».

«Vogliamo quindi replicare a questa iniziativa dopo questo monitoraggio specifico e accurato che sarebbe ora di allontanare le velleità propagandistiche e concretizzare fatti. Vediamo bene l’impegno primario del presidente Zingaretti di abbattere le liste di attesa ma – conclude il Sindacato – vediamo meno bene che si è preso fino a gennaio 2014 per i primi risultati».

  1. QUESTA E’MAFIA.
    Nascosta dietro il velo di una presunta legalità. Di questa associazione a delinquere fanno parte dirigenti delle strutture pubbliche, medici e finanziatori e persino infermieri e personaggi minori che hanno però un ruolo ben definito nel sistema.
    Questi ultimi infatti tutti insieme, come rotelle di un orologio a carica manuale, collaborano affinché la gente si stanchi di prenotare una visita in ospedale o alla ASL, affinché si sparga sempre più la voce sull’inefficienza delle strutture pubbliche, sulla mancanza di professionalità dei medici, che pure in tanti fanno più del loro dovere, sull’inadeguatezza degli strumenti e sulla cura dei malati. Ogni ostacolo che il cittadino si trova sulla propria strada è il più delle volte stato posto da chi non vuole che il servizio pubblico funzioni correttamente. Dalla mafia in camice bianco e dai suoi finanziatori.

  2. il confine fra le chiacchiere ed i fatti è sempre molto ampio, a discapito di questi ultimi purtroppo……..