Omicidio Di Meo, gli investigatori scavano nella vita della vittima

25/09/2013 di
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Le indagini sull’omicidio di Federico Di Meo si concentrano sulla figura della vittima di Cisterna. Gli investigatori della squadra mobile di Roma e del Commissariato di Velletri stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo, scavando tra le sue conoscenze, i suoi affetti e controllando accuratamente i tabulati telefonici. Il modo in cui è stato ucciso fa pensare  a killer professionisti, forse appartenenti a un’organizzazione.

Federico Di Meo era un commerciante e apparteneva a una famiglia di commercianti. La mamma Antonietta gestisce un banco del mercato a Roma, dove spesso Federico la aiutava. Anche il papà Ermanno è impegnato nella gestione dei banchi di frutta e verdura.

Federico lascia due figli, una ragazzina di 12 anni e un bambino di 7 che vivono con la mamma a Lariano. Federico non era sposato e recentemente si era lasciato con una ragazza a cui era molto legato.

La vittima aveva precedenti per droga e rapina, ma si tratta di fatti minori che non giustificano un agguato del genere. Probabilmente, secondo gli investigatori, è rimasto coinvolto in qualche modo in qualcosa di molto più importante.