Protesta a Gaeta contro la chiusura del tribunale

11/09/2013 di
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Manifestazione di protesta questa mattina davanti alla sede del tribunale di Gaeta, contro la chiusura decisa dal Governo. Oltre alla protesta che ha visto una notevole partecipazione, si è svolta anche l’assemblea permanente degli avvocati per manifestare contro la scelta del ministro Cancellieri di sopprimere le sezioni distaccate del tribunale di Latina.

Gli avvocati denunciano i gravi disagi legati alla soppressione: maggiori costi per spostarsi a Cassino insieme ai clienti, difficoltà di coordinamento tra la Procura di Cassino e le forze dell’ordine della provincia di Latina, disagi per i cittadini.

Il consigliere regionale Giuseppe Simeone  ha inviato una lettera al ministro Cancellieri che fa seguito alla mozione presentata in consiglio regionale, nella quale oltre a ribadire la contrarietà alla soppressione di Gaeta e Terracina si chiede di rivedere quanto previsto dal D.lgs. 155/2012 mantenendo operative, anche provvisoriamente, le sedi distaccate di Gaeta e Terracina quali presidi di legalità e democrazia.

Ma anche le iniziative dell’Ordine degli Avvocati sono cadute nel vuoto. Il Governo è rimasto fermo sulla propria posizione concedendo solo 2 anni di proroga alla sede di Terracina per smaltire gli arretrati di Gaeta. Poi chiuderà anche Terracina.

“Ho chiesto – spiega Simeone – comunque di mantenere l’unità giurisdizionale dei Comuni del Sud Pontino (Formia, Gaeta, Itri, Ponza, Ventotene, Minturno, Castelforte, Spigno Saturnia e Santi Cosma e Damiano) con il Tribunale di Latina. Purtroppo in questo Paese stiamo subendo gli effetti di una distorta interpretazioni della spending review. Anziché contenere la spesa ed eliminare gli sprechi si procede con tagli indiscriminati producendo di fatto risparmi economici irrisori. Giustizia, legalità e sicurezza sociale sono elementi su cui non si può risparmiare ma al contrario, si deve investire. Il ministro Cancellieri – prosegue Simeone – di fatto ha ignorato in un solo colpo la posizione assunta da Camera e Senato e l’efficienza delle strutture di Gaeta e Terracina determinanti in un territorio come quello del sud pontino dove le infiltrazioni della malavita organizzata sono certificate dalle numerosissime operazioni delle forze dell’ordine. E non ultimo, è stata completamente ignorato l’organicità del sistema giustizia del territorio della Provincia di Latina. La soppressione delle sedi distaccate di Gaeta e Terracina comporta conseguenze negative in termini di controllo e contrasto alla criminalità per i territori dei comuni passati sotto la giurisdizione di Cassino. La dipendenza delle Forze dell’ ordine che operano sul territorio del sud pontino da un ufficio di Procura (Cassino) renderà inesistenti i coordinamenti con la magistratura inquirente, essendo difficile immaginare che si avranno fattivi e quotidiani collegamenti tra la Questura e i Comandi provinciali (Carabinieri e Guardia di Finanza) con la Procura di Cassino. Il provvedimento, inoltre, arreca disagi consistenti per i cittadini oltre che per la gestione della giustizia stessa. Basti pensare che i procedimenti ordinari civili e penali saranno trattati dal Tribunale di Cassino, i riesami reali dal Tribunale di Frosinone, le misure di prevenzione saranno competenza del tribunale di Latina e i riesami personali saranno trattati dal Tribunale di Roma. Una situazione paradossale – si legge ancora nella nota – che non intendiamo accettare passivamente. Andremo avanti mettendo in atto tutti i provvedimenti possibili e sostenendo la necessità di un referendum ma soprattutto cercando quella unità con le istituzioni, la politica, le parti sociali per fare in modo che questo provvedimento possa essere rivisto. Non stiamo parlando solo della soppressione delle sedi distaccate del tribunale di Latina ma di un vero e proprio smembramento della provincia di Latina e dello snaturamento della sua identità su cui non intendiamo arrenderci”.