Furti di rame, 14 arresti tra Latina e Ascoli Piceno

23/07/2013 di
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È di 14 arresti il bilancio dell’operazione “Aur rosu” (oro rosso in romeno), che da stamani all’alba ha visto i carabinieri impegnati, ad Ascoli Piceno e Latina, a eseguire le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip ascolano Giuliana Filippello su richiesta del pm Cinzia Piccioni e del procuratore capo Michele Renzo. In manette, una banda di romeni specializzata in furti di rame in impianti fotovoltaici nelle province di Ascoli, Macerata e Teramo.

Le indagini, avviate dai carabinieri di San Benedetto del Tronto alla fine dello scorso anno a seguito di alcuni furti commessi in impianti fotovoltaici della zona, e condotte con l’ausilio di indagini tecniche e di geo-localizzazione elettronica, si sono parzialmente concluse lo scorso 2 maggio, quando furono arrestati in flagranza di reato 7 dei 14 indagati, responsabili del furto di circa 30 quintali di cavi in rame, che costituivano l’impianto di trasmissione di energia elettrica di un sito fotovoltaico a Cesolo di San Severino Marche (Macerata). Un danno patrimoniale superiore ai 50 mila euro.

Grazie a intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione e pedinamento, gli investigatori hanno ricostruito la geometria criminale di un vera e propria associazione per delinquere i cui componenti, tutti romeni residenti da tempo ad Ascoli, erano affiancati anche da tre ascolani. La struttura organizzativa prevedeva due figure emergenti, con il compito di individuare gli obiettivi da colpire, costituire le squadre d’assalto, dirigere e coordinare i sopralluoghi agli obiettivi scelti e poi tutte le fasi del furto.

Si tratta di Gheroghica M.S., 33 anni, e Platon M., 23, già arrestati a maggio. Le indagini hanno permesso di definire il ruolo degli altri componenti della banda, arrestati oggi: C. Pascal, 36 anni, C. Vartosu di 42, I. Palea di 28, N. Moldoveanu di 42, R.M. Peptanaru di 30, I.M. Clapon di 20, P. Celani di 50, D. Alfonsi di 26 e S. Morganti di 26 anni. Sono stati sequestrati visori notturni, indumenti come mefisti e guanti, radio-trasmittenti. I furti addebitati alla banda sono avvenuti presso impianti ad Acquaviva Picena, Contrada Forola, (novembre 2012); Mosciano Sant’Angelo (Teramo) e Corridonia (Macerata), a marzo scorso, San Severino Marche e San Ginesio (Macerata), ad aprile scorso.

  1. tutti rumeni????
    opss…. che strano…. c’è chi dice che sia un popolo civile, che si è integrato alla grande con la nostra società…. mah, forse i carabinieri si saranno sbagliati!!!???!!!

  2. Questi sono quelli che vengono definiti dagli ipocriti televisivi ” una risorsa del nostro Paese”

  3. Mi chiedo perché questi rumeni non tornano al loro Paese. Forse non sanno che le industrie italiane si sono trasferite in massa anche in Romania, grazie alle politica scellerata e cialtrona di un nano, e che cercano manodopera.