Vendite fasulle, denuncia e sequestro per l’editore del quotidiano La Provincia

11/07/2013 di
quotidiano-la-provincia-latina-679043

Pubblicità nascosta e vendite fasulle per ottenere contributi per l’editoria che non spettavano e che hanno generato una frode allo Stato di quasi cinque milioni di euro. Lo ha accertato la Guardia di Finanza al termine di indagini coordinate dalla procura della Repubblica del capoluogo ciociaro nei confronti di una cooperativa editoriale di Frosinone. Le verifiche dei finanzieri hanno evidenziato anomalie nel bilancio della cooperativa ciociara, in relazione alla diffusione del quotidiano La Provincia, che ha bacino d’utenza nelle province di Frosinone e Latina.

Secondo gli accertamenti delle Fiamme gialle, la cooperativa editoriale, a fronte di talune prestazioni pubblicitarie o della pubblicazione di alcuni eventi, obbligava ad acquistare un certo numero di giornali, per fare in modo che la tiratura del quotidiano potesse raggiungere e superare la soglia prevista dalla legge. In questo modo, sempre secondo le indagini, si conseguiva anche il risultato di abbattere i ricavi derivanti dalla pubblicità.

Secondo gli accertamenti, per gli anni 2008 e 2009 la cooperativa ha comunicato al Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri dati, come riscontrato dagli inquirenti, preventivamente falsificati, allo scopo di avere accesso ai contributi all’editoria, che sono stati indebitamente percepiti per circa 5 milioni di euro. I quattro responsabili sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato. La Guardia di Finanza, su decisione del gip del Tribunale di Frosinone, ha eseguito un sequestro preventivo di beni per 5 milioni.

Il gruppo editoriale ha recentemente annunciato l’intenzione di chiudere la redazione di Latina.

STAMPAROMANA. L’Associazione Stampa Romana e la Slc-Cgil di Latina e Frosinone esprimono profonda preoccupazione per le notizie che riguardano la Effe cooperativa, che edita la Provincia Quotidiano di Latina e Frosinone. “Sarà la magistratura a fare luce sulla vicenda – affermano i sindacati dei giornalisti e poligrafici – quello che è certo è che questa situazione è stata generata da un inqualificabile comportamento dei dirigenti della cooperativa. Non è mai stato prodotto, per esempio, uno straccio di piano editoriale in grado di far crescere la testata e utilizzare il contributo pubblico per il suo vero scopo, cioè sostenere l’editoria locale e non mantenere in vita prodotti che hanno altri scopi da quello di informare correttamente i cittadini delle due province.

Ora  quello che non possiamo accettare – concludono i sindacati – è che il peso degli errori della dirigenza e la crisi in atto, siano pagate dai lavoratori, che hanno già dato con un pesante contratto di solidarietà di un anno. Asr e Cgil-Slc chiedono che nell’incontro richiesto alla regione Lazio l’azienda metta finalmente e trasparentemente sul tavolo tutte le carte e si faccia carico di una situazione che penalizza decine di lavoratori”.

  1. mi dispiace per i lavoratori ma non si può campare alle spalle degli altri.
    le testate giornalistiche devono restare aperte solo con il frutto del loro lavoro, come succede per tutte le persone normali. Basta sovvenzioni pubbliche, non possiamo più permettercelo.

  2. potrebbero mandare via i dirigenti e far gestire tutto ai lavoratori