Coldiretti Latina: “Bene lo stop all’Imu per le imprese”

19/05/2013 di
viola crocetti-coldiretti-287364

«Applicare la prossima Imu senza nessun correttivo per le imprese agricole avrebbe significato, per molti imprenditori, una vera e propria condanna». Lo affermano in una nota il presidente e il direttore della Coldiretti di Latina Carlo Crocetti e Saverio Viola.

«In un clima come questo, negativo sia dal punto di vista meteorologico che congiunturale, si ha la certezza che questa situazione sarebbe costata cara alle imprese agricole del territorio – aggiungono –
Con la sospensione della prima rata Imu da 346 milioni in scadenza per terreni agricoli e fabbricati strumentali, il Governo ha dato un importante segnale al settore agricolo riconoscendone la
straordinaria importanza in termini economici e sociali e quale perno per una nuova stagione di crescita
sostenibile».

«Un particolare riconoscimento va sicuramente – sottolineano dalla Coldiretti – al Ministro delle Politiche
Agricole Nunzia De Girolamo che in pochi giorni ha saputo far proprie le aspettative di un intero settore e
so essersi impegnata con determinazione e competenza nell’ottenimento di questo importante risultato».
«Tutto ciò – concludono i dirigenti pontini di Coldiretti – è sicuramente di buon auspicio per il riaffermarsi
di una rinnovata e meritata centralità del settore agricolo in questo contesto di straordinaria crisi
economica che vive il Paese. Un plauso, dunque, al neo ministro che, da subito, si è fatta interprete delle
esigenze del mondo agricolo che in questo momento non può permettersi di sostenere il carico
dell’aliquota. Un mondo agricolo che, con il passaggio all’Imu, ha dovuto pagare per i terreni nel 2012
mediamente il triplo degli anni precedenti con la tassazione Ici e si è visto assoggettare a tributo anche i
fabbricati rurali di abitazione e i fabbricati strumentali».

«Ci pare di aver già fatto ampiamente il nostro dovere, anzi i dati ufficiali diffusi dal ministero
dell’Economia e delle Finanze certificano che abbiamo pagato di più di quanto lo Stato ci aveva richiesto
– hanno aggiunto Viola e Crocetti – Sulla questione Imu la posizione di Coldiretti si è già espressa in più
occasioni: lo scorso dicembre, in occasione del pagamento della seconda rata, Coldiretti aveva reso
nota la sua preoccupazione in ordine ad un balzello che colpisce tutti i fabbricati rurali, tra l’altro fino ad
oggi esentati, e con essi i fabbricati ad uso strumentale senza distinzione alcuna e i terreni. Infatti, gli
agricoltori sono stati costretti a pagare l’Imu anche su stalle, fienili, magazzini per attrezzi, granai e
cantine».

«Chiediamo meno burocrazia e meno tasse – continuano il direttore ed il presidente di Coldiretti Latina-
La sospensione della prima rata Imu per i beni strumentali all’attività produttiva come terreni e fabbricati
rurali è importante per la ripresa dell’economia: in un momento di crisi come quello in cui viviamo l’Imu
rischia di affossare le imprese agricole che oggi sono tra le poche attività produttive che eroicamente
resistono anche nei territori svantaggiati, che non vengono delocalizzate e che, soprattutto, nelle zone
interne rappresentano la spina dorsale di intere comunità. Questo ulteriore aumento di imposte per il
2013, che si aggiunge al raddoppio della aliquota sui fabbricati rurali strumentali prevista dallo Stato,
pesa in modo insostenibile sull’economia agricola, già aggravata dalle avverse condizioni climatiche. In
tal senso è peraltro necessario che lo Stato rispetti l’impegno a restituire i 45 milioni di extragettito pagati
in più dagli agricoltori lo scorso anno: si tratterebbe di un intervento importante, strutturale e definitivo,
che alleggerirebbe gli effetti di una norma che aumenta la tassazione in maniera maggiore per chi la terra
la usa per vivere e lavorare rispetto a chi ne dispone per fini diversi».

  1. solo propaganda e fumo……. il pagamento dell’IMU è solo ritardato a metà settembre
    non ci sarà nessun accordo sulla riforma IMU e allora, cosa si dirà agli agricoltori ? adesso pagate…