Erosione al mare, aggiudicati i lavori della Regione

23/04/2013 di
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La Regione comunica di aver aggiudicato la gara per i lavori sul lungomare di Latina e di aver predisposto gli atti per effettuare la consegna dei lavori il 29 aprile.

“L’assessorato all’Ambiente del Comune di Latina – si legge in una nota dell’ente – aveva fornito il progetto preliminare dell’intervento già in data 23 dicembre 2011 e che nonostante il largo anticipo con cui ciò era avvenuto a causa di ritardi dovuti prima allo stallo che le elezioni regionali avevano determinato e poi ad un errore tecnico da pare dell’ARDIS nella procedura di gara che ne aveva determinato l’annullamento, ci si ritrova oggi con il danno da recuperare di gran lunga aumentato, e con dei tempi da poter usufruire per lo svolgimento dei lavori fortemente ristretti.
“Convocherò – afferma Cirilli – immediatamente tutti i soggetti coinvolti direttamente e/o istituzionalmente alle problematiche che i lavori in spiaggia potrebbero comportare dal momento che la stagione estiva è ormai alle porte.
La loro esecuzione infatti, da una parte è fondamentale e improrogabile, ma dall’altra paradossalmente potrebbe creare disagi e pericolo per lo svolgimento della stagione estiva stessa”.

A conferma di ciò la nota della Regione Lazio recita tra l’altro: “Visto lo stato dei luoghi, si rende necessario eseguire con
estrema urgenza ed in maniera prioritaria il radicamento a terra dell’ultima scogliera di levante, oggi completamente isolata dalla linea di riva, ed un primo intervento di ricostruzione della spiaggia con un ripascimento utilizzando le sabbie localizzate in prossimità delle prime tre scogliere di levante della foce del Fosso Mascarello (Foce Verde). Considerando che per eseguire la realizzazione dei primi due interventi nella sequenza sopra descritta, occorre prevedere un trasferimento via terra con mezzi meccanici (autocarri) sia dei massi che delle sabbie di ripascimento per un periodo di almeno 30gg lavorativi, e quindi ci si troverà a lavorare in un periodo sensibile dal punto di vista turistico-balneare, è necessario concertare con codesta Amministrazione comunale, che avrà cura di consultare i concessionari ed i portatori di interesse che ritiene opportuno, la fattibilità di una tale lavorazione…”.

Per la realizzazione dei primi due interventi è previsto un numero di circa 20 – 25 viaggi giornalieri di mezzi pesanti lungo via Lungomare nel tratto Foce Mascarello – Via Egadi, per un periodo di 30 giorni, oltre a circa 40 viaggi giornalieri di mezzi pesanti per un periodo di 10 giorni nello stesso tratto. Ovviamente il trasporto via spiaggia delle sabbie, con adeguati mezzi gommati, è stato escluso per insuperabili problemi di sicurezza.

“Alla luce di tutto ciò – dichiara Cirilli – già da domani è stata indetta una riunione tecnica dell’ufficio al fine di convocare tutti i soggetti interessati per cercare di concordare strategie e ottimizzare al massimo ciò che sarà consentito realizzare. Resta comunque l’amarezza per un intervento che seppur da noi pianificato e previsto in modo puntuale ed attento rischia di essere parzialmente inficiato per cause che non sono da noi dipese”.

  1. soldi buttati nella sabbia, non serve a niente contrastare le forze della natura, questa tipologia idrogeologica di costa è sempre stata erosa dal mare ciclicamente per secoli, contrapporsi con 25 o 2500 camion carichi di sabbia per il ripascimento è praticamente inutile.

  2. E perchè tu cosa proponi invece di lasciare tutto cosi visto che non si può andare contro la forza della natura..ma dai..ringraziamo dio che si fa qualcosa..l’unico rammarico che ho è per i lavori che dovevano partire almeno a inizio anno..almeno quelli deli marciapiedi e delle passarelle..

  3. Ma infatti i lavori a mare non sono per rifare gli edifici abusivi degli altri ma per mettere in sicurezza il lungomare pubblico con discese a mare e sabbia..le case sul mare e cose abusive sono d’accordo con te sono da buttare giu e vedere come si è stato permesso di costruire li e arrivare a una conclusione definitiva..ma per il resto questi lavori sono urgenti per l’estate che viene..

  4. Devono attuare un sistema PERMANENTE atto a prevenire l’erosione continua della poca spiaggia che è rimasta.

    Un sistema attuato nel mar Adriatico è l’installazione di barriere frangiflutti a distanza dalla costa (esempio http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/immagini/acqua/costa_di_bellaria.jpg ), che potrebbero sviluppare una discreta flora e fauna marina vinico alle barriere.

    Abbiamo la facoltà di Ingegneria dell’ambiente, territorio e dell risorse qui a Latina, e ci fosse stata una sola iniziativa di studio riguardante questa problematica, che io sappia(chi ne sa qualcosa prego di comunicarla tramite commento).

    Se ogni volta si spendono milioni i euro per portare la sabbia dal mare alla spiaggia, che dopo 3 mesi il mare si è già ripreso, è tutto inutile…

    Abbiamo un mare da far invidia alla romagna, però loro si sanno vendere con quello che hanno, noi lo sfruttiamo allo 0,001% e i turisti manco li vogliamo.

    Daniele

  5. @ Dani e -Marco-
    l’intervento viene fatto per salvare gli immobili, se invece fosse un litorale libero da antropizzazione come il tratto da Rio Martino alla Bufalara nessuno interverrebbe con soldi pubblici perchè uno spreco, ed inutile opporsi al Mar Tirreno, che per estensione correnti marine è conformazione idrogeologica costiera è differente dal Mar Adriatico.
    Ripeto la domanda: ma noi cittadini contribuenti dobbiamo continuare a pagare gli errori commessi dalle svariate pubbliche amministrazioni succedute fino ad oggi?

  6. Cinico hai perfettamente ragione!!!
    Perchè l’articolo non cita il costo economico dell’opera?
    E poi per salvare cosa? il turismo che non c’è, l’acqua di mare marrone, la spiaggia con servizi indecente, i parcheggi a pagamento, quell’orribile edilizia che rende squallido il Lido?

    Ahooo qua la gente fa la fila alla Caritas per mangiare e si buttano soldi per spostare la sabbia?

  7. devono buttar giù tutte quelle pseudo villette -molto brutte e fatiscenti tra l’altro- costruite negli anni ’60 dai nonni degli attuali furbettini con SUV, che li utilizzano annoiati quando non possono spostarsi in luoghi di vacanza ben più VIP