Ragazza morta, straziante addio a Karin. Nessun indagato

13/04/2013 di
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Lacrime e rabbia, questa mattina, nella chiesa di San Pio a Borgo Isonzo per l’ultimo addio a Karin, la 26enne morta martedì scorso per una peritonite non diagnosticata. Toccante il momento in cui il fidanzato, il giovane che la ragazza avrebbe sposato il prossimo anno, ha ricordato come è iniziata la loro storia d’amore e, come purtroppo è drammaticamente finita.

Vicino alla bara bianca, il padre della giovane uscito dall’ospedale proprio questa mattina per assistere ai funerali della figlia, dopo essere stato ricoverato colto da malore al momento della sua morte. Intanto proseguono le indagini per far luce sulle responsabilità di quanto accaduto.

«Nessun nome è iscritto nel registro degli indagati. All’autopsia sono state invitate le parti in causa che sono, oltre alla famiglia della ragazza, il suo medico curante, gli operatori del 118 e il personale medico dell’ospedale Santa Maria Goretti». A parlare è il capitano Massimo Minicelli, comandante del Nas di Latina che indaga sotto il coordinamento della procura di Latina. L’autopsia a cui l’ufficiale dei carabinieri fa riferimento è quella che si è svolta giovedì e le parti invitate erano 18. I risultati si conosceranno solo tra 60 giorni.

Ad innescare le indagini è stata la denuncia sporta dai genitori della ragazza deceduta. A Pasqua la 26enne ha iniziato a sentirsi male. Accusava dolori alla pancia e il medico di famiglia, in due circostanze, le avrebbe diagnosticato una influenza virale e curata come tale. Sul fine settimana, il padre della ragazza, preoccupato perché le condizioni della figlia non miglioravano, ha chiesto l’intervento di una ambulanza del 118. Gli operatori, chiamati sabato, avrebbero tranquillizzato la famiglia dicendo che non ci sarebbe stato nulla di cui preoccuparsi, anzi, secondo quanto riportato nella denuncia dai genitori, gli stessi sarebbero stati anche redarguiti per aver chiamato il mezzo di soccorso senza averne un necessario bisogno.

I militari del Nas, però, hanno anche acquisito, tra tutta la documentazione ancora al vaglio, il documento firmato dalla madre con cui si rinunciava al ricovero. Bisognerà, quindi, stabilire se quella firma è stata posta in seguito alle eccessive rassicurazioni o se i genitori hanno preferito per scelta far rimanere la figlia a casa. Fatto sta che all’indomani, siamo alla domenica, il padre ha portato la figlia al pronto soccorso e dopo quattro ore di attesa, è arrivata finalmente la visita di un medico capace di riscontrare la giusta diagnosi. Immediatamente operata, Karin, è morta martedì per setticemia.

  1. Come detto nel precedente intervento…UCCISA DUE VOLTE…VERGOGNA!! Allora visto che sono tutte persone perbene, che non hanno commesso errori o negligenze, si trovi il coraggio di pubblicare i nomi…o no? Omertà anche su questo?? Pazzesco!!!!

  2. Karin, riuccisa dopo sei giorni, Alberto e Gianna, ancora dolore, più rabbia. D’altrode siamo in una città dove regano rom e malaffare. Aspettarsi giustizia in questa città è come vincere un terno al lotto. Del resto è meglio tacere, ma caro curatore del blog non abbia paura a censurare le parole brutte e cattive, in fondo la vergogna è un complimento ed essere perlomeno incapaci e poco profossionali a Latia, spesso nella sanità sta diventando un vanto. Difatti, guai a essere bravo, vieni messo alla porta.
    P.S.: Caro Delle Cave, anche da lei ci si aspettava una parola di conforto, come dalla politica, ma già ci sono vittime di serie A e di serie B. Anche questa è Latina.
    N.B.: non sono un amico, ma un semplice conoscente, cliente di gente seria, onesta, lavoratrice, per bene, che gli è stata tolta una vita umana, senza capire perchè?

  3. Da notare come il medico di famiglia per una influenza VIRALE abbia prescritto un antibiotico… sempre più convinto che questo la laurea se la sia presa con i punti! Scusate lo sfogo ma noi siamo nelle mani di questi incompetenti e c’è davvero da avere paura… In ogni caso condoglianze sincere alla famiglia e al ragazzo di questo povero angelo e mi auguro che i responsabili siano puniti, svergognati pubblicamente e allontanati dal loro mestiere in modo che non possano mietere altre vittime.

  4. dopo 20 giorni si sono ricordati di portarla in ospedale!!!
    non scaricate le colpe per coprire i propri sbagli!!!!

  5. La ragazza portata in ospedale in condizioni critiche, ormai disperate. La voglia di vendetta e la necessità di trovare subito i colpevoli che acceca gli animi. Gente che accusa persone senza nessuna prova, ma solo per placare il furor di popolo. Gente che sputa sentenze senza sapere di cosa si sta parlando. Tutto questo uccide nuovamente la ragazza. E chi dovrebbe avere dei rimorsi invece non ne ha, e parte alla caccia delle streghe

  6. @LT caro cialtrone se non sei informato devi avere l’accortezza di tacere.
    i giorni non sono 20 ma si è ssentita male il giorno di pasquetta, la visitata il medico condotto , (dato antibiotico )al suo aggravare è stata chiamata l’autoambulanza e l’autista prevenuto prima che la dott.ssa la visitasse aveva già detto che non l’avrebbe caricata.
    L’infame dell’autoambulanza se non gli va di lavorare o di rendersi utile la notte lasci il nobile lavoro e dia spazzio ad altre volenterose persone.
    Karin è stata portata al pronto soccorso dal padre il giorno seguente ed è stata tenuta in attesa per 4 ore (hai capito 4 ore) gli altri pazienti in attesa visto l’aggravarsi avevano anche chiamato i carabinieri.
    cialtrone taci

  7. caro il mio giustiziere tu non hai il diritto di offendere nessuno!. Se sei tanto sicuro della colpevolezza delle persone allora fatti giustizia da solo. Non sto dicendo che non sia possibile che qualcuno abbia sbagliato, anzi probabilmente c’è qualcuno che ha sbagliato. ma non è assolutamente detto che le cose siano andate come dici tu. Per ricostruire un caso clinico ci vogliono settimane di indagini, accertamenti, perizie e quant’altro. Non è certo la ricostruzione sommaria che si può fare in pochi giorni che può chiarire tutto. Se ci sono responsabilità oggettive sarà la magistratura a chiarirlo, non certo il furore della piazza. Io non mi merito i tuoi insulti, anzi li rispedisco al mittente

  8. Forse in memoria di Karin sarebbe meglio darsi tutti una calmata e lasciare alla magistratura il compito di individuare le negligenze e chi le ha commesse. Volevo solo dire che non si può stabilire così rapidamente tutto questo e non si può sparare nel mucchio pensando che tutti siano colpevoli. Scusatemi se mi sono lasciato prendere dalla polemica

  9. infatti la magistratura insabbierà tutto, come si usa fare in questi casi. E poi parliamo delle caste.

  10. infami incompetenti pensano solo a far passare le loro 8 ore di lavoro a cazzarare senza pensare alle cose serie….in questa città ormai non funziona piu’ nulla mi vergogno di essere pontino…se io sbaglio nel mio lavoro vengo preso a calci nel sedere dal principale e sbattuto a casa questi invece tra poco verranno tutti assolti e la povera Karin per colpa loro non c’è piu’………

  11. ….l’ambulanza non medicalizzata quindi senza medico il referente diretto è l’infermiera e penso che gli attacchi fatti senza sapere si sta inventando una caccia alle streghe nei confronti del 118 il quale lo stesso al momento dell’intervento non avendo il medico comunica e chiede alla centrale operativa il da farsi ed è tutto su un telefono registrato; questo accanimento su frasi dette e non dette e sull’intenzione dei genitori di attendere tutto questo tempo per chiamare l’ambulanza e di non dubitare della diagnosi del medico presentata anche al servizio infermieristico e la firma del non trasporto in ospedale fanno pensare altre cose di quelle che voi dite e giudicate; tutto questo la carenza di una dirigenza Ares che non medicalizza le ambulane per spartire appalti a risparmio di fondi!
    Ma tutto questo non importa, ora conta solo trovare un capo espiatorio, ma prima del 118 vengono genitori e medico di base e a seguire la lunga attesa al pronto soccorso ed il trasporto 24 ore da parte della famiglia in ospedale dall’intervento del 118.
    Ora sono solo parole al vento . Karin riposa in pace!

  12. Non ci sono parole per descrivere il dolore e l’amarezza di fronte alla storia di fronte Karim, ho paura di questa sanità che ci ritroviamo a Latina, me la prendo soprattutto con il suo medico curante, che non le ha fatto fare subito un ecografia, chissà forse a quest ‘ora Karim sarebbe ancora qui con noi. Alla sua famiglia và tutto il mio affetto.

  13. Io penso che i genitori in quella circostanza si siano fidati del personale sanitario, anche perchè non potevano fare altrimenti. Resta il fatto che troppo spesso accadono queste tragedie che invece non dovrebbero accadere. Piú che polemizzare ora è il caso di riflettere e per tutti cercare di non commettere gli stessi errori, se di errori si tratta. Un gesto nobile verso la famiglia potrebbe venire dalle istituziomi che invece tacciono e non rassicurano, troppi silenzi che invece andrebbero interrotti!!!!!! Un caloroso abbraccio ai genitori el’auspicio che DIo conceda loro la forza di sopravvivere a questo tragico evento.

  14. Leggendo alcuni commenti mi rendo conto che a volte si parla e si giudica senza cognizione di causa! L’ho vissuto direttamente sulla mia pelle. Mi hanno fatto perdere mia figlia alla 33° settimana di gestazione x negligenza e superficialità per la loro incompetenza ! La magistratura ? ? Dove è la magistratura ? Tra cani non si mozzicano!