Crack Midal, lettera aperta degli ex lavoratori

04/02/2013 di
gusto-sidis-latina-3786383

Saranno interrogati questo pomeriggio Paolo Barberini, Rosanna Izzi, Ivo Lucarelli, Sergio Gasbarra e Sandro Silenzi, tutti indagati per il crack della Midal Spa, la società che gestiva i 18 punti vendita a marchio Sidis tra le province di Latina e Roma.

In attesa che i cinque compaiano davanti al Gip Costantino De Robbio, pubblichiamo la lettera aperta inviataci da alcuni ex lavoratori del supermercato “Gusto Sidis” e della società di logistica “Co.Al Spa”. Parliamo dei 34 dipendenti che, poco più di un anno fa, al momento cioè della riapertura dei punti vendita con i nuovi marchi “Sigma Prime” e “Conad”, non accettarono le clausole imposte dal verbale di conciliazione che avrebbero dovuto firmare all’azienda per essere riassunti, e che diedero ad un vero e proprio sit in di protesta itinerante ribattezzato “Dis-Gusto Tour”.

“I titoli dei giornali locali, degli ultimi due giorni, hanno restituito alla nostra personale vicenda la verità e la giusta ricompensa a ciò che abbiamo subito insieme alle nostre famiglie quando venimmo licenziati con lettera raccomandata il 20 ottobre 2011.

È inutile dire quale disperazione ci colpì. Quanto è stato difficile comprendere sotto le apparenti difese istituzionali, nei tavoli politici provinciali che si sono offerti alla soluzione della vicenda con tanto di sindacati annessi, l’imbroglio che Midal e compagnia stava perpetuando ai danni di quattrocento lavoratori.

Ci siamo opposti in trentaquattro. I trentaquattro coraggiosi che non firmarono, contro tutti, quella vergogna di “verbale di conciliazione” che ci fu sottoposto, il quale prevedeva un tombale su tutte le nostre spettanze, giacchè la signora Izzi s’era curata bene di non pagarci nemmeno un euro del nostri stipendi e liquidazioni.

Oggi siamo fieri di esserci sdraiati a terra il primo maggio del 2011 sotto gli occhi indifferenti di questa città nel flash mob organizzato nell’ambito del “Disgusto Tour”, il Tour della verità sulla vicenda Midal. Allora gridavamo “giustizia!” e “reintegra!” per i lavoratori dell’ EX Midal, oggi finalmente possiamo leggere l’ordinanza di custodia cautelare di quei loschi figuri, che per niente imbarazzati, mostravano, solo un anno fa le loro facce davanti alla stampa come “salvatori della Patria” raccogliendo intorno a loro il favore di politici e sindacalisti. Se non avessimo esercitato il diritto di cittadinanza attraverso le nostre denunce, saremmo ancora in attesa di capire chi avrebbe dovuto “sostituirsi in solido” per pagare tutte le nostre spettanze. Oggi finalmente possiamo confidare nel lavoro della magistratura che farà chiarezza una volta per tutte su questa vicenda.

I trentaquattro “ribelli” della Ex Midal”

  1. Per quanto possa servire… “UN BRAVI” a voi lavoratori per la tenacia e la dignità.
    Spero il meglio per voi e le vostre famiglie.
    Con affetto.
    Uno spettatore di questo scempio messo in piedi da questi maledetti porci!

  2. ora gli altri che hanno fatto i pecoroni non ribellandosi vorranno qualcosa? su 400 persone solo 34 hanno avuto questo coraggio????? vigliacchi…molti padri di famiglia sono dei vigliacchi, ecco perchè continua questa catastrofe italiana…

  3. Ma tanto con la sfilza di avvocati che hanno,sti balordi domani stanno fuori.
    DOVETE ANNA’ A ZAPPA’ LA TERRA BALORDI…………..

  4. ma arriveranno almeno ammanettati davanti al giudice questi signori ?

  5. attenzione, con gli avvocati che si possono permettere rischiamo che gli dobbiamo fare pure le scuse per l’ingiusta detenzione

  6. chi sono?uno che quando vede una carta a terra la raccoglie, anzi, la fa raccogliere ai figli…lo sapevano anche le panchine di quello che facevano e tutti zitti, tranne i 34…mangia pure l’uovo oggi, ma vedi se riesci a dormire…

  7. onore a voi trentaquattro, gente di dignità e di coraggio.

  8. Mi piacerebbe pensare che la classe dirigente sia quella dei 34 lavoratori “resistenti” “sotto gli occhi indifferenti” di Latina.

    Purtroppo è formata, in media, da gente mediocre. La stessa che ora sta in Via Aspromonte.

  9. io sono una ex dipendente moglie e madre e una delle 34 persone definite cretine per non aver firmato i ricatti……fieri di aver fatto la scelta migliore e soprattutto per non essermi piegata di fronte ai pecoroni capre e caproni che sono rimasti li dentro senza neanche pensare allo schifo che li circondava e che tuttora li circonda…..

  10. deve essere stata un gran goduria per i 34 oggi…pensate invece le mogli, i fratelli i figli degli altri 366…io non ci dormirei, è come essere stato testimone oculare di un delitto e non raccontarlo…da vigliacchi.

  11. E’ difficile dare torto ai 366 firmatari, chiamarli pecoroni mi sembra troppo e forse anche ingiusto. In un paese dove ancora oggi chi sbaglia non paga, aspetterei il capitolo finale di questa triste saga prima di esultare … le partite finisco quando l’arbiitro fischia tre volte: in questo caso non è nemmeno iniziato il recupero.

    Un plauso va comunque ai 34 coraggiosi!

  12. …..giusta la vostra rabbia e soddisfazione, ma aimè!!!! non credo che avrete mai giustizia!!! (spero di sbagliarmi)……. in questo paese di xxx Gasbarra è gia ai domiciliari!!!! ….per i 34 scelta coraggiosa, ma non so se sia stata giusta……

  13. Per ora ci basta che la partita sia iniziata………..tanto prima o poi dovra’ finire!!!!!!
    grazie ai 34 coraggiosi!!!

  14. mi ricordo quando è iniziata la nostra protesta , tutti ci davano x pazzi per stupidi, ci dicevano no nn finiranno mai in galera ma che pensate, quelli hanno potere hanno i soldi e corromperanno i giudici con il loro denaro, ma siamo stati testardi forse perche’ siamo in pochi a credere che si possa cambiare questo paese alla deriva e qualcuno deve pur cominciare. Siamo andati avanti contro tutti e guardate cosa è successo, non so come andra’ a finire ma ho fede nei giudici che tra l’altro sono donne e io credo nelle donne,per me gia’ il fatto che Barberini sia andato in galera e vederlo scendere da un furgone blindato tra la polizia penitenziaria è stata una gran soddisfazione ,lui che si credeva Dio in terra.

  15. Potra’ sembrarvi assurdo ma io ho saputo fin dall’inizio quale decisione prendere.
    Ho scelto di combattere per veder riconosciuti i miei diritti e finora non ho avuto mai un’esitazione.
    Comunque finisca questa brutta storia io potro’ camminare a testa alta.
    Hasta nuestra victoria siempre!