Elezioni, Storace candidato anti Zingaretti

14/01/2013 di

Ennesimo colpo di scena nella corsa alla presidenza della Regione Lazio. Alla fine sarà il leader de La Destra Francesco Storace il candidato della coalizione di centrodestra che sfiderà, con l’appoggio del Pdl, Nicola Zingaretti. A ufficializzare la notizia è stato in serata il profilo twitter Berlusconi2013, gestito dal Pdl. «Soddisfazione? Ovvio. Domani potremo parlare di più. Ora sto scrivendo un articolo per il Giornale D’Italia» ha detto Storace. Il titolo del pezzo? Quasi sicuramente sarà «Responsabilità e orgoglio».

Se fino a ieri sembrava essere passata la linea di schierare la deputata Pdl Beatrice Lorenzin, per non disperdere voti e seggi in favore di altri partiti, oggi i giochi si sono conclusi in favore dell’ex governatore. A persuadere Silvio Berlusconi, che già in passato, nonostante le resistenze del partito locale, aveva lanciato Storace, sarebbe stata alla fine una riflessione tattica a livello nazionale, suffragata da sondaggi a favorevoli all’ex governatore.

Il capo de La Destra sarebbe risultato infatti il trascinatore più efficace per la coalizione nel Lazio, con lo scopo, complice l’election day, di puntare al premio di maggioranza al Senato. Seggi pesantissimi quelli che potrebbero prendere gli storaciani, illuminati dal faro della campagna regionale, ma comunque ‘blindatì da un corposo patto di coalizione stretto col Pdl su punti programmatici molto cari alla Destra. Seggi in ogni caso più pesanti, si ragiona nel centrodestra, di quelli che avrebbe guadagnato il Pdl in un Consiglio regionale comunque davvero ostico da strappare a Zingaretti.

Storace oggi aveva mostrato i muscoli: «Sarebbe assurdo scegliere un candidato che prende pochi voti – ha affermato – A livello nazionale possiamo aspirare al 5%. Portiamo un milione di voti. E credo che possiamo conquistare anche la Regione Lazio». A mantenere fino alla fine Storace al 99% quell’1 per cento dettato dagli ultimi aggiustamenti alle liste elettorali nazionali, ragion per cui c’è anche chi dice che Renata Polverini, su cui peserebbero vecchi screzi col partito nelle province, potrebbe finire candidata non già nel Pdl ma in Grande Sud, ipotesi che nei giorni passati era stata esclusa. «In serata – aveva detto Storace – dovrebbero esserci sviluppi. Se dai sondaggi emerge che io ho più favore, allora mi aspetto lealtà».

«Torna in campo Mr 10 Miliardi di Debito – ironizza il segretario romano del Pd Marco Miccoli – I cittadini non dimenticano», mentre per il capogruppo di Sel Luigi Nieri «è un film già visto che certifica la crisi del centrodestra. Non possiamo che essere avvantaggiati». Nicola Zingaretti, da parte sua, è lanciatissimo. Oggi ha presentato la Lista Civica, che sarà guidata da Livia Azzariti, e ha promesso che, dopo il suo quinquennio, la Regione sarà «più trasparente, più giusta e più competitiva».

Al mittente le polemiche dei Radicali di fronte al suo stop a ricandidare i consiglieri uscenti: «Tutti ci aiutino a cambiare tutto, conviene a tutti». Domani però bisogna superare l’ultimo scoglio, il pronunciamento del Tar sul numero dei seggi. Se il decreto Polverini, che ne prevede 50, fosse sconfessato dalle toghe potrebbe scoppiare la guerra dei ricorsi. E, il timore di un dirigente Pdl, potrebbero non esserci più i tempi per emanare un nuovo decreto e votare il 24 febbraio.