Rio Martino, lavori a rilento: la denuncia di Fioravante

10/01/2013 di
RioMartino

“Il progetto del Porto di Rio Martino è stato presentato dall’attuale maggioranza come se fosse un’opera che avrebbe garantito uno sviluppo diverso all’intera marina di Latina e, di conseguenza, all’economia della città. Ad oggi abbiamo a che fare con un canale malfatto, già mezzo insabbiato, e che non riesce a garantire i servizi per i quali è stato presentato”.

È questa l’analisi di Marco Fioravante, consigliere comunale di Latina, sul porto di Rio Martino, un’opera i cui interventi sarebbero dovuti terminare entro dicembre 2012 e che invece si protraggono oltre la scadenza fissata dalla stessa amministrazione comunale. Secondo Fioravante la struttura del porticciolo non è cambiata affatto rispetto la situazione precedente agli inizi dei lavori.

“Non si può assolutamente parlare di nuova opera, ma di una semplice ristrutturazione e messa in sicurezza. Lo stato in cui si trova il porto canale è sotto gli occhi di tutti – continua Fioravante – Sono i pescatori stessi, che vivono quotidianamente Rio Martino, a lamentarsi degli interventi fatti passare come imponenti e invece, nell’atto pratico, devono considerarsi come una semplice ristrutturazione. Il dato evidente è rappresentato dall’altezza del fondale che, in media, è di circa un metro di altezza. Ciò rende praticamente impossibile la manovra a mezzi più pesanti e più impegnativi che avrebbero dovuto garantire il servizio per il trasporto verso le isole pontine. Inoltre i moli semicircolari presenti all’entrata sono già impraticabili e chiusi da boe e pali. Tra le problematiche già esistenti anche la necessità di un continuo dragaggio. Tre punti deboli di un’opera che ad oggi – conclude il consigliere de Il Patto – assomiglia più ad una chimera che ad una soluzione per l’economia marittima di Latina”.

  1. la solita patacca elettorale di una classe politica decotta, la cui morte verrà certificata tra 45 giorni

  2. Qualcosa non va bene? Ma lo sapevano tutti che i porti sulle coste sabbiose non si fanno.
    E poi voglio vedere quando faranno scavi e riporti nell’area archeologica vincolata per la presenza di un villa di epoca romana, (se li faranno).
    La nuova ansa all’ingresso sarà spesso insabbiata a causa delle maree e mareggiate che provocheranno correnti anomale in quella curva.
    In questa città ci fosse un opera pubblica progettata dopo gli anni 30 realizzata e funzionante a dovere, addirittura alcune abortite appena concepite, vedete le Terme di Fogliano, la Metro Leggera, il Porto di Foceverde, la Marina di Latina, o peggio opere finanziate iniziate e rimaste parzialmente incompiute come l’ex LaneRossi.
    Credo che il pressapochismo in questa provincia regni incontrastato.

  3. secondo me tecnici e politici lo fanno di proposito a progettare opere pubbliche con pressapochismo, così poi possono intervenire con varianti in corso d’opera aggiungendo altri soldi pubblici, perchè non ci sarebbero altre spiegazioni all’aumento dei costi di realizzazione che in Italia sono i più alti d’Europa.
    Speriamo bene che anche questa opera non sia come le altre, cioè raddoppi o triplichi i costi.

  4. ma nessuno si è domandato come mai gli antichi romani non avevano porti di una certa importanza commerciale e militare lungo la nostra costa?

    Perchè è sabbiosa, spazzata da venti e maree che ostruiscono le foci dei fiumi insabbiandole, non permettendo l’attracco di navi da trasporto merci.

    Sarebbe interessante vedere gli studi delle maree e spostamenti dei banchi sabbiosi, oltre ai costi d’esercizio del nuovo porticciolo per disinsabbiarlo periodicamente.

  5. Sempre in tema “Marina di Latina”.

    Ricordate il famoso Progetto PLUS? I fondi regionali per riqualificare il lungo mare di Foce Verde (14 milioni di €)

    https://www.latina24ore.it/latina/46380/approvato-il-plus-per-rilanciare-il-lido-di-latina

    Bene.

    “i lavori una volta finanziati dovranno iniziare immediatamente e terminare entro il 2015, altrimenti si perderanno i fondi”. Parola del Sindaco Di Giorgi.

    Da allora nessuna notizia.

    Se ce li tolgono i soldi, ce lo meritiamo.