CROLLO VENTOTENE: DOPO TRAGEDIA AL VIA LAVORI ANTI-FRANE

21/04/2010 di

Dopo la morte di Francesca Colonnello e Sara Panuccio, oggi la decisione della Regione Lazio e del Genio civile di far partire già da domani i lavori in due aree dell’isola di Ventotene, dove si erano verificate due frane, una un anno fa e l’altra il mese scorso.


Si corre ai ripari, su quest’isola lunga due chilometri e larga 800 nel punto massimo, anche se il sindaco Giuseppe Assenso ci tiene a sottolineare che il luogo dove è avvenuta la tragedia, Cala Rossano, come testimonia anche un documento sequestrato stamani dai Carabinieri in Comune (stilato dall’Autorità dei bacini regionali del Lazio), è una delle poche spiagge ritenute «sicure». Per oltre il 90% delle coste di Ventotene, infatti, vige il divieto di sostare e bagnarsi entro 50 metri dai costoni di tufo e roccia.

«L’attenzione su Ventotene, e più in generale sulla messa in sicurezza delle coste laziali, è massima. Si sta provvedendo a costituire presso la Regione Lazio una task force, con le direzioni regionali competenti in materia di dissesto idrogeologico, per la definizione di un piano straordinario per la sicurezza in vista dell’apertura della stagione estiva. Sarà una delle prime delibere della mia Giunta», ha annunciato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Il problema delle frane affligge da decenni l’isola, anche se negli ultimi due o tre anni si è intensificato, probabilmente a causa delle forti piogge. Molti abitanti ritengono però che una delle cause siano i lavori di ristrutturazione delle strade dell’isola. E sotto accusa finiscono i lavori di Via Luigi Jacono, una delle tre grandi ‘arteriè di Ventotene, dove il 18 settembre 2009 si è aperta una voragine di due metri con una fenditura che ha interessato anche alcune abitazioni. Per poter eseguire questi lavori, il sindaco ha sostenuto di aver fatto otto solleciti: dalla Regione Lazio fino a Berlusconi; e solo tre settimane fa i lavori sono cominciati. Gli abitanti però lamentano che nel rifacimento siano stati collocati centinaia di pilastri «a 20 metri di profondità».

Concorda con loro Federico Scanni, consigliere da un mese della lista di opposizione ‘Insieme per Ventotenè. «L’isola è come un bicchiere di cristallo – afferma – non lo puoi strattonare e sbattere. Non so se questi lavori stiano provocando le frane, di sicuro usano le trivelle e impermeabilizzano le strade con l’asfalto e questo fa aumentare la quantità d’acqua che cade sulla costa». Molti abitanti, pur ritenendo la vera causa delle frane i tanti lavori che negli ultimi anni sono stati fatti a Ventotene, preferiscono mantenere l’anonimato: «Perchè, quando voi ve ne andrete – hanno detto ai giornalisti – ci isoleranno e nessuno ci parlerà più, se citerete i nostri nomi». Un clima pesante, dunque, proprio oggi che a Ventotene è iniziato il lutto cittadino di tre giorni; le tante bandiere davanti al Comune sono a mezz’asta. I Carabinieri sono tornati sul luogo della tragedia per nuovi rilievi fotografici. Intanto in paese gruppi di persone si lamentano che ieri la guardia medica ha impiegato oltre 25 minuti per soccorrere le ragazze, «quando – dicono – ne occorrono solo cinque per arrivare». Per domenica è stata programmata una messa in suffragio delle vittime, al termine della quale tutta la cittadinanza, in una sorta di processione, andrà sul luogo della tragedia per deporre una corona insieme al sindaco. Infine, per questa sera è stato convocato dal sindaco un consiglio straordinario proprio sulla tragedia delle due ragazze di Roma.

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  1. prima ci deve scappare il morto e dopo…FORSE…incominciano i lavori per la messa in sicurezza del luogo.. che amarezza che

  2. E’ NATURALE, IL SINDACO ERA TROPPO PRESO AD ACCOGLIERE ‘VINCE O’ZACK’, ARRIVAVA A NUOTO PER RACCOMANDARE SE STESSO E LA POLVERINI…
    COME FATE A NON CAPIRE CHE NON C’ERA MATERIALMENTE TEMPO PER PENSARE AI SUOI VERI DOVERI ISTITUZIONALI OVVERO PENSARE ALLA GENTE?
    DIRANNO CHE E’ LA SOLITA FATALITA’ IMPREVEDIBILE, COME A PONZA.
    QUALCHE GIUDICE CE LA FARA’ A CONDANNARLI? O ANCHE ORA LA MAGISTRATURA PONTINA EMULERA’ IL ‘PORTO DELLE NEBBIE’ DI ROMA?
    LA STORIA LO DIRA’, CON NOMI E COGNOMI. W TRAVAGLIO!