Tagli alle Province, sindaco di Frosinone beve olio di ricino

05/12/2012 di

Tra olio di ricino e centinaia di forcine a testimoniare un malcontento dilagante. Venti sindaci, trenta amministratori
comunali, alcune centinaia di cittadini, i gonfaloni dei Comuni. La Ciociaria si è mobilitata oggi per difendere la Provincia e il capoluogo dopo il decreto del governo Monti che dispone l’accorpamento con Latina.

In tanti sono arrivati nel pomeriggio davanti Palazzo Madama, a Roma, per la cosiddetta ‘protesta delle forcinè (quelle utilizzate dalle donne ciociare per fermare i capelli) contro il taglio della Provincia e l’accorpamento con quella di Latina. Centinaia di forcine ( «per i piccoli dittatori- ha detto il sindaco di Frosinone non servono i forconi») sono state distribuite tra i manifestanti, mentre il primo cittadino del capoluogo ciociaro, Nicola Ottaviani, ha bevuto olio di ricino contro il provvedimento ‘taglia Provincè del governo.

Alla protesta hanno aderito anche cittadini e amministratori delle province di Avellino e Chieti. «Siamo in presenza – ha aggiunto Ottaviani – di un vero e proprio schiaffo alla Costituzione. Questo Governo ha partorito un provvedimento che cancella, in un solo colpo, la secolare civiltà giuridica italiana, avendo prodotto una riforma di modifica dell’assetto amministrativo del territorio con decreto legge, pur non ravvisandosene i presupposti di indifferibilità e urgenza. Qui non si tratta di difendere il prestigio di un capoluogo o di una provincia, bensì il territorio». Secondo Ottaviani, «il decreto di riordino delle Province è l’ultima mazzata per l’economia della Ciociaria. Il governo continua a vessare le province con politiche che stanno penalizzando le popolazioni».

  1. troppo ne avrebbe dovuto bere per espiare tutti i suoi peccati!!!
    salute e piu pilu per il sindaco ciociaro
    il vs cetto lachiunque

  2. Scusa cetto, ma potresti parlare senza usare il dialetto sezzese? E’ un pò monotono e non fa ridere.

  3. Ma non è sezzese. Manco lo conosci e parli pure? Se lo conoscessi te farebbe ride il dialetto sezzese. E fattele due risate

  4. Ma è tanto difficile da pensare?
    Le province come enti politici non esistono più! Nessun accorpamento.
    A casa presidente, consiglieri e assessori.
    La provincia resta come ente pubblico come lo sono l’ufficio provinciale del lavoro, la camera di commercio ecc.
    I costi inutili sono proprio i politici perché gli impiegati comunque dovranno restare. Non credo che per un documento ci dovremo recare a Frosinone o da Frosinone a Latina, Quindi di sicuro gli uffici restaranno locali e allora perché accorpare?

  5. Tutto ciò che taglia i costi astronomici del carrozzone politico è ben accetto.
    E’ l’unica cosa buona che ha fatto Monti.
    E chi se ne frega se ci accorpano con i ciociari, almeno smettiamo di foraggiare tutti sti nullafacenti con i soldi delle nostre tasse.

  6. Che pressapochismo, siamo in mano a dei pulcinella. E’ veramente deprimente leggere ogni giorno notizie del genere, mentre la crisi la paghiamo noi cittadini.