Il pontino Mario Balsamo vince il Torino Film Festival

01/12/2012 di
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Il regista pontino Mario Balsamo ha vinto il Torino Film Festival a pari merito con Shell di Scott Graham. Noi non siamo come James Bond è il film documentario di Mario Balsamo.

La giuria presieduta da Paolo Sorrentino e composta da Karl Baumgartner (Germania), Franco Piersanti, Constantin Popescu (Romania), Joana Preiss (Francia) ha privilegiato le note grigie di due storie piene di dolore e riscatto.

IL FILM. Una storia molta bella di amicizia, vita, malattia, futuro e poesia è quella invece raccontata da Mario Balsamo e Guido Gabrielli in ‘Noi non siamo come James Bond’. Un film che lascia l’amaro in bocca, ma poi redime con la storia vera di questi due ultra-cinquantenni che scoprono di non essere mai stati dei James Bond anzi, si sono ammalati di tumore, si sono poi risanati, ma non hanno ancora rinunciato a sognare.

Era il 1985 quando i due, il primo regista e il secondo editore, decisero di fare il loro primo viaggio assieme. Da allora è passato tanto tempo, ma ora provati dalla vita decidono di affrontare una nuova avventura e partire per un viaggio filmato sulla loro amicizia, sul senso dell’esistenza, sulla malattia. Insomma i due amici, come si vede appunto nel documentario, si fanno riprendere mentre vanno dal medico per i controlli, mentre litigano, mentre parlano di come è cambiata la loro vita dopo la malattia. Tornano poi sui luoghi dell’infanzia, la spiaggia di Sabaudia; a Perugia dove improvvisano un concerto in strada e poi a Milano e Roma le città attuali dell’uno e dell’altro. Vestiti in smoking, come una sorta di blues brothers stagionati e a bordo di una Mini Minor anni Sessanta, i due hanno solo una vera ossessione: quella di chiamare Sean Connery. Dopo aver ricevuto qualche consiglio dalla prima Bond Girl italiana, la fascinosa Daniela Bianchi, Guido e Mario prendono il telefono e cercano più volte Sean per spiegare le loro ragioni e confrontarsi. E all’alba di un giorno d’estate, a bordo di una mini tenda canadese del 1985, dall’altro capo del filo arriva la risposta di Sir Connery che, rivelando una natura altrettanto umana, dice «mi spiace, non posso stare al telefono sto facendo dei controlli medici…

  1. Spero che la città dia merito a chiunque nella propria vita professionale le dà lustro.

    La cosa migliore, oltre alle cittadinanze onorarie, sarebbe provare a coinvolgere queste persone in progetti per la città.