Verdi: discarica di Montello bomba ecologica da disinnescare

15/09/2012 di
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La discarica di rifiuti di Borgo Montello, a Latina, è una delle discariche più inquinanti di Italia. Lo sostengono i Verdi in una nota.

“Da tempo crocevia delle ecomafie – scrivono  gli ambientalisti – l’infiltrazione della camorra nella gestione della zona è provata e documentata, soprattutto in relazione allo sversamento di rifiuti non trattati e all’interramento di fusti tossici, come ha confessato nel 1996 anche il pentito Carmine Schiavone. C’è chi ci ha rimesso le penne: nel 1995 Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello, venne ucciso proprio perché indagava sulla provenienza dei camion che facevano avanti e indietro, da tutta Italia, verso la discarica”.

Nonostante nel 2005 l’Arpa abbia rimarcato la pericolosità dell’inquinamento della zona, a distanza di sette anni la bonifica stenta a partire, come hanno avuto modo di appurare stamattina il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio e il portavoce dei Verdi di Latina Giorgio Libralato, che hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dei lavori.

“La dimensione degli scavi – secondo i Verdi – è del tutto insufficiente rispetto agli elaborati del progetto, iniziato dopo che nel 1996 l’Enea aveva rintracciato tre siti principali che con ogni probabilità contenevano i fusti tossici. La Regione Lazio ci ha messo 800 mila euro ma gli scavi iniziati a luglio 2012 avrebbero dato, per ora, esito negativo. Le masse metalliche – e le sostanze tossiche– potrebbero trovarsi, tuttavia, negli invasi vicini. Le immagini che i media riportano sugli scavi, tuttavia, fanno venir voglia di domandarsi che fine hanno fatto tutti i soldi spesi dalla Regione, per non parlare di qualche conflitto di interesse fra i progettisti dell’opera… Le bonifiche insomma procedono a rilento: eppure c’è poco da scherzare, perché parliamo di una zona a vocazione agricola – nonostante l’inquinamento del sottosuolo – e in cui sorgono diversi centri abitati. Nelle vicinanze ci sono più di 1800 persone, che non sono mai state informate sui rischi derivanti dalle falde acquifere e dall’esposizione alle polveri. Le prime abitazioni sorgono addirittura a soli 200 metri dalla discarica, in contrasto con tutte le norme che prevedono una distanza minima compresa fra i 700 e i 1500 metri dall’abitato. Per non parlare del vicino fiume Astura con cui la discarica confina direttamente e che è stato più volte contaminato in passato. Nonostante i numerosi casi di malattie gravi e morti e l’accertata presenza di fusti tossici non è mai stata predisposta un’analisi epidemiologica, nonostante persino in Europa la vicenda abbia attirato clamore in quanto luogo molto pericoloso per la salute umana e per l’ambiente”.

Secondo i Verdi bisogna “disinnescare quest’ennesima bomba ecologica: proponiamo di sospendere immediatamente l’ampliamento e il rinnovo dell’autorizzazione della discarica, di avviare uno studio epidemiologico per verificare i danni sullo stato di salute della popolazione, effettuare analisi sul fiume Astura, chiudere ogni situazione di conflitto d’interesse, informare gli abitanti della zona sui rischi e chiedere ai comuni una percentuale congrua di differenziata – il 65% per legge – ai comuni interessati”.

Scarica il dossier integrale su Borgo Montello http://www.verdi.it/images/DOSSIER_BORGO_MONTELLO.pdf

  1. Il bello è che il canale/fiume Astura sfocia proprio nei pressi del lido di torre Astura, dove molta gente va per scappare dalla fogna del lido di Foce Verde, Capoportiere e Rio Martino. Quindi alla fine la scelta del mare ricade tra robaccia non fiiltrata dai depuratori oppure falde acquifere della discarica… l’estate prossima scampagnate sulla Semprevisa ok?

  2. Se pure fossero rinvenuti questi siti, io penso che il danno si sia gia’ consumato, pertanto occorrerebbe monitorare da questo momento in poi l’intero sistema di smaltimento dei rifiuti in quella discarica mettendo in atto tutte le misure di protezione previste. Quindi maggiore presenza dell’ARPA e uomini in divisa Che funzioni da deterrente per i mascalzoni. Poi l’invito che rivolgo a Latina Ambiente e soprattutto al Comune e’ quello di incentivare la raccolta differenziata, solo cosi’ potremo godere di buona salute, altrimenti ci continueremo ad ammalare e soffrire di tumore.