Incendi nel Lazio, il bilancio della Forestale

31/08/2012 di

La maggior parte degli incendi boschi è «riconducibile a comportamenti colposi dovuti ad imprudenza, imperizia o al mancato rispetto di norme e regolamenti. Gli eventi dolosi sono spesso ascrivibili a contrasti esistenti all’interno nel mondo venatorio, alla presenza di pastori, a contrasti tra vicini ovvero sono il modo di manifestarsi di fenomeni di disagio sociale o di contrasto con l’autorità. Si sono anche verificati due casi di eventi riconducibili a cause naturali quali la caduta di fulmini in alta quota cui è seguito lo sviluppo di incendi che hanno interessato popolamenti forestali di pregio». Il dato emerge dal rapporto sulla campagna antincendi boschivi 2012 del Corpo forestale dello Stato nel Lazio.

«Tra le cause predisponenti, oltre alla anomala e persistente ondata di caldo che sta colpendo le regioni centro meridionali del Paese, vanno sicuramente annoverate gli esiti delle intense nevicate dell’inverno scorso che, a seguito degli schianti verificatisi – si legge nel rapporto – hanno comportato l’accumulo di una grande quantità di combustibile all’interno dei nostri boschi e l’incuria del territorio che pone le premesse affinché il fuoco si propaghi con maggiore facilità e con effetti talvolta disastrosi. Come negli anni passati è inoltre continuato l’impegno del Corpo forestale dello Stato all’interno della Pineta di Castel Fusano dove è attiva una sala operativa interforze».

L’impegno della forestale ha riguardato anche le indagini sull’individuazione dei responsabili degli incendi. Ad oggi sono state depositate nelle varie Procure della Regione «29 comunicazioni di notizia di reato contro soggetti identificati, che hanno portato anche ad un arresto effettuato dai Forestali del Comando Provinciale di Latina, ed oltre 300 comunicazioni invece contro ignoti. Nei confronti dei responsabili si procede con l’applicazione dell’art.
423 bis del CP, che prevede pene da 4 a 10 anni di reclusione nel caso di incendio doloso e da 1 a 5 anni nel caso di incendio colposo. È inoltre allo studio una procedura per addebitare agli artefici dei roghi le spese sostenute per l’attività di spegnimento, in aggiunta alla quantificazione del danno ambientale. Decine sono le violazioni amministrative contestate per inosservanza delle ordinanze sindacali in materia di prevenzione incendi».

  1. Mentre condivido l’analisi sulla natura degli incendi rilevo,però, la mancanza totale sulla inefficienza dell’attuale modello operativo di approccio a questa calamità che produce ogni anno danni alla flora, alla fauna, all’ambiente al territorio, all’uomo ed ai suoi averi. Questo modello operativo basato sui canadair
    e sugli altri aeromobili sia ad ala fissa che rotante (elicotteri) che pescano acqua
    (per di più salata che non spegne e crea l’effetto desertificazione) non può spegnere gli incendi boschivi se non in casi limitatissimi e di piccola entità. Per spegnere questo tipo di incendi occorre più acqua, più liquidi estinguenti nel minor tempo possibile! E questi mezzi aerei non possono tecnicamente realizzare ciò. Il mio brevetto “Capsula Antincendio boschivo ed antiuragano” invece si! Ma in Italia la innovazione e la ricerca non sono certo premiate. Le cause? Nel nostro paese ogni volta che nasce un incendio boschivo qualcuno si arricchisce!!!! E le Istituzioni, Ministeri, Regioni, Protezione civile e quant’altro in buona e cattiva fede sono silenti o complic, così come la grande stampa.. La corruzione dilaga così come gli incendi boschivi. Sono a vostra disposizione per approfondimenti, interviste od articoli per una campagna di verità su questo argomento. Pasquale Vurchio.