Il Tribunale dispone la confisca dei beni di Baldascini

26/07/2012 di
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Il tribunale di Latina ha deciso per la confisca dei beni di Matteo Baldascini. A novembre gli agenti della divisione anticrimine si erano presentati nella sua villa di borgo Carso per notificare un decreto di sequestro preventivo ora tradotto in confisca definitiva. Secondo la polizia, i beni del 53enne originario di Casal di Principe, per un valore di circa un milione di euro, sarebbero frutto di attività illegali.

Il provvedimento riguarda alcune proprietà e veicoli, beni che risulterebbero sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. L’Anticrimine lo descrive come «uno dei soggetti con maggiore personalità delinquenziale della provincia di Latina, con uno spessore criminale così prorompente da conquistarsi rispetto e riverenza da parte delle persone gravitanti negli ambienti della criminalità comune e organizzata».

Per questi motivi a carico di Baldascini è stata emessa la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per 3 anni con l’obbligo di soggiorno nel comune di Latina.

Sottoposto già dal 1996 al 2001 alla misura della sorveglianza speciale Baldascini è considerato dalle forze dell’ordine il referente pontino del clan del Casalesi. Più volte finito nei guai in passato per reati che vanno dalle rapine, allo spaccio di droga ed estorsione, nel 2004 era stato arrestato dai carabinieri di Caserta per associazione a delinquere di stampo camorristico. L’ultimo arresto nel mese di settembre quando i carabinieri fecero irruzione nel suo terreno rinvenendo piante di marijuana.