“Prof” indagato per evasione e truffa a due Comuni

18/07/2012 di
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Avrebbe omesso di dichiarare al fisco circa un milione di euro il finto professore finito nel mirino di un’indagine dei poliziotti della Digos che hanno lavorato in collaborazione con i finanzieri della Brigata Sabaudia, coordinati dal sostituto procuratore Raffaella Falcione che in questi giorni ha notificato il 415, la chiusura dell’inchiesta.

Le accuse sono quelle di truffa aggravata nei confronti dei Comune di Aprilia e Sabaudia e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’uomo, A.V. noto professionista operante presso numerosi enti locali di tutta Italia, nonché della Provincia di Latina, si sarebbe spacciato per docente di Scienza dell’Amministrazione ed esperto nell’organizzazione di concorsi pubblici per enti locali, mentre, in realtà, è sprovvisto del titolo di laurea, avendo conseguito solo il diploma di perito commerciale.

Gli accertamenti, nati da esposti presentati da alcuni rappresentanti delle opposizioni delle amministrazioni truffate, hanno fatto emergere che il soggetto indagato, dopo aver cessato la partita Iva  nel 2005, avrebbe continuato ad operare e ad emettere le relative fatture. Lo stesso, dall’anno 2005, avrebbe omesso di presentare tutte le previste dichiarazioni ai fini Iva e Imposte sui Redditi non dichiarando tutti i compensi percepiti, tra l’altro, dai Comuni pontini. Inoltre, gli incarichi, gli sarebbero stati conferiti senza verificarne i requisiti e i titoli. 

“Nonostante fosse sprovvisto del previsto titolo accademico – spiega la polizia in una nota – , il citato “professore” è stato spesso chiamato in attività in cui il possesso della laurea è indispensabile ai fini legali: a redigere bandi di concorso per progressioni verticali nell’ambito degli enti; a presiedere commissioni di esami per nomine dirigenziali nell’ambito dei Comuni; a dirigere il Nucleo Interno di Valutazione nell’ambito degli enti territoriali”.

Le più approfondite investigazioni di natura economica e finanziaria eseguite dal personale delle Fiamme Gialle pontine, hanno fatto rilevare che l’Agenzia delle Entrate di Roma, con riferimento a contestazioni per l’anno 2005, aveva già notificato a P.V. un avviso di accertamento per oltre  180.000,00 euro a seguito del quale avrebbe intestato tutti i suoi immobili, negozi ed appartamenti, alla moglie ed ai figli.

“Oltre a quanto accertato dall’Agenzia delle Entrate, l’impegno profuso dai Finanzieri di Sabaudia nelle indagini bancarie ha consentito di ricostruire la posizione fiscale, per il periodo dal 2005 al 2010, del noto “professionista”, individuando, dall’esame dei documenti trasmessi dagli istituti di credito interessati, una evasione di circa un milione di euro nonché 138.000 euro di Iva dovuta all’Erario. A questi importi vanno poi aggiunti i redditi di fabbricato non dichiarati, per le locazioni di immobili in Roma, pari a circa 65.000 euro”.

 

  1. Basta omettere i nomi di questi delinquenti, chi continua a truffare la comunità è giusto che venga messo alla gogna dopo un accertamento scrupoloso delle sue azioni illecite. Non bisogna avere pietà di chi deliberatamente ci inganna e reca danno a tutta la comunità.