Maltrattamento di animali, a Latina record di casi

29/06/2012 di
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Latina è tra le peggiori città per quanto riguarda i maltrattamenti e le violenze sugli animali. Analizzando i dati delle Procure italiane emerge che ogni ora viene aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali (circa 24 al giorno). A fornire l’allarmante quadro è il rapporto zoomafia 2012 della Lav (Lega antivivisezione).

Secondo lo studio (giunto alla 13esima edizione che prende in considerazione i dati relativi al 2011) la prima emergenza sono le corse clandestine di cavalli: 7 quelle bloccate dalle forze dell’ordine, 179 persone denunciate, 57 arrestate per reati connessi, 94 cavalli sequestrati. Rimane alta la precoccupazione per la ripresa dei combattimenti tra cani, per criminalità minorile e per la diffusione del traffico di animali via web, e quello dei cuccioli (anche se quello dall’est stato maggiormente contrastato con 750 cuccioli bloccati, almeno 39 persone denunciati, per un valore complessivo dei sequestri di circa 563.000 euro). Ed in campo sanitario, sono elevati i rischi per quella che la Lav chiama la «cupola del bestiame» (macellazioni clandestine e sofisticazioni alimentari) per la quale si segnalano casi di infiltrazioni nella zootecnia e tentativi di controllare la ‘filierà della carne. In questo ambito, preoccupa la macellazione clandestina «per i risvolti di sicurezza alimentare».

A detta del rapporto resta «fiorente» il contrabbando di fauna esotica e pesca illegale come il ‘malandrinaggiò di mare (per esempio pesca di frodo con esplosivi, raccolta di datteri e ricci, pesca illegale di tonno rosso).

Il totale dei procedimenti per i reati a danno degli animali (per il 56% delle procure da cui è giunta una risposta) è di 4.880. Si registrano 3.132 procedimenti in 94 procure ordinarie, per i reati di uccisione, maltrattamento e detenzione di animali.

In base alla suddivisione geografica la procura con il maggior numero di procedimenti è quella di Firenze con 197; seguono Verona con 181, Latina e Torino con 172, Roma si ferma a 117. «È opportuno ricordare – osserva Ciro Troiano, responsabile zoomafia della Lav – che il numero dei reati ufficiali rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti».