Abusi nell’hotel: chiesti tre anni per Cusani, Chinappi e Faiola

22/06/2012 di
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Ieri pomeriggio il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha chiesto la condanna dei tre imputati nel processo per gli abusi edilizi nell’hotel “Grotta di Tiberio” a Sperlonga. Il pm ha chiesto la pena di 3 anni e 2 mesi per il presidente della Provincia Armando Cusani e per il tecnico comunale Antonio Faiola; tre anni per Aldo Erasmo Chinappi, suocero di Cusani.

I tre sono sotto accusa per alcuni lavori effettuati all’interno dell’hotel «Grotta di Tiberio» a Sperlonga, inizialmente solo un ristorante, che poi si è ampliato notevolmente con un aumento di cubatura. Prima della requisitoria, ieri, sono stati ascoltati gli ultimi testimoni tra i quali un tecnico del Comune che ha detto di non ricordare i dettagli del progetto per il quale il Comune rilasciò il permesso a costruire.

Durante la requisitoria di ieri Miliano ha definito il muro perimetrale «funzionale alle costruzioni abusive» realizzate all’interno. Poi ha fatto un riferimento ai vincoli ambientali presenti in zona «risalenti agli anni ’50 e in questo caso calpestati». Infine, dopo aver definito le prove «evidenti», un breve cenno al nuovo piano casa «assolutamente non applicabile al caso specifico anche perché i lavori sono stati realizzati in precedenza». Il piano casa, non essendo un condono edilizio, non ha effetto su quanto già realizzato.

Ora la parola passerà all’avvocato difensore Corrado De Simone, nell’udienza del prossimo 29 giugno quando arriverà la sentenza.
La contestazione riguarda solo alcuni dei lavori effettuati nell’hotel. In particolare due mini appartamenti di sessanta metri quadrati ognuno e due locali tecnici. Contestato il permesso a costruire 83/2004 con il quale furono autorizzati i lavori nell’hotel «insistente su zona agricola, mediante la ridistribuzione dei volumi e delle superfici». Il 23 settembre 2005 furono inoltre realizzate superfici per 228 mq non previste nel permesso dell’anno precedente. Cusani all’epoca dei fatti era il sindaco di Sperlonga ma anche proprietario dell’hotel.

  1. gli ambientalisti non li capisco, Cusani con quel albergo ha dato lavoro a parecchie persone quindi di che vi lamentate? E poi è comodo avere un albergo ristorante sulla spiaggia.

  2. X cinico. La tua idea è simile a quella del pagliaccio di Arcore quanto disse : “Creerò un milione di posti di lavoro”

  3. @cinico
    non ho commentato il tuo primo post perche pensavo fossi ironico… non commento ora perche non capiresti cmq la spiegazione.

  4. Il discorso è che un Presidente della Provincia, Ente preposto alla salvaguardia e alla protezione dell’ambiente non possa proprio lui commettere abusivismo a danno della Natura. Ma di che parliamo. Siamo all’assurdo. Se per la Giustizia questo soggetto sarà colpevole (secondo un iter processuale regolare…e già sorgono i dubbi) spero che vada dentro e che qualche galeotto si diverta di brutto con lui. Basta co sti politici intrallazzoni!!!!!

  5. diceva Seneca: non si ferma il vento con le mani.
    Il vento è l’imbarbarimento, l’incultura, l’ignoranza che regna e devasta questa Italia. Siete in grado di contrastare questo vento? Non credo e me dispisce per voi.

  6. non sono ipocrita, seguo il vento non lo contrasto.
    Quando il vento cambierà in meglio allora mi troverete al vostro fianco magari anche al comando, ma vista la situazione culturale italiana devastata irreparabilmente mi adeguo faccio in modo che si arrivi alla fine il più presto possibile.

  7. Che spettacolo!
    Ma quando le buttano le chiavi di una bella cella fresca e poco confortevole!
    In galera maledetti delinquenti.
    qUESTI AL MASSIMO PAGHERANNO QUALCHE MIGLIAIO DI EURO E TUTTO APPOSTO.
    AVANTI

  8. @current
    la scusa che l’abuso dia lavoro e’ una cane che si morde la coda. permettere gli abusi giuastificandoli cosi, e’ un danno agli imprenditori onesti e un danno alla collettivita’ (ambientali, normativa, esempi sbagliati ecc ecc). Il fatto che lo abbiano fatto da altre parti (e il confronto con la riviera romagnola non regge e fa acqua da tutte le parti) non giustifica chi lo fa. i paesi piu evoluti sono quelli con il piu alto rispetto delle regole (es i paesi del Nord Europa).
    e’ ancora piu grave se a farlo e’ un rappresentante delle istituzioni. pretendere le dimissioni (doverose) da gentaglia del genere purtroppo e’ utopia. Lui e Fazzone rappresentano alla grande il basso rigore morale della politica pontina, gente che passa piu in tempo a difendersi da accuse di abusi (Fazzone e’ anche peggio) che a fare il loro lavoro..