Eroina a Fondi, gli indagati usavano i figli per nascondere la droga

22/05/2012 di
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Un aspetto inquietante quello emerso dalle indagini condotte dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gaeta, coordinate dal pubblico ministero Marco Giancristofaro, che questa mattina ha portato ad eseguire sedici ordinanze, sette in carcere, tre ai domiciliari, mentre altre sei persone sono state sottoposte agli obblighi di firma.

Alcuni componenti del gruppo, quasi tutti tossicodipendenti, avrebbero usato i figli minorenni per nascondere l’eroina, invece di farla sparire, sentendosi pressati, per sviare le indagini. Alcuni di loro, alternandosi, avrebbero fatto rifornimento nel basso casertano: si sarebbero recati in auto o in treno a Mondragone e  Castel  Volturno per acquistare l’eroina da spacciatori nigeriani. Le indagini hanno consentito di accertare il frequente cambio di utenze telefoniche: convinti di non essere intercettati non hanno usato un linguaggio criptico, con i soliti codici per indicare gli stupefacenti, ma avrebbero parlato abbastanza esplicitamente, senza utilizzare particolari accortezze.

Le indagini sono partite dal decesso per overdose di un giovane fondano. Da quel momento è stata tracciata una mappatura dei componenti del gruppo dedito allo spaccio, che avrebbero venduto la droga anche davanti al Sert di Terracina.

L’operazione è stata denominata Skipper dal nome di un bar di Fondi dove si sarebbero incontrati per definire i dettagli dell’attività. Nel corso di questi mesi i carabinieri hanno anche sequestrato alcuni quantitativi di droga.