Lavoro, aumentano disoccupati e cassaintegrati nel Lazio

27/04/2012 di
lavoro

Aumenta la disoccupazione nel Lazio ed anche il numero dei cassaintegrati che a marzo ha toccato quota 55mila. Nei primi tre mesi del 2012 mentre in Italia la cassaintegrazione è salita del 2,1% nel Lazio si è registrato un +83,6% rispetto al 2011. Questi i dati preoccupanti emersi durante il convegno ‘Il lavoro perdutò, organizzato dal Partito democratico che questa mattina ha voluto incontrare i cassaintegrati di diverse aziende laziali: da Alitalia a Sigmatau, da Eutelia a Alcatel, da Teleperformance a Ritel fino Format Contact Center e alla Gial.

Cresce anche il numero delle aziende chiuse per fallimento: nel 2011 sono state 1.215 facendo arrivare il Lazio al secondo posto in una classifica dove primeggia in negativo la Lombardia con 2.613 aziende fallite. «Sono dati drammatici – ha commentato il capogruppo del Pd alla Pisana Esterino Montino – Nel Lazio c’è una grande emergenza ma Polverini e Alemanno non si accorgono che esista. Tra tutte le province quella di Rieti è quella che ha avuto l’impennata maggiore per la cassaintegrazione che è aumentata addirittura del 200%». «Nel frattempo la Regione – ha aggiunto – agisce con la cassa integrazione ed i contributi europei alle imprese per l’inserimento lavorativo con criteri assai discutibili e certamente poco trasparenti. È condivisibile l’idea di permettere anche alle piccolissime aziende di usufruire della cassaintegrazione ma l’applicazione che ne ha fatto la Regione Lazio lascia molto a desiderare. Nell’ultimo anno, ad esempio, ha concesso il trattamento straordinario di integrazione salariale anche per un solo dipendente anche a gestori di macellerie, lavanderie, bar, panetterie.

Le persone interessate da questa singolare forma di cassaintegrazione a pioggia fino a oggi sono 1.331». Per il consigliere regionale Pd Tonino D’Annibale questi dati darebbero adito ad un «sospetto di un uso anomalo se non clientelare» della cassa integrazione ed ha aggiunto: «Per esempio nel territorio delle province di Frosinone e Latina hanno usufruito della cassaintegrazione ‘ad personam’ 605 dipendenti su una popolazione di poco superiore al milione, quasi il 50% del totale autorizzato. A Roma e provincia, che di residenti ne conta il quadruplo (4 milioni e 200.000), le integrazioni al reddito sono state solo 572. Certamente è un dato singolare, visto che la crisi ha colpito in egual misura tutta la regione. Forse – ha concluso D’Annibale – è necessario che l’assessorato faccia chiarezza e spieghi i motivi di questa strana ripartizione del sostegno al reddito».