Cadavere nel lago, caccia in tutta Italia alla compagna della vittima

20/03/2012 di
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È scomparsa nel nulla come la sua utilitaria, una Fiat Panda bianca e una pistola che aveva regolarmente denunciato. È caccia in tutta Italia a Milena Grimaldi, la compagna dell’uomo il cui cadavere fu trovato la scorsa settimana nel lago di Sabaudia e oggi è stato identificato.

Dopo aver diffuso le fotografie degli indumenti che l’uomo indossava, i carabinieri sono riusciti a raccogliere una serie di testimonianze e risalire così all’identità di Valerio Quarneti, 68 anni, originario di Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna. Ma per la certezza dell’identità si dovranno attendere i risultati dell’esame del Dna sui figli dell’anziano.

L’uomo, ha accertato l’autopsia, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa, sotto l’orecchio destro. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, era arrivato a Sabaudia da Viterbo lo scorso ottobre e aveva preso in affitto un appartamento. Il gestore della lavanderia di Sabaudia, che ha riconosciuto la propria etichetta sulla giacca che la vittima indossava, ha riferito ai carabinieri che l’uomo aveva raccontato di essersi trasferita nella cittadina della provincia di Latina dopo la morte della sua compagna. Ma questo particolare non risulta ai Carabinieri, che si sono messi sulle tracce della donna. La residenza di entrambi risulta ancora a Viterbo, ma i due non vivevano lì da diverso tempo. La loro abitazione è stata perquisita.

«Le certezze – spiega il colonnello Giovanni De Chiara, comandante provinciale dei Carabinieri di Latina – arriveranno solo con i risultati dell’esame del dna. Solo allora si potrà chiarire con certezza l’identità dell’uomo e ricostruire la sua vita». Nel lago di Sabaudia e sulle sponde continua la ricerca dell’arma che ha ucciso il 68enne che aveva, allacciate al collo e al torace, due cinture con piombi utilizzate dai sub. Nel frattempo è caccia in tutta Italia alla compagna dell’ uomo, Milena Grimaldi, 63 anni, che è stata vista a Viterbo per l’ultima volta tra il settembre e l’ottobre 2011. A scambiare qualche parola con lei sono stati alcuni clochard che ancor’oggi occupano la casa cantoniera sulla Cassia Sud, alle porte di Viterbo, dalla quale la donna era stata sfrattata per morosità.

«Era una specie di cartomante e astrologa – raccontano – ha lasciato una stanza piena di libri e alcuni documenti. Lui, invece, lo abbiamo intravisto solo una o due volte». Tra i documenti lasciati nella casa cantoniera dalla donna, ex dipendente dell’Anas, ci sono anche la lettera con cui la Regione Lazio, nel marzo del 2004, le intimava di lasciare l’immobile, di cui era l’affittuaria, e la missiva con la quale il suo legale, l’avvocato Vincenzo Mutolo di Roma, si opponeva al provvedimento perché «non debitamente motivato». «Mi sono occupato solo sporadicamente del caso della signora nel 2004 – ricorda l’avvocato Mutolo – mi fu presentata da un mio collaboratore. Da allora non l’ho più vista nè sentita».

  1. Beh quanti si sono accorti della gaff di Latina24 che nell’ultimo virgolettato di ieri aveva riportato per esteso il cognome della signora Milena G.?