Reagisce alla rapina, i banditi sparano a un professore di Terracina

18/02/2012 di
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Dieci centimetri più su e poteva morire o restare paralizzato. Ha avuto fortuna il professor Marco Paolo Romano, 42 anni residente a Terracina, cultore di economia aziendale all’Università di Cassino, precipitato ieri sera in una scena da “Romanzo Criminale” – la definizione è sua – a Fiumicino.

Una rapina in strada per portargli via la sua Bmw è finita con un colpo di pistola sparatogli alle spalle mentre cercava di scappare. Una ferita al gluteo sinistro, niente di grave, tanto che dice di non aver mai perso conoscenza. I rapinatori, molto giovani, coperti da passamontagna e che parlavano con accento romano – secondo la testimonianza della vittima – sono fuggiti e vengono ricercati dalla squadra mobile di Roma. Che sta verificando anche possibili moventi alternativi o complementari alla rapina. Il professore assicura di non aver mai ricevuto minacce. Un altro fatto di sangue nella capitale, o nelle sue vicinanze, un altro episodio in cui i banditi sparano senza pensarci troppo.

Sono circa le 20 nella cittadina sul litorale a sud di Roma. In via Coni Zugna il professore esce dall’Istituto privato Romano per il recupero degli anni scolastici, di cui è titolare e che ha varie sedi nel Lazio. Va nel parcheggio e quello che accade lo racconta lui stesso: «Ero vicino alla macchina quando sono arrivati questi due figuri con il passamontagna nero. Dal timbro di voce sembravano molto giovani e romani. Uno mi ha puntato la pistola addosso dicendomi di dargli le chiavi dell’auto, ma era piccola, sembrava un giocattolo. Gli ho detto ‘Io le chiavi non te le dò e lui ha abbassato la pistola minacciando di spararmi alle gambe. A quel punto ho pensato che non mi avrebbe ammazzato e nemmeno sparato e sono scappato – prosegue Romano -. Quello invece mi ha sparato alle spalle, disgraziato! Sono scappati a piedi. Lì per lì non mi sono neanche accorto di essere stato ferito, ho sentito come una pizzicata forte. Poi sono andato in ufficio e ho visto il sangue. Allora ho chiesto a una collega di accompagnarmi in ospedale».

La pallottola è stata estratta all’ospedale di Ostia; sarebbe di piccolo calibro. Romano cammina e oggi è andato a Cassino (Frosinone) a fare lezione. «Ne avevamo già perse abbastanza per la neve», dice. Del rischio mortale corso – lo chiama «rischio calcolato» – una cosa gli è rimasta impressa: «Quel ragazzino teneva la pistola di sbieco, come nelle fiction tipo Romanzo Criminale. Sembrava il Freddo o il Dandy, uno di quei personaggi».

«Non avevo mai ricevuto minacce né subito rapine – assicura il professore -, ma ormai è uno schifo. Io però ho il mio carattere e non sono avvezzo a cedere. Certo sparare per una Bmw del 2007 che varrà sì e no 15 mila euro…». Il 4 gennaio scorso a Torpignattara, periferia est di Roma, un commerciante cinese di 31 anni e sua figlia di 9 mesi vennero uccisi in una rapina, la moglie rimase ferita. Due giorni dopo furono ritrovati circa 16 mila euro in una borsa strappata alla coppia e abbandonata dai due banditi. Nelle ultime settimane almeno altre quattro persone sono state ferite a colpi di pistola o a coltellate in rapine compiute o tentate nella capitale. Da gennaio dell’anno scorso gli omicidi sono 37.

  1. Professore, tantissimi auguri. Purtroppo in questi casi non si sa mai come reagire. Il guaio è che in italia ci sono leggi troppo permissive e non di certo vanno a favore del cittadino. Da episodi analoghi che si leggono sui giornali spesso la legge tutele più gli aggressori che gli aggrediti. Che cosa sarebbe successo se con reazione, il piccolo delinquente sarebbe stato ammazzato. Sicuramente non ti avrebbero riconosciuto nemmeno la leggittima difesa e saresti stato sbattuto in prima pagina come un assassino. Di nuova auguri professore.

  2. Hai estremamente ragione caro Attila ,nel nostro paese ci sono troppe leggi permissive volute dall’ormai defunto governo prodi che con i comunisti hanno messo in ginocchio l’italia.

  3. Si caro avatar,i comunisti rappresentano il male assoluto,ne e’ una valida testimonianza i morti delle FOIBE .
    Milioni d’italiani sono stati ammazzati e gettati in delle fosse ,per volere del sanguinario TITO ,che con STALIN commisero i piu’ gravi crimini verso l’umanita’ che storia ricordi.
    Entrambi i due statisti avevano contatti con l’allora partito comunista e i loro capi.
    Oggi il partito comunista non esiste piu’ ma si e’ trasformato nel PD e al suo vertice c’e’ BERSANI..

  4. ma vogliamo finirla di litigare destra, sinistra, fascisti, comunisti, ecc. il dato di fatto è che ci vuole la CERTEZZA DELLA PENA, oramai i criminali, sempre più agguerriti, perchè anche loro soffrono il “periodo di crisi”, la spuntano sempre con pochi mesi di carcere o addirittura con la detenzione domiciliare. poi continuano a reiterare il reato, tanto qualche buon giudice li grazierà…….
    allora questo dobbiamo evitare, combattere affinchè la condanna sia certa e non soggetta a sconti di pena.

  5. PER Romano..
    ma tu queste notizie da dove le prendi?
    forse dai libri di scuola di Paperopoli….

  6. per Romano.
    vai li in quei posti a documentarti su chi commise quei crimini.
    L’allora republica di Salo’ con la xmas cerco’di difendere i nostri territori istriani
    ma la loro inferiorita’ numerica non riusci’ a respingere l’avanzata del sanguinario maresciallo Tito.
    Migliaia dei nostri ragazzi sono morti per difendere la patria.
    Gladio era l’associazione segreta che negli anni 60 70 era pronta ad intervenire in caso d’invasione del maresciallo comunista..

  7. X i repubblichini riciclati. Avate fatto troppo danni con la storia italiana. Volete continuare? Fanno bene il popoloi di sinistra a contrastarvi. Dovete stare in Porgatorio almeno altri cinquant’anni