Dopo le pensioni non pagate nuovi problemi con le Poste

02/02/2012 di
latina_poste

Dopo il caos di ieri con le pensioni non erogate sui libretti postali, oggi il consigliere comunale Fabrizio Porcari segnala altri disservizi. “Il recapito postale nel Comune di Latina è diventato un serio problema per tutti i cittadini. Un problema che è diventato, se possibile, ancora più sentito in questi giorni per i ritardi nella consegna delle bollette per i rifiuti”. Il consigliere comunale di Latina del Pd presenterà al prossimo consiglio uno specifico ordine del giorno.

“Da fine novembre 2010 – spiega Porcari – il servizio di recapito è passato da sei agli attuali cinque giorni settimanali. Alla diminuzione dei giorni di consegna, che ha portato un incremento dei volumi quotidiani di posta da consegnare, va aggiunta la contestuale diminuzione dei portalettere. I maggiori problemi sono legati alla mancata assegnazione di varie zone di recapito, unitamente alla sostituzione degli assenti dal servizio. L’ordine del giorno – conclude Porcari  – vuole impegnare il sindaco a intervenire presso Poste Italiane per sollecitare l’azienda a ripristinare un corretto e adeguato servizio di recapito, garantendo ai cittadini un diritto”.

  1. Le risorse umane ci sarebbero, caro direttore provinciale delle Poste, non sarebbe ora di gestire meglio tutte le persone che avete a libro paga ? Fuori gli imboscati, in servizio i malati permanenti, taglio delle attività non proprie (vendita CD, schede telefoniche, libri, telefonini….) dove prestano servizio altri imboscati. Più persone in servizio e meno servizi alle persone, voglio spedire o ricevere una raccomandata senza prendere un giorno di ferie

  2. Ogni volta che vado alle poste centrali ho la sensazione che ci sia tanto assenteismo e che i pochi rimasti non si ammazzino per far andare meglio le cose. File lunghe, tanta attesa e grande rilassatezza dall’altra parte del banco. Anche per la consegna delle poste ho notato da tempo che per i pacchi celeri neanche tentano di consegnarli , ma ti lasciano solo l’avviso di secondo recapito che ti obbliga ad andare alle poste a ritirarlo. Paghi 10 euro per avere un pacco in 3 giorni e ne passano 6 prima che lo puoi ritirare. Il tutto senza poter reclamare poichè loro affermano che hanno provato a consegnartelo. Per non parlare poi degli avvisi che non vengono messi nelle cassette ma lasciati attaccati in maniera posticcia a citofonoo cancelli esterni.

  3. Iniziamo a chiamare le cose per nome e cognome…molti portalettere hanno il secondo lavoro…dopo le 10/11 non ne vedi più uno in giro, chi ha il cognato fabbro, chi si dedica all’agricoltura, chi aiuta qualche parente artigiano e, nelle buche delle lettere, solo avvisi di assenza…poi il sabato tutti in fila per ritirare le raccomandate tra una bestemmia e l’altra: è capitato solo a me….o a qualche migliaio di persone come me? E se vi recate a via Rossetti chiedendo il nome del “fenomeno” che vi ha citofonato e poi è scappato, troverete un muro di omertà!VERGOGNA!!!

  4. tutta l’attenzione è rivolta all’azionista e non all’utente. E’ semplice. secondo voi a chi sono andati i tagli “con recupero di efficienza”? non certo a migliorare il servizio o diminuire i costi del servizio. Naturalmente la dirigenza dirà il contrario, ma essendo pagati dall’azionista…

  5. fortunatamente posso dire che il postino della q4 fa 1 ottimo lavoro!

  6. Cari amici, agli azionisti delle poste, le vostre proteste, non interessano. Loro pensano solo a fare soldi. Se la posta non vi viene consegnata è perchè i postini privati, che cambiano in continuazione, non conoscono il territorio. Spesso si trovano plichi di posta nei cassonetti della spazzatura. Le poste, sempre più somigliante alle banche, vogliono spingere i clienti a dodarsi del bancoposta, con aggravio delle spese sui futuri possessori. Di questi disfunzioni, in futuro, saranno sempre più frequenti. Gli azionisti si devono arricchire sempre di più alle vostre spalle.