Mof in crisi, le vendite crollano del 10%

05/01/2012 di
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La crisi travolge anche il Mof di Fondi dove le vendite crollano del 10%. E pe ril futuro la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.

«Abbiamo paura – spiega il direttore del Mof, Stefano Nardone intervistato sul Messaggero  – soprattutto per i rincari delle autostrade, dei carburanti e delle assicurazioni, senza però sottovalutare il costo dell’energia elettrica. Sono tutti fattori che pesano sul prezzo finale del prodotto».

Il vero problema, secondo l’analisi di Nardone, non è tanto quello dei prezzi – rimasti piuttosto stabili – quanto il volume delle vendite. «Nel 2011 – spiega Nardone – abbiamo assistito a un crollo vertiginoso delle vendite di tutti i prodotti. Volendo quantificare, possiamo dire che le vendite sono crollate almeno del 10%. Negli anni precedenti, invece, le oscillazioni in positivo o negativo viaggiavano sull’ordine del 2 o 3%, ora invece c’è un crollo dei consumi davvero inquietante».
«Da noi – spiega – i prezzi sono di fatto in diminuzione proprio perché non si vende più come prima. Per fare un esempio, la lattuga viene indicata in listino a 0,50 centesimi al chilo mentre in fase di contrattazione viene venduta anche a 0,30 centesimi. E così altri prodotti come i peperoni e le arance».

Ma i prezzi al dettaglio, invece, aumentano per colpa dei costi di distribuzione e forse per gli eccessivi ricarichi. Secondo il direttore del Mof un altro aspetto importante per uscire dalla crisi è la garanzia di qualità. “E’ evidente – spiega Nardone – che molti nostri concorrenti non possono offrire prodotti di livello qualitativo paragonabile al nostro, ma possono praticare prezzi più bassi. Alcuni Paesi, specialmente nell’area nordafricana, usano prodotti vietati in Italia e in questo modo abbattono i costi a discapito però della qualità. Noi invece dobbiamo puntare sul made in Italy tentando di entrare nei nuovi mercati, penso soprattutto al Nord Europa dove non c’è produzione ma ci sono più soldi da spendere. Ma su questo l’Italia è ancora molto indietro”.

CONTRO LA CRISI BOOM DEI GRUPPI D’ACQUISTO: A LATINA 270 FAMIGLIE. Di fronte ai rincari, ma anche per garanzia di qualità, crescono i gruppi d’acquisto come «Panacea», il primo gruppo d’acquisto nato a Latina ormai quasi tre anni fa. Si tratta di un’associazione no profit che organizza la vendita di prodotti alimentari direttamente dai produttori, eliminando tutti quei passaggi di filiera che comportano l’aumento dei prezzi al consumatore. «Oggi – spiega il vicepresidente Nando Ilari – abbiamo raggiunto uno sviluppo davvero capillare, coinvolgendo ben 270 famiglie di Latina che ogni settimana effettuano ordini direttamente ai produttori che hanno aderito a Panacea, garantendo prodotti di qualità a prezzi onesti».

In questo modo i soci dell’associazione hanno la garanzia di mangiare prodotti di qualità senza spendere più del dovuto. Il tutto funziona tramite ordini che si effettuano on-line dal sito www.panacealatina.it, le consegne avvengono ogni giovedì.

  1. -10% significa crollo? magari un calo delle vendite. comunque tutta l’Italia è in recessione/crisi quindi perchè stupirsi?

  2. ma che strano! il mio commento è ancora sotto aprrovazione del moderatore e NESSUN altro ha commentato la notizia? ma è proprio strano.