Clan Mallardo, arresti della Finanza. Gli incontri a Fondi

15/12/2011 di
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I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo una serie di arresti – disposti dalla Dda di Napoli, nei confronti di presunti appartenenti al clan Mallardo, egemone nell’area di Giugliano in Campania e con propaggini nel basso Lazio in provincia di Latina.

In manette sono finti diversi imprenditori edili, immobiliaristi e titolari di concessionari auto. All’organizzazione sono stati sequestrati beni e aziende per un valore di oltre 50 milioni.

Le indagini delegate al G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza di Roma, hanno permesso di accertare come in provincia di Latina si sia da tempo radicato un gruppo criminale, facente capo ai fratelli Giuliano, Michele e Luigi Ascione, intraneo al clan Mallardo e dedito all’organizzazione ed allo sviluppo di attività imprenditoriali nel settore edilizio-immobiliare e del commercio di autovetture, attraverso le quali il clan di Giugliano ha reimpiegato notevoli disponibilità finanziarie di origine illecita. L’operazione, denominata dagli investigatori «TAHITI» dal nome dello stabilimento balneare di Fondi (LT) presso il quale si incontravano alcuni sodali del clan, costituisce l’ennesimo intervento portato a termine nei confronti del clan Mallardo. Nell’ultimo anno e mezzo, sono state svolte varie operazioni che hanno condotto a numerosi arresti e sequestri di beni (operazioni «ARCOBALENO», «CAFFÈ MACCHIATO» ed «AQUILA REALE», quest’ultima portata a termine proprio lo scorso mese di ottobre).

Grazie a tali attività, basate anche sul riscontro delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che in passato hanno ricoperto ruoli di primissimo piano nelle principali consorterie camorristiche campane, oltre che su intercettazioni telefoniche ed estesi accertamenti bancari e patrimoniali, si è fatta luce sulla complessa gestione degli affari illeciti dei Mallardo, nei cui confronti sono stati nel tempo sequestrati beni per un valore stimato in oltre un miliardo e trecento milioni di euro. In particolare, nell’ultimo periodo, l’attenzione investigativa si è concentrata sulla famiglia DELL’AQUILA, potentissimo braccio criminale ed economico del clan Mallardo, capeggiata da Giuseppe DELL’AQUILA – detto «Peppe ‘o Ciuccio» – arrestato lo scorso anno dopo un lungo periodo di latitanza. Seguendo gli investimenti illeciti realizzati dai Dell’Aquila nel basso Lazio, si è giunti ad individuare i fratelli ASCIONE, quali reinvestitori nell’economia legale del sud-pontino di ingenti capitali frutto delle attività illecite del clan giuglianese, utilizzando fiorenti imprese operanti nel campo edilizio-immobiliare e nel settore del commercio di autoveicoli. Quest’ultimo business del gruppo Ascione è passato anche al vaglio della Guardia di Finanza di Formia (LT) che, attraverso approfonditi accertamenti bancari, ha accertato come nel periodo 2002/2005 gli ASCIONE abbiano fatto transitare su conti bancari loro riconducibili somme superiori a 18 milioni di euro, ponendo anche in essere attività truffaldine a danno di alcune compagnie assicuratrici mediante richieste di risarcimento danni per sinistri mai verificatisi.

I provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina prevedono la custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuliano, Michele e Luigi Ascione per i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico e di intestazione fittizia di beni aggravata dalle modalità mafiose, nonché il sequestro preventivo dei seguenti beni: 84 immobili (38 terreni e 46 fabbricati), ubicati in provincia di Latina, Napoli e Cosenza; 6 aziende, con sede nelle provincie di Napoli e Latina, operanti nel settore del commercio di autoveicoli e nel settore edilizio-immobiliare; quote societarie di un operatore economico operante nel settore della gestione di stabilimenti balneari; 15 auto e motoveicoli; 32 rapporti finanziari il cui saldo complessivo è ancora in fase di quantificazione; per un importo totale di circa 50.400.000,00 euro . È altresì in corso il sequestro probatorio di ulteriori 114 conti bancari riconducibili agli indagati.

GLI INCONTRI A FONDI. L’operazione che ha colpito il clan Mallardo è stata chiamata «Tahiti», dallo stabilimento balneare di Fondi in cui gli affiliati si riunivano. Le indagini del Gico della Guardia di Finanza di Roma hanno consentito di accertare che in provincia di Latina da tempo aveva messo radici un gruppo criminale che fa capo ai
fratelli Giuliano, Michele e Luigi Ascione, legato ai Mallardo, che si dedica al commercio di auto e alle costruzioni.
In questo modo viene riciclato un imponente flusso di denaro di provenienza illecita. Proprio gli Ascione sono stati colpiti dal sequestro di oggi, che ha riguardato 84 immobili, sei aziende, quote di una società che gestisce stabilimenti balneari, 15 auto e motoveicoli, 32 rapporti finanziari.