Omicidio Vaccaro, interrogati due giovani accusati del delitto

27/11/2011 di
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Sono stati di nuovo ascoltati dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano due dei giovani accusati dell’omicidio di Matteo Vaccaro al parco Europa. Paolo Peruzzi, accompagnato dal legale Domenico Oropallo, ha insistito sul fatto di essere stato l’ultimo ad aggregarsi quella sera per raggiungere il parco Europa: un aspetto sottolineato per dare ragione della mancata conoscenza della pistola che aveva con sé il giovane considerato autore materiale del delitto.

Il ragazzo ha spiegato di aver ricevuto decine di telefonate durante il pomeriggio alle quali non aveva potuto rispondere, una volta richiamato Francesco D’Antonio, coindagato, lo avrebbe poi raggiunto per parlare.

«Ero l’unico a conoscere sia Matteo che il fratello Alberto, il mio ruolo era quello di risolvere una situazione che, con un primo tentativo, non era riuscita a chiarirsi». A Peruzzi sarebbe stato chiesto di intervenire per mettere pace con i fratelli Vaccaro, lui avrebbe accettato e, una volta arrivato in auto sul luogo del delitto, sarebbe sceso per primo, proprio per parlare con Matteo.

Nell’ultima parte dell’interrogatorio ha spiegato di non poter ricostruire tempistica e dinamica degli spari, trovandosi di spalle. Verte in particolare su quest’ultima fase anche il racconto di Gianfranco Toselli, difeso da Oreste e Angelo Palmieri. Dall’auto con la quale sarebbe arrivato con Peruzzi e D’Antonio dichiara di non essere per niente sceso. Avrebbe sentito sparare e sarebbe scappato a piedi: poi avrebbe chiamato un amico per farsi venire a prendere. Solo alle cinque del mattino, quando gli agenti hanno bussato alla sua porta, sarebbe venuto a conoscenza del tragico epilogo.

Recentemente è stata presentata una denuncia per alcuni insulti apparsi sulla pagina Facebook dedicata al ragazzo ucciso dopo un banale litigio tra coetanei.