BALLERINO UCCISO, IN CENTINAIA PER L’ULTIMO SALUTO A IGOR FRANCHINI

03/02/2009 di

«Bisogna testimoniare la speranza e non lasciare da soli questi ragazzi di oggi che hanno più che mai bisogno di punti di riferimento». Così il parroco di Sant’Albina, Don Simone Di Vito, nella sua omelia si è rivolto alle famiglia dei tanti ragazzi presenti al funerale di Igor Franchini, il 19enne ucciso a Scauri.


Don Di Vito ha celebrato la messa in una chiesa di Sant’Albina gremita da quattrocento persone che hanno accompagnato l’ingresso nella chiesa di una bara bianca: nelle prime file stretti in un dolore muto la madre di Igor, il padre, lo zio ed il nonno materno. «Bisogna celebrare il valore della vita – ha detto Don Simone – la morte fa parte del percorso umano. Io questo ragazzo l’ho visto crescere ed il dolore è tanto ma bisogna perdonare. Un vero cattolicodeve saper perdonare». 

“L’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio ha voluto idealmente partecipare al momento di dolore che si è registrato a Scauri con le esequie del diciannovenne Igor Franchini straziato con una quarantina di coltellate e con il vile vilipendio del suo cadavere”. Lo scrive la Diocesi in una nota.  D’Onorio ha detto: “Sono vicino con il cuore e con la preghiera alla comunità di Santa Albina e ai familiari del giovane. Non si può restare indifferenti dinanzi a questo clima di violenza inaudita che sta interessando sia le cronache nazionali che quelle del nostro amato territorio diocesano. Un appello accorato a tutte le agenzie educative: collaborate tra di Voi, non lasciate sole le famiglie e queste ultime non rinunzino mai al loro ruolo primario. Il mondo della scuola, dell’associazionismo, dello sport siano attente alla formazione dei nostri giovani e sappiano dialogare con le famiglie d’origine dei loro giovani. E tutti noi dobbiamo vincere l’omertà dell’indifferenza e del silenzio collaborando sempre con le forze dell’ordine nel segnalare pericoli e comportamenti delinquenziali, ovunque si verifichino”.

{gallery}igor_franchini{/gallery}