Traffico internazionale di armi e droga, arresti anche a Latina

18/10/2011 di
carabinieri-latina

I carabinieri del Gruppo di Roma hanno sgominato un’organizzazione internazionale dedita al traffico di armi, droga e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono 24 le persone indagate. Arresti sono in corso tra Roma, Latina e Viterbo. Decine le perquisizioni. Sequestrate armi, munizioni e droga.

A capo dell’organizzazione sgominata dai carabinieri vi era un ex difensore della Dinamo Zagabria che aveva anche militato tra le fila della Stella Rossa di Belgrado e della ex Nazionale Jugoslava dei primi anni Novanta.

L’organizzazione, suddivisa in due gruppi tra loro collegati, importava armi dalla Croazia e cocaina dalla Spagna. Le armi giungevano in Italia mediante camion che venivano fatti transitare per la Slovenia fino a giungere sul litorale Laziale dove la merce (kalashnikov, pistole, fucili, bombe a mano, il tutto di fabbricazione jugoslava) veniva consegnata ai committenti. La cocaina giungeva dalla Spagna a bordo di autovetture dotate di doppiofondo ed era destinata alle piazze romane e a quelle del litorale laziale.

UNA BOMBA 200 EURO. Un listino delle armi in vendita con tanto di prezzi scritti accanto: l’hanno trovato i carabinieri del Gruppo di Roma nel corso dell’indagine che ha portato a sgominare una banda internazionale di trafficanti. La lista, scritta a mano in croato, era stata inviata dalla Croazia ed è stata intercettata via posta dai militari della Compagnia Eur. Tremila euro per un’arma a lunga gittata non meglio specificata, 200 euro per una bomba a mano, duemila per l’esplosivo al plastico, stesso prezzo per un fucile mitragliatore Kalashnikov. Fino ad arrivare a 40 mila euro per un missile terra aria e per un mortaio. Le armi erano destinate secondo i carabinieri alla criminalità organizzata romana, ma non sono stati ancora individuati i committenti. Finora sono stati sequestrati, in due occasioni diverse dal 2009 ad oggi, alcune pistole, un fucile a canne mozze e una bomba a mano. «Abbiamo interrotto un importante canale di approvvigionamento di armi e droga per la criminalità romana e laziale – ha detto il comandante del Gruppo carabinieri di Roma, colonnello Giuseppe La Gala -. Anche alla luce dei numerosi fatti di sangue avvenuti nella Capitale era importante bloccare questo canale. Per questo siamo intervenuti quando le armi ancora non erano arrivate a Roma».