Pannone: “Basta concedere piazza del Popolo per ogni evento”

01/10/2011 di
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di Giuseppe Pannone

Non si può continuare a concedere Piazza del Popolo per qualsiasi iniziativa. Il centro storico della città diventa troppo spesso il contenitore improvvisato degli eventi più disparati: concorsi di bellezza,  capannoni di plastica, piste di ghiaccio, gare di arte muraria, agoni sportivi, attività di promozione commerciale, sfilate, sagre e festicciole elettorali. Il tutto all’insegna dell’improvvisazione e spesso al limite del buon gusto.

Mi chiedo: ma ce lo vedreste un bel mulino di cartapesta  in piazza della
Signoria a Firenze? Latina è la “città del novecento”, il centro più importante del razionalismo italiano, la testimonianza non solo di un periodo storico ma soprattutto di un modello architettonico ed urbanistico.

C’è la necessità di un intervento organico che regoli un razionale uso degli spazi comuni coniugando le esigenze di promozione della città  con le attività di svago e la vita quotidiana, per non trasformare il centro in un caotico contenitore in ossequio al romanico pane et circenses.

In primo luogo non tutte le iniziative devono per forza svolgersi in Piazza del Popolo: la maggior parte dei cittadini abitano altrove (Q4 Q5, P.zza Moro, Isonzo, ad esempio); poi ci sono altre aree inutilizzate o non sfruttate: Circolo Cittadino, area Cambellotti, Giardini comunali, V.le Italia, area del mercato settimanale.

Non si può persistere in un’opera di pseudosperimentazione, senza alcun tipo di programmazione e regole. Non servono aree ZTL, ma vere e proprie isole pedonali, dotate di idoneo arredo urbano, con servizi igienici; tanti luoghi collegati con percorsi pedonali e ciclabili o con i servizi di trasporto pubblico. Non solo, serve anche  che vengano predisposti luoghi stabili per le esibizioni, per evitare continui cantieri.

Ma ciò che è più importante sono le regole,ovvero,da un lato una vera progettazione urbanistica,dall’altro la programmazione degli eventi con precisi contratti ed obblighi chiari e trasparenti per i concessionari, anche in ordine alla tassazione. Sono curioso di sapere quanto ha versato,ad esempio, la Barilla per le propria promozione su suolo pubblico.