Militare di Aprilia morto in Afghanistan, lutto cittadino

23/09/2011 di
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C’è un militare di Aprilia tra i tre morti questa mattina in Afghanistan a seguito di un incidente automobilistico. Si tratta di Massimo Di Legge, Caporal Maggiore di 27 anni.

LUTTO CITTADINO AD APRILIA. «Il giorno del funerale del caporal maggiore Massimo Di Legge, uno dei tre militari morti oggi in Afghanistan e cittadino di Aprilia, il sindaco Domenico D’Alessio proclamerà il lutto cittadino». Lo si legge in una nota del Comune di Aprilia.   «Il capo dell’amministrazione e il Prefetto di Latina Antonio D’Acunto – si legge ancora – questo pomeriggio hanno incontrato i familiari del soldato apriliano caduto in missione di pace all’estero a seguito di un incidente testimoniando il cordoglio personale e dell’intera comunità pontina. Una volta che la salma tornerà in Italia, la
camera ardente sarà allestita in aula consiliare del Comune di Aprilia e i funerali saranno celebrati presso la chiesa arcipretale di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti».

Il caporal maggiore Massimo Di Legge, nato ad Aprilia il 22 luglio 1983, in servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma, è una delle tre vittime. Oltre a lui nell’incidente stradale vicino Herat hanno perso la vita il tenente Riccardo Bucci, nato a Milano l’1 settembre del 1977, in servizio presso il Reggimento lagunari Serenissima di Venezia; il caporal maggiore scelto Mario Frasca, nato a Foggia il 22 gennaio 1979, in servizio presso il Quartier Generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona.

LA VISITA DEL PREFETTO. Il prefetto di Latina Antonio D’Acunto ha fatto visita  alla famiglia del militare Massimo Di Legge, caporal maggiore originario di Aprilia, morto in un incidente automobilistico in Afghanistan. Il prefetto si è recato in casa dei genitori del militare insieme al sindaco di Aprilia Domenico D’Alessio per «comunicare sentimenti di vicinanza e cordoglio». Intanto si attende il ritorno della salma per ufficializzare la data dei funerali.

L’INCIDENTE. Un incidente stradale a bordo di un Lince, il blindato che tante volte ha protetto i soldati dallo scoppio di ordigni improvvisati. Lungo una strada di Herat, non lontano da Camp Arena, la base del contingente nazionale. Sono morti così – secondo le scarne informazioni fornite – tre militari italiani questa mattina in Afghanistan: il tenente Riccardo Bucci (34 anni), il caporal maggiore scelto Mario Frasca (32), il caporal maggiore Massimo Di Legge (28). Salgono pertanto a 45, dal 2004, le vittime italiane della missione Isaf. Due loro compagni sono rimasti contusi. E, sempre oggi, un altro militare italiano è stato ferito, questa volta nel corso di uno scontro a fuoco, nella zona calda di Bala Murghab.

LE REAZIONI POLITICHE. Dall’opposizione sono arrivate richieste di chiarezza su quanto accaduto. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si è detto pronto a riferire in Parlamento, ma «stavolta – ha sottolineato – c’è poco di segreto. Si è trattato di un tragico incidente, che poteva capitare dovunque. Aspetto la ricostruzione dettagliata ma
quella che ho avuto parla di un tragico incidente» accaduto vicino alla base in un momento di trasferimento e non in una «azione di contrasto». La nota ufficiale di Isaf si limita a parlare di tre morti a causa di ferite «non legate a scontri».
Secondo i primi accertamenti, il soldato che stava in ralla, la torretta del Lince, avrebbe segnalato un ostacolo lungo la strada del mezzo; l’autista, a quel punto, avrebbe sterzato bruscamente e il blindato si è ribaltato. Uno dei militari è morto subito, altri due sono stati soccorsi in condizioni gravissime, ma non ce l’hanno fatta. I soldati facevano parte di un Omlt (Operational mentoring and liaison team), nuclei che addestrano e seguono i soldati afgani in ogni loro attività, anche quelle più pericolose sul campo.

IL CORDOGLIO. Messaggi di cordoglio sono arrivati da istituzioni e schieramenti politici. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso «profonda commozione» e, in sua presenza, un minuto di silenzio è stato osservato allo ‘School day’ nel cortile d’onore del palazzo del Quirinale. «A loro e a tutti i militari impegnati nelle operazioni di pace in quel Paese e in altre parti del mondo – ha detto da parte sua il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – va la riconoscenza mia e di tutti gli italiani». Messaggi di cordoglio sono giunti anche dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Dal Pd, Anna Finocchiaro e Rosi Bindi in testa, sono arrivate, con il cordoglio, richieste di chiarimenti sulla dinamica dell’incidente.

DOLORE E LUTTO. Dolore tra i familiari e i commilitoni dei caduti. Il pugliese Frasca, nato a Foggia e di stanza al Comando delle Forze operative terrestri di Verona, era rientrato in Afghanistan domenica scorsa, dopo una breve licenza. Avrebbe concluso la missione tra poco più di un mese, il 30 ottobre. Bucci, di Milano, faceva invece parte del reggimento Lagunari ‘Serenissimà e lascia la moglie ed una bambina di 13 mesi. Il più giovane, Di Legge, originario di Aprilia, era in servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma.  Ma in Afghanistan resta sempre alto il pericolo rappresentato dagli insorti. Oggi due militari Isaf sono morti per l’esplosione di un ordigno nell’Est. Dall’inizio
dell’anno, tra i contingenti stranieri presenti nel Paese, si contano 454 vittime. Ed uno scontro con gli insorti ha provocato il ferimento lieve ad una spalla di un militare italiano nella zona di Bala Murghab, spesso teatro di attacchi contro Isaf. Il soldato partecipava ad un’operazione che vedeva impegnate anche le forze di sicurezza afghane insieme ai militari italiani. Nel corso dell’attività c’è stato lo scontro con i ribelli che sembra abbiano sparato alcuni colpi di mortaio. Il ferito è un ufficiale del 151/o Reggimento Fanteria ‘Sassarì. Proprio la Brigata Sassari sta completando in questi giorni il suo schieramento in Afghanistan: la settimana prossima ci sarà il passaggio di consegne con i parà della Folgore che rientreranno in Italia.