Ipersidis-Gusto, Barberini: “Il gruppo si poteva salvare”

30/08/2011 di
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Dopo l’annunciata chiusura dei supermercati Ipersidis e Gusto, Paolo Barberini replica alle accuse sul suo operato.

“Al rientro dalle ferie – scrive Barberini – ho con stupore e dispiacere letto alcuni articoli riportanti affermazioni provenienti dalla Midal Spa, riguardanti la mia persona, e nello specifico atti ad imputare al mio pregresso operato l’attuale stato di crisi. Mi corre quindi l’obbligo di esternare, quanto sino ad oggi ho tenuto riservato, invocando, anche a rettifica della citata notizia, la pubblicazione della presente.

Ebbene:

• nel corso del 2010 la Midal, su mia richiesta, ebbe a commissionare ad una nota società di revisione una verifica di gestione, anche atta a supportare strategie future. Tale verifica da un lato non evidenziò alcuna criticità di gestione, dall’altro lato, in un contesto di generale crisi dei mercati, supportò un piano di rilancio che fu deliberato dall’assemblea dei soci, dall’organo di gestione (i cui componenti sono ancora in carica) e dagli organi di controllo;

• nell’ambito dell’attuazione del piano, ancorché deliberato, vi furono ostacoli frapposti dalla proprietà, componente anche l’organo di gestione, così che, in assenza di linee condivise (e soprattutto non essendo io in accordo con le diverse e nebulose prospettive da altri
indicate), giunsi alla decisione di dimettermi, già dall’estate 2010;

• nel contesto delle dimissioni e dei dissidi, la proprietà effettuò una attenta verifica della gestione, peraltro già effettuata dalla citata società di revisione, e nulla rinvenendosi di errato nei pregressi comportamenti, la società ebbe ad esplicitare, anche formalmente, la
correttezza delle pregresse condotte;

• successivamente alle mie dimissioni il piano deliberato non fu attuato, tanto che mi risultano richiami effettuati all’attuale organo gestorio sul punto, e fu posta in essere una diversa condotta (sul cui merito non voglio entrare);

• da tale diversa condotta, proprio non condividendo i comportamenti, già all’epoca mi sono voluto allontanare, così che i riferimenti al passato, per giustificare quanto oggi staaccadendo, sono del tutto fuori luogo, per non dire altro.

Avrei preferito mantenere sui fatti il riserbo che mi caratterizza, ma simili divulgazioni, documentalmente smentibili, mi hanno costretto alla odierna esternazione in rettifica, certo che ove fossero stati seguiti i piani di allora, già deliberati dalla società, nessun contesto come quello attuale mai si sarebbe verificato. Tanto ciò è vero che dalla cessazione dei miei compiti è decorso un anno
e che all’epoca i rapporti con banche, fornitori e dipendenti erano regolari”.

  1. Non convince molto la risposta di Barberini soprattutto per due motivazioni:
    1) Se la Midal si è venuta a trovare a questo punto non è di certo per l’ultimo anno di gestione come Barberini vuole far credere nel comunicato in oggetto. L’esperienza e l’evidenza dicono che tali crisi seguono ad una gestione fallimentare molto ma molto più lunga.
    2) I rapporti regolari di un anno fa con banche e fornitori non dicono nulla sul buon operato dell’ex amministratore. C’è sempre un momento preciso nel quale questi rapporti si rompono (la goccia), ma come già detto nel precedente post ciò scaturisce dalle circostanze precedenti (il vaso già pieno).
    2) Gli studi commissionati da un comittente (nel caso specifico per stessa ammissione di Barberini da lui stesso) per la verifica di gestione su egli stesso valgono come il due di coppe. Questi infatti sono pagati dagli stessi committenti e come logica conseguenza il risultato finale dovrà essere quello che ci si aspetta (o che esplicitamente si richiede). In pratica sono un pò come i sondaggi di Berlusconi.

  2. Ahuahuahauahauahauahauahauahauahauahauahauahauaahauahau -80?! Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

  3. Dopo tanti mesi, alla luce delle ultime rivelazioni, scaturite dall’indagine della Procura della Repubblica, la rilettura delle affermazioni del “cavaliere” non possono che suscitare grande ilarita’.