Garante dei detenuti: a Latina carcere al limite del collasso

27/08/2011 di
carcere-latina-ytr652ew4w2ws

Resta critica la situazione nelle 14 carceri della Regione Lazio. Secondo le stime del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), al 20 agosto i detenuti presenti erano 6.539, oltre duemila in più rispetto alla capienza regolamentare. I dati sono stati diffusi dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

«Nonostante la mobilitazione di questi mesi – ha detto Marroni – e gli autorevoli interventi sul tema come quelli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del cardinale Carlo Maria Martini e del neo ministro alla Giustizia Francesco Nitto Palma, a livello politico manca ancora quella spinta che possa consentire di passare dalle parole ai fatti. È, infatti, evidente che ogni soluzione adottata si è rivelata inutile e che occorre un intervento di sistema per risolvere l’emergenza carceri». Rispetto all’agosto 2010, quando i detenuti erano 6.287 (5.853 uomini e 434 donne), il numero dei reclusi è aumentato di 252 unità.

«I dati sono impressionati – ha aggiunto il Garante -. Dall’inizio del 2011 i detenuti nel Lazio sono cresciuti di 162 unità, passando dai 6.377 di gennaio ai 6.539 attuali. Questo nonostante l’adozione di misure, come il Decreto svuota carceri, che avrebbero dovuto favorire il calo delle presenze. Nelle ultime settimane, nelle carceri della regione, abbiamo invece registrato situazioni paradossali: celle per 5 detenuti che ne contengono 11, locali destinati allo svago e alla ricreazione trasformati in celle, un solo agente di polizia penitenziaria che custodisce reparti con centinaia di persone. Una situazione drammatica di cui, davvero, non si riesce a vedere la fine».

I casi più problematici di sovraffollamento – ha proseguito il Garante – si registrano a Latina (dove i detenuti dovrebbero essere 86 e sono invece quasi il doppio), a Viterbo (quasi 300 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare), Frosinone (200 in più), Rebibbia N.C. (oltre 500 in più) e Regina Coeli. A Rebibbia Femminile le donne dovrebbero essere 274, sono invece quasi cento in più. Oltre al sovraffollamento e ai tagli di budget, il problema più grave riguarda la mancanza di personale di polizia penitenziaria. Nel nuovo carcere di Rieti, per la carenza di personale, sono stati attivati solo una parte dei 306 posti disponibili (circa 120) e che risultano già sovraffollati. A Velletri, sempre per lo stesso problema resta chiuso il nuovo padiglione di recente costruzione con oltre 200 nuovi posti.

«Secondo le ultime cifre diffuse di recente dalle organizzazioni sindacali – ha concluso Marroni – solo nel Lazio mancherebbero 810 agenti di polizia penitenziaria, di cui 200 unità a Viterbo, 90 a Regina Coeli e 250 a Rebibbia N.C.. Fra sovraffollamento, carenze di personale e mancanza di risorse economiche la situazione corre davvero il rischio di precipitare».

  1. Per decongestionare il carcere, basterebbe licenziare i Di Silvio e i Ciarelli, sono tanti, questi non finiscono mai

  2. Costruitene un altro!
    O volete fare come SOR PRODI,che se ne uscì con l’indulto mettendo per strada criminali che poi si rivelarono recidivi?
    Avete presente le numerose aziende abbandonate covo di immigrati clandestini?
    Ecco,sfruttate quelle strutture.