Gli ex piloti: “Caccia F-104 a Piana delle Orme? Un fenomeno da baraccone”

25/08/2011 di
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Gentile redazione,

ne avevamo tanto sentito parlare finché abbiamo deciso di andare a visitarlo. Si fa riferimento a Piana delle Orme un’idea senz’altro originale, una grande collezione eterogenea, che si definisce Museo Storico, Centro Esposizioni Storiche, Pinacoteca, Mostra Mercato, Militaria, Centro Guide turistiche, Agriturismo, Ristorante…. A seconda della bisogna per attirare un pubblico non solo di appassionati alla storia del territorio ma un pubblico più vasto ed eterogeneo. Insomma tanto di cappello all’originale idea ed alla grande passione del fervido collezionista che ha creata questa
struttura sui generis e multifunzionale, senz’altro piacevole da visitare.

Non vogliamo però con queste nostre righe criticare questa realtà ma parlare di una cosa in essa esposta che ci ha negativamente colpito e che, chiaramente, ha condizionato il nostro giudizio su tale luogo. Abbiamo trascorso la nostra vita in Aeronautica Militare come piloti. Una vita invidiabile perché volare, e soprattutto con macchine molto performanti, è senz’altro fascinoso ed altamente
qualificante.

Vita seducente e ricca di soddisfazioni ma anche densa di incognite e difficoltà di ogni genere. Se volare è bello è altrettanto vero che sia anche pericoloso, specie se fatto proprio da militare. Volare con macchine altamente performanti, non solo in cieli tranquilli ma spesso nei teatri operativi dove si fa sul serio, non è uno scherzo. E’ per questo che in Aeronautica la selezione al volo è molto alta e l’addestramento impegnativo e costante.

Volare poi su una macchina chiamata impropriamente “fabbrica di vedove” o “bara volante”, per i molti incidenti dove hanno perso la vita i piloti, lo è ancora di meno. Diciamo impropriamente perché tutto sommato diventava pericolosa solo se usata in modo inesatto, con superficialità o eccessiva disinvoltura.

Ci riferiamo al Lockheed F-104 Starfighter, ovvero cacciatore di stelle: un jet monomotore, supersonico, multi-ruolo. In realtà non era realmente un aereo, ma qualcosa di più simile a un razzo con piccole ali trapezoidali. E’ stato usato, specie nell’Aeronautica Militare come caccia intercettore, caccia bombardiere e ricognitore ogni-tempo, volando in Italia fino alla primavera del 2004, prima di essere radiato. Una macchina che ha scritto una pagina lunga ed importante nella storia del volo e che alla sua comparsa, a metà degli anni cinquanta, rappresentò una nuova tappa nella lunga evoluzione dell’aereo da combattimento: la capacità di operare a velocità doppia di
quella del suono.

Fu adottato da molte nazioni aderenti e non alla NATO ed in tutto ne furono prodotti su licenza poco più di 2500 esemplari. L’F-104 entrò in servizio nel 1958 con l’United States Air Force (USAF), ma, sebbene dotato di buone prestazioni di tangenza massima e di velocità di salita che lo rendevano ideale come intercettore, possedeva una bassa manovrabilità, dovuta soprattutto alla scarsa superficie alare dell’ala trapezoidale, ereditata dall’essere stato concepito come un vettore di missili. I piloti avrebbero solo dovuto raggiungere un’area sicura da dove lanciare i loro missili contro l’obiettivo designato e poi ritornare alla base, senza ingaggiare combattimenti aerei ravvicinati. Ciò implicava alte velocità di manovra (soprattutto in virata), con eccessivi spazi richiesti per i duelli ravvicinati ed è questo il motivo che lo ha reso negli anni sempre meno interessante. Comunque se utilizzato nel ruolo per cui era stato concepito ovvero quello di intercettore puro d’alta quota, come chiaramente esplicitato dal suo nome, era impareggiabile.
Una macchina che ha affascinato migliaia di piloti e che ora continua a volare grazie ad amatori benestanti (soprattutto statunitensi) che, come privati, mantengono efficienti alcuni esemplari esibendoli nelle manifestazioni aeree.

Alcuni di questi si erano rivolti anche all’Aeronautica Militare per ottenere due o tre velivoli appena dismessi offrendo in cambio velivoli storici del Secondo Conflitto per arricchire il proprio patrimonio museale ma, per quanto dato di sapere, il tentativo è fallito per scarsa lungimiranza e volontà di qualche generale, timoroso a muoversi tra i cavilli burocratici di norme nazionali ed accordi internazionali. Di contro uno di questi gloriosi velivoli è finito proprio a Piana delle Orme. Il perché ed il percome poco importa. Sono scelte, decisioni e responsabilità di altri, del resto non c’è nulla di male se questo velivolo fa bella mostra di se in un museo, sempre però che si tratti di un museo con la M maiuscola. Quello che noi lamentiamo è il modo del tutto particolare con cui viene presentato al
pubblico: se si inserisce una moneta si ha la bella sorpresa di sentire il ruggito del suo motore e vedere il suo muso alzarsi di qualche decina di gradi. Ci ha ricordato quando da ragazzini al Luna Park, con un fucile a raggio luminoso, si doveva sparare in un punto preciso di un piccolo orso che, se colpito, si alzava su due zampe e ruggiva.

Con lo stesso procedimento è possibile vedere girare le eliche anche di un C 119, sempre ex AM; un grande e famoso velivolo da trasporto che è tristemente ricordato a seguito dell’eccidio di Kindu, avvenuto nel lontano 1961, dove furono trucidati tredici aviatori italiani. Facevano parte del contingente dell’Operazione delle Nazioni Unite in Congo inviato a ristabilire l’ordine nel paese sconvolto dalla guerra civile. I tredici militari italiani formavano gli equipaggi di due C-119, bimotori da trasporto conosciuti come i vagoni volanti, della 46ª Aerobrigata di stanza a Pisa.

Non ci pare che in nessun museo che si rispetti i cimeli vengano esposti con la fessurina per le monetine affinché producano qualche effetto particolare. Ve li immaginate i bronzi di Riace che sussurrano: “guarda che muscoli!” o la Gioconda che sospira un languido “Ciao!”. Sono o non sono queste cose da parchi dei divertimenti? A nostro avviso si, e ci duole vedere che velivoli con i quali hanno perso la vita tanti colleghi per servire la nostra Nazione abbiano riservato un tale trattamento da attrazioni da parco giochi, insomma strumenti per un mercimonio da qualche spicciolo.

Certo, per chi ha pilotato per l’ampio spazio lo Starfighter, non è facile accettare di vederlo ridotto così: una fine ingloriosa da fenomeno da baraccone.

Un gruppo di ex piloti militari

  1. Non sono un pilota ,ma condivido la vostra amarezza per tale gesto !
    Amo la mia Patria e coloro che come voi la difendono !
    Grazie

  2. Ma non si tratta di denigrare la Patria! E tantomeno di rendere sciocco il sacrificio di tanti militari! Piana delle Orme è qualcosa sui generis, appunto, né museo né agriturismo, che si confà perfettamente alla realtà del sud pontino e alla volubilità della sua gente. La parte dedicata alla bonifica è invidiabile e soprattutto unica. Se non fosse stato per Pennacchi e il suo Canale Mussolini, la bonifica sarebbe ancora sconosciuta per gli italiani.. Piana delle Orme,venuta prima,era un tentativo di far riemergere quel pezzo di storia d’Italia che alle scuole piace solo accennare! E poi.. Se l’interattività -seppur eseguita con la monetina- dispiace così tanto, vuol dire che si è (perdonatemi!) retrogradi e poco lungimiranti: non pensandoci più la scuola come una volta, come si può in altro modo insegnare la storia ai bambini? E divertiamoci una volta, affasciniamoci, torniamo bambini!

  3. ….condivido pienamente , nn ho mai avuto la fortuna di lavorarci ma durante l’attività di volo vederlo passare sopra le nostre antenne al centro radar era da brividi…capisco l’esternazione per chi l’ha pilotato…….. vederlo con la monetina poi.

  4. Piana delle orme è un totale fenomeno da baraccone, dove i ricordi fanno business e l’accozzaglia del ciarpame militare è il denominatore comune

  5. Che esagerazioni…mettere sullo stesso piano un aereo da guerra nel quale saranno morti anche validi piloti, ma chissà quanta gente ha ammazzato…e paragonarlo ai bronzi di riace o ad altri reperti storici…mi sembra troppo!!!
    Piana delle Orme è uno dei pochi musei fatto come si deve che tiene viva la nostra storia….se per un aereo dobbiamo sputtanarla, stiamo messi male…

  6. @Laura……far giocare e divertire i bambini con la guerra?? non c’è niente di più diseducativo!! La proprietà ha perso l’occasione di creare un parco didattico sulla parte di storia più importante di questo territorio che è la bonifica: dai tentativi dei vari papi fino alla bonifica mussoliniana. Io fui chiamato per una consulenza quando il centro era quasi terminato, prima dell’apertura al pubblico e rimasi esterrefatto e quasi disgustato dal modo in cui erano allestiti i vari capannoni. Presentai un progetto, che ovviamente non fu approvato dalla società, perchè stravolgeva il lavoro fatto sino a quel punto ed evitai di inserire piana, tra le offerte escursionistiche dedicate alle scuole. Avevo ragione :(

  7. Buongiorno,lavoro a piana delle orme e per questo motivo preferisco rimanere anonimo.
    Sono daccordo con voi piloti,non mi piace che un oggetto storico esposto sia trasformato in una sorta di giostra al solo scopo di racimolare ulteriore denaro(2 euro,per metterlo in funzione) oltre il gia alto(12 euro) costo del biglietto.
    Purtroppo il business,in alcuni casi,viene ancor prima del rispetto di ciò che si mostra all’osservatore,e questa è una cosa che a me,personalmente,non piace.

    Detto ciò,piana delle orme è l’unico museo in europa a proporre ampi percorsi tematici sulla storia del novecento e in particolare sulla seconda guerra mondiale.
    Venite a visitarlo,merita davvero.

  8. Preferite che i Musei Vengano chiusi quindi?!?si parla senza sapere quali costi ha mantenere un’istituzione come Piana delle Orme!!si sanno ancora meno (mi sembra evidente!!) i complimenti, gli elogi ufficiali, le continue visite di capi di Stato Maggiore, Generali, Ministri, che sempre intervengono presso il Museo. Si sa ancora meno dell’inaugurazione dell’F104 avvenuta in presenza del Vice Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale Tosi, della Contessa N.D. Maria Fede Caproni (la quale è la storia vivente dell’Aeronautica).

  9. Cari piloti che vi sentite offesi per il trattamento riservato allo spillone a Piana delle Orme, permettetemi di dissentire un poco dalle vostre idee. Sono anch’io un pilota di F104 e ho goduto delle sue prestazioni per parecchi anni.
    Devo francamente dire che mi sento molto più offeso nel vedere, passando sul raccordo anulare, un F104 buttato fra i rottami che per quello “mobile” di Piana delle Orme. Essendo, poi, quest’ultimo fonte di denaro, sono certo che godrà negli anni di cure molto maggiori dei numerosi F104 sparsi in tutta Italia come Gate Guardian o monumenti statici.  Piana delle Orme è uno dei posti dove l’F104 si può ammirare meglio nella sua strana configurazione. Sicuramente meglio di dove è fermo a terra o è circondato da barriere: lo si può ammirare da sotto ed in movimento e non è poco. Certo la faccenda della monetina che attiva il rumore ed il movimento è dozzinale. Si potrebbe programmare lo show ad orari fissi, senza monetina. Ma immagino che il costo dell’energia richiesta comporterebbe un incremento del costo del biglietto anche per chi non è interessato allo show. Io vedrei la questione da un punto di vista funzionale: piace ai ragazzini? Li fa avvicinare o interessare al mondo del volo più che se il velivolo fosse fisso? Se è così, facciamolo muovere! Non credo che il pezzo di ferraglia a forma di F104 se ne possa avere a male. 
    Non mi trovate molto convinto nemmeno sul vostro atteggiamento di lesa maestà nei confronti di un velivolo in generale e nei confronti dell’F104 in particolare. Sarà pure diventato un mito, ma era di certo anche un grande bluff.  In fin dei conti l’F104  non è altro che un agglomerato di ferraglia che forse sarà anche stato un inno all’innovazione tecnologica negli anni 50/60 ( se è per questo anche allora c’era già di molto meglio, il Draken svedese ne era un esempio). In compenso per oltre 20 anni è stata anche la misura della nostra vergogna in campo internazionale. Noi abbiamo continuato ad andare in giro con quel trespolo la cui unica caratteristica positiva era la velocità (buona per filarsela) quando tutto il resto del mondo volava con F16, Mig 29 ed altri mezzi con i quali noi non potevamo nemmeno pensare di misurarci. Ed infatti ai tempi della guerra nei Balcani i nostri confini siamo stati costretti a farli difendere da turchi, belgi ed altri perché i nostri F104 facevano ridere. L’F104 dagli anni 80 in poi era già di per se un “fenomeno da baraccone”, solo che non era su un trespolo mobile ma nelle nostre linee di volo operative. Noi, quando ancora progettavamo velivoli bellici durante il ventennio (quelli del dopo guerra lasciamoli perdere per decenza), siamo sempre stati abili nel farli veloci, da record, e acrobatici. Ma non a farli buoni per la guerra. L’F104, sia pure di progetto USA, sposava perfettamente il nostro concetto di velivolo: veloce, ma assolutamente inidoneo a fare la guerra. Forse è questo il motivo per cui, unici al mondo, lo abbiamo tenuto per oltre 40 anni. Perché mai averne questo reverenziale rispetto? Io non ne ho alcuno: ci ho volato, mi è anche piaciuto, ma sono molto felice di non averci dovuto fare la guerra. E posso capire la gioia dei piloti che sono passati dagli F104 agli F16. Erano più vecchi di molti dei nostri F104S, ma ben più dotati dal punto di vista operativo.

  10. anonimo fai ride, vergognati ! forze grazie a quell’aereo che prendi il tuo stipendio.

  11. Lavoro li, sono pilota qua, dissento, sono contrario, baraccone o realtà nazionale … personalmente penso:

    A chi piace spendere € 2,00 per un rumore va bene andare a Piana delle Orme, personalmente mi sembra sciocco ma io ho avuto la fortuna di sentire l’armonia del rombo un aereo.

    A me piace andare alla chiesa S.Luigi dei Francesi ed aspettare che un turista straniero metta la moneta per illuminare i quadri del Caravaggio … ma sono sempre gusti personali.

    Un ufficiale AM in congedo

  12. Perché’ generalizzare e valutare Piana delle Orme dalll’F104? Lastruttura e’ unica e suscita in chi la visita emozioni e sensazioni coinvolgenti. Io ho avuto modo di visitarla piu’ volte scoprendo ogni volta nuovi dettagli, nuove sfumature nascoste della nostra storia della bonifica. Ho dedicato meno tempo alla parte bellica, anch’essa notevole peraltro, ma questa e’ una scelta personale. Esiste qualcosa di analogo? O che almeno ci si avvicini? Esiste qualcosa che sfruttando ricchi conferimenti statali ci si avvicina? No, vuoto assoluto. E tutto grazie ad un privato, animato da una passione immensa per la quale ha lavorato tantissimo e speso tanti tanti soldi. Ha creato così negli anni l ‘unico mezzo per o nostri ragazzi di conoscere la nostra storia, di vedere come si viveva nella palude, l’epopea della bonifica tentata per secoli.
    L’F104? Anche io non avrei fatto nulla del genere, ma capisco che può far piacere a qualche bambino inserire la moneta. Non credo che sia stato fatto per incassare qualche euro, anzi pochi euro. Un piccolo artificio per fare spettacolo. E’ importante? Forse si, forse no. Ma questo e’ del tutto ininfluente sul valore intrinseco del complesso che con grandi spese e sacrificio viene portato avanti senza aiuti o interesse dai nostri smemorati politici.
    I latinensi invece, o meglio i pontini in genere, dovrebbero conoscere ed apprezzare al meglio il complesso comunque lo si voglia chiamare. Sono le nostre radici.

  13. piana delle orme non piace, è un evidente fallimento, aveva ragione il comune di Latina a boicottarla, è ambiente per visionari guerrafondai

  14. i musei non sono magazzini da rigattieri, nè luna park dei divertimenti, tantomeno luoghi-scatole dove conservare la memoria ma veri e propri laboratori culturali dinamici, interattivi e didattici, progettati ed allestiti da professionisti dei più disparati settori multidisciplinari.
    Non mi pare che Piana delle Orme abbia questa impostazione, è anche vero che per mantenere e gestire una “collezione” di residuati bellici e mezzi agricoli c’è bisogno di fare business, ma definirlo museo storico è un errore.

  15. HO sentito dire (ma io non ci credo) che a PIANA DELLE ORME
    e nella vicina azienda dove si coltivano i fiori ,le quali appartengono allo stesso proprietario i dipendenti 90% stranieri vengono sottopagati..
    2,50 euro all’ora quasi tutti in nero.
    Ma voi ci credete?IO NO!!
    E’ IMPOSSIBILE CHE VENGANO SFRUTTATI COSI’ DEI POVERI STRANIERI ,SENZA CHE INTERVENGANO LE AUTORITA’.
    Quindi secondo me sono tutte fandonie e sinceramente credo che in quell’ azienda tutti lavorino in regola con salari a tariffa sindacale e nessuno dico nessuno viene sfruttato .
    OGNIUNO E’ LIBERO DI CREDERE QUELLO CHE VUOLE……

  16. Salve a tutti, personalmente sono stato in servizio al glorioso 53° stormo di Cameri dove volava il 21° gruppo ( Tigri) e posso dire che questi velivoli meritano ben altri palcoscenici, per quello che hanno fatto e dato alla sicurezza della nostra Patria. Vedere l’allora comandante dello Stormo volare a testa in giù e fare il looping o andare su a candela con quel velivolo faceva venire i brividi. Riconosciamogli gli onori che merita.

  17. anche a scuola media ti parlano della prima e seconda guerra mondiale e non vedo quale sia il problema che un aereo è dentro ad un museo anche vicino a panorama ce un aereo sospeso e anche quello è dell aereonautica xo nessuno parla di tutti quei caccia e aerei militari che sono buttati dentro uno sfascio sul raccordo a roma ora tutti parlano male di piana delle orme xke ce un aereo che fa tanta scena mahhh

  18. Venite a visitare Piana delle Orme il padiglione del Giocattolo ,la storia della bonifica i primI 50 anni del 900 le emozioni delle battaglie lO sBARCO DI Anzio nettuno battaglia di Cassino i mezzi bellici . se non ci fosse stata Piana delle Orme tutto il materiale esposto era al ferro vecchio – 4 ore di visita e poi tutto questo gran chiasso perche’ un PIlota di F104 si e’ risentito dello “sfruttamento” di due Euro per farlo vedere in movimento:
    Forse il pilota voleva stare sul posto di comando per prendere lui i due euro oltre la sua pensione :
    Se ci fosse ancora il Generale Bertolaso ,lo avrebbe mandato a quel paese,
    ma la critica deve essere costruttiva e non dire solo e’ brutto un baraccone e non va .

  19. è proprio questo il problema, non saper distinguere un magazzino di residuati bellici (interessante) da un museo allestito scientificamente, trattare tematismi complessi come quelli storico-culturali mettendo in fila alcuni mezzi meccanici con scenografie grossolane non significa fare “museo” quindi cultura, ciò che è esposto non dev’essere fine a se stesso deve dare spunto di riflessione attraverso un percorso tematico filologico contestualizzando il periodo/i storico/i.
    Con questo non voglio togliere i meriti a chi investì tempo e denaro per aver realizzato quel complesso di magazzini per appassionati di oggetti e mezzi d’epoca.

  20. Sono tra gli amici del museo e mi amareggiano molto le critiche di chi nemmeno lontanamente immagina quanta fatica sia mandarlo avanti. Per certi soloni abituati ad essere sfamati a bocconcini prelibati dallo stato sono preferibili i musei chiusi, con personale a carico dei contribuenti e apertura su prenotazione.
    Nel mondo anche la museolgia è andata avanti e si è adeguata ai tempi. Rambaldi è gettonatissimo per i musei virtuali. L’ US Air Force utilizza gli UAV o droni: fra non molto i piloti non serviranno più. Questo è il futuro.
    Il problema è che finchè esisteranno certi “parassiti” con tutti privilegi e niente doveri, capaci solo di criticare, questo Paese resterà arretrato.
    Spero che un giorno Piana delle Orme riesca con 2 euro a far volare anche gli asini …

  21. A parte il pistolotto StoricoTecnicoNostalgico (altamente performante) le vostre critiche sono superficiali e d infondate.
    Piana delle Orme è una stupenda realtà voluta, guidata e finanziata dal compianto Mariano DePasquale e dalla sua famiglia che non hanno mai chiesto ne avuto una lira allo Stato Italiano e non hanno mai ceduto alle presssioni dei politicazzi locali per usarlo come balcone elettorale..
    Hanno cretao dal nulla un Parco Musei unico nel Lazio, in Italia, in Europa.
    Museo, signirini miei, a tutti gli affetti. E non un’accozzaglia di reperti.
    Un museo diviso per temi, con un filo narrativo che è la storia del ‘900 in Italia e nella Pianura Pontina. Ma voi volevate vedere il solito museo impolverato ed abbandonato con annoiati dipendenti che si trascinano nelle stanze? Tutto il vostro rancore è del tutto solitario e di pochi altri e si basa su stupidagini onanistiche.
    Quello che vi smentisce (e che vi fa rosicare dentro) è il successo esponenziale che la struttura ha da quando è nata ed ormai consolidata anche con le Istituzioni non solo italiane.
    Un “poco performante” saluto

  22. Faccio rispettosamente notare, quanto al passo dove si cita che “non ci risulta che in nessun museo ci sia una fessurina dove inserire monete, eccetera eccetera” che al Museo di Sinsheim (Germania, un Museo che qui nemmeno ci sogniamo) è possibile far muovere con un joystick nientemeno che un carro armato Panther dell’ultima guerra…ce ne sono in giro meno di 10 al mondo. Posso capire che gli ex piloti siano particolarmente legati a questo velivolo (mio sogno di quando ero ragazzino e li vedevo passare sulla mia testa), ma al tempo stesso dovrebbero comunque ringraziare che ci sia qualcuno che ne ha salvato almeno uno dall’oblìo e dalla rottamazione, invece di criticare sempre (sport italiano, nel quale ci si lamenta se nessuno fa nulla, ma sono tutti pronti a criticare appena si fa qualcosa). Quanto a Piana delle Orme e al suo approccio, ricordo che si tratta di una struttura privata, realizzata dal compianto Mariano con tanto amore e con soldi suoi; dovremmo essere solo grati a lui e a chi oggi ne prosegue l’opera.

  23. Il Museo di Piana non è una banale raccolta di mezzi, armi e altri oggetti.. lì la Storia è scritta, raccontata, spiegata.. E’ un posto dove passare qualche ora con bambini e ragazzi, insegnando loro il Passato, per cercare di non rifare certi errori.. Molto più intelligente che sprecare giornate con video giochi e simili..

  24. Come Latinense sento l’obbligo di ringraziare il signor Mariano De Pasquale per aver creato, da solo e senza finanziamenti pubblici, il Museo.
    I segni della nostra storia sono stati quasi tutti cancellati dai nostri politici.
    Piaccia o no, per il nostro territorio,privo di ricordi, Piana delle Orme è un vanto.

  25. un MUSEO è un luogo di CONTEMPLAZIONE, RIFLESSIONE, STUDIO, approfondimento tecnico e scientifico non è un expò di mezzi ed oggetti (interessanti) come non è una scatola dove conservare cose da passare in rassegna, come l’interattività didattica in un area museale non consiste nell’inserire 2 euro per sentire il rombo e vedere i meccanismi nè nell’adoperare un joystick per giocarci.

    Tutto ciò non toglie il merito ampiamente riconosciuto ai proprietari e gestori del complesso, ma non chiamatelo MUSEO, un museo ha bisogno di figure professionali qualificate, ad esempio un direttore laureato in virtù del tematismo trattato, di personale specifico per la conservazione ed allestimento del patrimonio culturale per una corretta collocazione e fruizione da parte del pubblico.

    Raccontare dell’ammaraggio dell’aereo da caccia americano sul litorale di Latina recuperato tempo fa, o di come funzionava la mietitura del grano durante il ventennio lasciano il tempo che trova, se non hanno il supporto scientifico della museografia della demo-etno-antropologia, di professionalità nel campo artistico, storico, archeologico, archivistico, bibliografico ecc….. un infinità di competenze che Piana delle Orme con tutto il rispetto non ha.

  26. Ma non capisco che fastidio vi da.Per visitarlo ci dovete andare appositivamente, , non è a carico della collettività, sarà pure a conduzione familiare, da anni è sempre aperto, con tanti visitatori. Quelli pubblici, con tanto di politici trombati, funzionano meglio?

  27. Vogliamo fare anche un bel commentino sul Museo che dovrebbe aprire a Pontinia???vediamo se qualcuno dice qualcosa???!?!?!?!?!?!?!aspetto i vostri copiosi e generosi commenti!!

  28. Entro nella discussione aperta da questo articolo per spezzare una lancia in favore del museo di piana delle orme. l’area è a mio parere un gioiello incastonato nell’agro pontino ed è custode di una memoria di fondamentale importanza: quella della storia della bonifica e della colonizzazione delle paludi pontine, epica vicenda in realtà troppo poco conosciuta nelle sue innumerevoli sfaccettature. il contributo offerto dal museo è in questo caso notevole oltre che per la narrazione della memoria di questa vicenda, anche per il particolarissimo e accattivante sistema espositivo, basato su una serie di scenografie che intendono catapultare il visitatore “all’interno” della storia. il successo di questa formula e la valenza di questo suo particolare contributo è evidente non solo dall’evelato numero di scuole provenienti da diverse parti d’italia che anno dopo anno continuano a visitare l’area inserendo il percorso nel programma annuale, ma anche dai numerosi visitatori che, una volta visitato il museo, amano tornarci portando con se amici e parenti.
    entrando nello specifico della questione emersa in questo articolo, mi sento di poter dire di non condividere il punto di vista assunto dall’autore. il museo conserva decine e decine di mezzi, civili e militari, più o meno moderni, più o meno rari, che ricevono quotidianamente l’attenzione dello staff e spesso i visitatori restano colpiti proprio dall’accuratezza della manutenzione. la questione della moneta da inserire per attivare un effetto del mezzo in questione mi sembra inoltre piuttosto di poco conto nell’ambito di questa immensa collezione. prima di tutto l’effetto è facoltativo (altrimenti il mezzo giace placidamente in bella mostra sul verde prato dell’area del museo, ammirabile in tutto il suo splendore) e mi sembra piuttosto ovvio che l’attivazione sia rivolta prevalentemente a un pubblico di giovani, che mi sembrano amare, e non poco, il rombo e l’accattivante performance del pezzo. non mi sembra che questo possa in qualche modo nuocere alla “dignità” del pezzo, che anzi, al momento del suo ruggito, diventa la maggior parte delle volte il catalizzatore dell’attenzione dei visitatori sparsi per tutto il museo, rimanendo inevitabilmente impresso nella memoria (e nelle fotografie) di tutti i visitatori. infine nel famosissimo museo di storia naturale di londra, rinomato in tutto il mondo, non è forse presente una riproduzione di un tirannosaurus rex che si dimena e ruggisce spaventando i visitatori e i bambini in transito sotto di lui? eppure la capitale inglese è un esempio per tutto il mondo quando si parla di attività museali e promozione della cultura. e quanti musei conservano pezzi che hanno preso parte alle piu svariate battaglie della storia, nonostante abbiano causato la morte di soldati (e civili) in guerra? non mi pare che in nessun modo questo possa nuocere alla memoria di quanti siano caduti in battaglia, quanto piuttosto mantenere vivo il ricordo di quanto accadde, raccontando la loro storia ed evitando di ripetere un giorno gli errori del passato. conservandone la memoria.

  29. Concordo con quanto dici Fabio: tanti altri musei al mondo hanno adottato gli effetti più disparati per mostrare al meglio il loro materiale e dare al visitatore uno stimolo in più per l’approfondimento delle tematiche trattate. L’importante penso sia proprio questo: suscitare la curiosità e stimolare la conoscenza. Non è in fondo un principio cardine della didattica? Mi sembra che Piana delle Orme stimoli molta curiosità nei suoi visitatori, adulti o scolari che siano. E non è cosa da poco.

  30. “un direttore laureato in virtù del tematismo trattato, di personale specifico per la conservazione ed allestimento del patrimonio culturale per una corretta collocazione… “….suona uguale al “volano per le sinergie di un territorio altamente vocato…..” parole della peggior sinistra statalista e nullafacente, piene di vuoto, vessillo di una politica buona solo a distruggere a furia di bizantinismi, gruppi di lavoro, sindacato nell’accezione peggiore del termine, veti incrociati, appiattimento…..quando sento certi ragionamenti mi viene l’orticaria, il mio baricentro politico si sposta completamente a destra (la vera destra….), verso l’iniziativa privata, il rischio del capitale, la cultura del lavoro e della meritocrazia, il rifiuto dello statalismo più becero. Piana delle Orme ha, come detto in un post precedente, fior di professionalità al suo timone. Pure laureate nella fattispecie richiesta, se ciò significa qualcosa. E non grava sulle casse pubbliche neanche per un centesimo. Padroni di non visitarlo, ma toglietevi il cappello davanti al LAVORO. Poi dice che vince Berlusconi….ma possiamo fare la guerra con questo esercito?? No, davvero non possiamo…..

  31. @durlindana
    approssimazione? dove sono stato approssimativo??!? Con sovrana pietas verso la tua ignoranza ti illumino meglio: è proprio contro il pressappochismo, il bizantinismo, la fumosità che caratterizza una certa fattispecie che mi indigno. E l’identikit, guardacaso, vede chi si atteggia in questo senso essere quasi tutti ex sessantottini, di una sinistra imborghesita e cosiddetta radical chic, molto spesso dipendente pubblico, impiegata in quello stesso stato che volevano abbattere e altamente sindacalizzata. Bingo? E ripeto: rispetto per il LAVORO e le PROFESSIONALITA’ che cI sono dietro PdO. Comincia a fare un gruppo di lavoro per lo studio dell’ipotesi di un progetto di un museo con direttore altamente qualificato e poi illuminaci…..ma mi faccia il piacere……

  32. Cari Signori presumo ex Ufficiali della A.M. in congedo,

    premesso l’amor di Patria di chi Vi scrive e la stima che ho x Vs.Corpo di appartenenza – e che nel mio piccolo ho avuto la fortuna di potere aderire nel corso del breve periodo del servizio di leva -devo purtroppo dissentire da quanto avete precedentemente dichiarato in merito ” all’ accozzaglia di Piana delle Orme” così come si evince dalle Vs. parole.
    Seppure sia palese che alcune ambientazioni andrebbero riviste, Piana delle Orme rappresenta il frutto dell’audacia di un nostro compianto conterraneo che ha AUTONOMAMENTE finanziato l’opera per consentire a migliaia di persone di potere beneficiare ( anche se contribuendo con i famosi € 10 ) della vista di mezzi, oggetti, etc. che differentemente non sarebbe stato possibile visionare. Ripeto che l’opera è stata AUTOFINANZIATA, ora il primo passo è stato fatto, in futuro spetterà agli eredi a far si che Piana delle ORME possa rientrare nelle ” ECCELLENZE” così come vorremmo tutti che lo sia.
    In merito alla definizione dell’ F 104 di “Bara volante”, non è una definizione frutto della fantasia dei curatori del Museo, ma purtroppo la cronaca dell’epoca.
    Concludo dicendo che condivido con Laura facendo riferimento alla monetina,
    anzi, siccome oramai i miei figli sono maggiorenni, se un giorno avrò la fortuna di avere dei nipotini ,li porterò a Piana delle Orme e con le “saccocce piene di €uri” li farò sognare”, VIVA LA SEMPLICITA’, VIVA L’ITALIA.

  33. @Durlindana
    A proposito di pressappochismo, potresti essere più precisa? Quali date sono sbagliate? Quali didascalie? Quali oggetti non sono restaurati fedelmente? Sono laureato anche io in Storia Contemporanea ed evidentemente mi sono sfuggite tutte queste imperfezioni. Se me le segnali le faccio correggere, visto che non ho difficoltà, per il mio lavoro, a raggiungere i vertici di PdO.
    Aspetto lumi.