Carcere, garante dei detenuti: “Rischio paralisi a Latina e Roma”

23/08/2011 di
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«La cronica carenza di personale, i sempre più
stringenti tagli di budget ed un’organizzazione interna minata dall’assenza di un
direttore a tempo pieno, stanno inesorabilmente portando alla paralisi l’Ufficio
Esecuzione Penale Esterna (Uepe) di Roma e Latina.
È questa la denuncia contenuta in un documento delle Rsu dell’Uepe raccolta e
rilanciata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.
Il documento è stato spedito, fra gli altri, al Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, alla
Direzione dell’Uepe Roma e Latina, alle Organizzazioni sindacali, al Consiglio
Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e al Consiglio dell’Ordine degli
Assistenti Sociali del Lazio». Così una nota del garante dei detenuti.
«L’Uepe è l’ufficio periferico del Ministero della Giustizia che si occupa di quanti
devono scontare una condanna. Su richiesta dell’Autorità giudiziaria o delle carceri,
svolge indagini sulla realtà personale, famigliare e lavorativa delle persone
condannate. Dati che servono a decidere sull’applicazione di misure alternative alla
detenzione, su misure restrittive della libertà, o sul programma di trattamento. Fra
le finalità dell’UEPE quelle di sostenere la persona durante il periodo della pena e
favorire il suo reinserimento nella società. Nel documento, le Rsi denunciano
l’assenza di un direttore a tempo pieno della struttura.
Attualmente, infatti, uno degli Uepe più grandi d’Italia è retto da un reggente che vi
presta servizio due volte a settimana »creando disservizi al personale e
all’organizzazione dell’Ufficio stesso«.
Altra criticità è la carenza di personale: attualmente sono in servizio solo 31
assistenti sociali sugli 84 previsti in pianta organica, manca da tempo il
centralinista e nell’ultimo anno il personale amministrativo è drasticamente diminuito
per pensionamenti e revoche di distacchi. Una situazione destinata ad aggravarsi
considerando che nei prossimi tempi altre unità andranno in pensione e quelle
pensionate non sono state rimpiazzate. I tagli al budget già scarso hanno provocato
situazioni paradossali: l’auto di servizio della sede di Roma è ferma dal 29 luglio
per mancanza di soldi per il carburante, quella di Latina è ferma per lo stesso motivo
addirittura da giugno. All’interno della struttura, dal primo luglio non è più
garantito il servizio giornaliero di pulizie, con grave rischio di carenze igieniche».

«I rappresentanti dei lavoratori dell’Uepe – ha detto Marroni – hanno fatto conoscere
al pubblico, in forma pacata ma ferma, le difficili condizioni in cui sono costretti a
lavorare ogni giorno. I sindacati chiedono di agevolare e semplificare alcune
procedure operative, di nominare un direttore a tempo pieno e di inviare al più presto
personale e mezzi.
Proposte semplici e di buonsenso, alcune delle quali fattibili a costi contenuti.
Garantire il funzionamento di un UEPE cardine come quello di Roma e Latina è
fondamentale per evitare che i ritardi e le inefficienze legate alle carenza di questa
struttura finiscano, inevitabilmente, per scaricarsi sul sistema carcerario della
Regione».

  1. Volete un’idea per il giusto reinserimento nella societa’ di coloro che si macchiano di reati di poco conto?
    Fate loro scontare la pena in un posto di lavoro es. coop agricole,cantieri edili volontariato ecc….
    Per chi accetta oltre allo stipendio anche una riduzione sulla pena.
    Che ne dite?

  2. Sinceramente non vedo perchè dovrebbero ricevere stipendio e riduzione della pena.
    Farli lavorare è giusto : imparano un mestiere e sono utili alla collettività.