Vacanze rovinate, ecco come chiedere il risarcimento

12/08/2011 di
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Dieci buoni consigli per prevenire trappole e raggiri e per ottenere il giusto risarcimento in caso di danno da vacanza rovinata. Questo lo scopo del Decalogo stilato da Adiconsum (Associazione difesa consumatori e ambiente) per la difesa del turista.

«Il perdurare della crisi economica – dichiara in un comunicato Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum – ha ridotto la possibilità di molte famiglie di poter godere del meritato periodo di vacanza. Assistiamo quindi a periodi di vacanza molto pi— ridotti rispetto ad alcuni anni fa. È rimasta purtroppo la possibilità che la famiglia subisca un danno da vacanza ‘rovinatà. Tanti – prosegue Giordano – possono essere i motivi che possono trasformare una vacanza in una vacanza ‘rovinatà: mancata corresponsione tra servizi pubblicizzati nel pacchetto turistico e quelli effettivamente goduti, perdita o danno del bagaglio, ritardi, annullanti di voli, overbooking, fallimenti di compagnie aeree e/o tour operator». Ecco allora le «10 regole d’oro» elencate nel Decalogo Adiconsum. Innanzitutto – suggerisce l’Associazione difesa consumatori e ambiente – si consiglia di conservare il contratto di vendita del pacchetto turistico che si è sottoscritto per le vacanze ed i depliant illustrativi del pacchetto.

È bene, inoltre, conservare i biglietti di viaggio (aerei, treni, ecc.) ed eventuali talloncini di consegna e trasporto bagagli e il modello PIR che va compilato in aeroporto, in caso di smarrimento dei bagagli. Al quarto punto, le dichiarazioni di accompagnatori eventualmente presenti al momento della vendita del pacchetto turistico sono state riconosciute dai giudici prove testimoniali, e possono essere aggiunte a quelle di altre persone e famiglie che hanno subito i disservizi in loco durante la vacanza. Fare inoltre fotografie dei luoghi (ad esempio, non corrispondenti ai luoghi illustrati sul depliant) e/o dei disservizi subiti. Conservare poi scontrini e ricevute di tutte le spese fatte per rimediare la situazione di disagio subita. Appena tornati a casa, e comunque entro 10 giorni dal rientro, inviare una lettera raccomandata a/r al tour operator e all’agenzia di viaggi, con la descrizione precisa e dettagliata dei disservizi subiti ed una richiesta di risarcimento danni. Allegare alla raccomandata le copie delle fotografie scattate e le fotocopie (gli originali vanno conservati) degli scontrini relativi alle spese sostenute. Tutta la documentazione originale deve essere esibita solo nel caso in cui si deciderà di intentare una causa. Oltre al risarcimento delle spese sostenute, è consigliabile fare riferimento anche al danno da stress psico-fisico che si è subto e al danno da «vacanza rovinata». Nel caso in cui la controparte non accolga il reclamo, è necessario ricorrere al giudice di pace.