Agguato a Zof, processo al via

02/07/2011 di

Prima udienza del processo per il tentato omicidio di Alessandro Zof in via Galvaligi. Sotto accusa Ferdinando Pupetto Di Silvio, arrestato il giorno dopo il ferimento. Nel maggio scorso fu arrestato Christian Liuzzi, considerato il presunto autore materiale del ferimento di Zof.

Tante le eccezioni sollevate dal legale del 22enne, Oreste Palmieri, che ha
iniziato col sottolineare la genericità del capo d’imputazione, nel quale non sarebbero
specificate le condotte e quindi le responsabilità degli indagati, la nullità del prelievo
coattivo del dna, dell’incidente probatorio e della mancata partecipazione del
consulente di parte, del prelievo dei campioni biologici sulle manopole del motorino,
un atto non ripetibile che la polizia giudiziaria aveva fatto d’iniziativa.

Passaggi
correttamente motivati dal pm Marco Giancristofaro, secondo il collegio penale
presieduto dal giudice Lucia Aielli, che ha respinto tutte le eccezioni. Rigettata
anche una nuova richiesta del legale, dopo quella respinta in udienza preliminare, di
procedere con il rito abbreviato condizionato a tre integrazioni probatorie, tra cui la
ricognizione di persona. Un testimone aveva infatti indicato Pupetto come il giovane
a bordo dello scooter, ma secondo il legale sarebbe un aspetto da approfondire, visto
che nel corso di una delle due identificazioni il ragazzo aveva dichiarato di non
riconoscerlo. Inoltre, la madre aveva riferito che il figlio le avrebbe confessato di
non essere affatto sicuro della sua dichiarazione. All’esistenza di presunte pressioni
sui testimoni avanzate per farli ritrattare, gli inquirenti avevano prestato particolare
attenzione, in base a dichiarazioni riscontrate nelle intercettazioni ambientali e
telefoniche.

Proprio quest’ultimo aspetto riguarda la richiesta del pm sulla quale i
giudici si sono riservati: quella di non rendere pubblico il nome del perito che dovrà
occuparsi della trascrizione dei colloqui in lingua rom. Nel corso di altri filoni sui
fatti di sangue di gennaio gli inquirenti avevano riscontrato la programmazione di un
attentato incendiario ai danni di un perito. Per il pm il conferimento dell’incarico del
15 luglio dovrà svolgersi a porte chiuse, con i dovuti accorgimenti.