Falsi incidenti, arrestato giudice di pace di Formia

16/05/2011 di

Era un vero e proprio sistema complesso e articolato – che godeva del supporto di
medici, avvocati e anche di tre giudici di pace – quello messo in piedi nel Casertano
e finalizzato a truffare le compagnie assicurative attraverso falsi incidenti
stradali. La struttura dell’organizzazione è stata scoperta nel corso di indagini
condotte dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e del capoluogo
casertano.
Nei confronti dei tre giudici di pace, in servizio nell’Ufficio di Sessa Aurunca
(Caserta), i carabinieri hanno eseguito oggi altrettante ordinanze di custodia
cautelare agli arresti domiciliari, emesse dalla Procura della Repubblica di Roma.
Per loro l’accusa è di corruzione in atti contrari ai loro doveri d’ufficio e
corruzione in atti giudiziari.
Per favorire le cause patrocinate da avvocati conniventi, i tre giudici percepivano
circa mille euro a procedimento, ottenendo guadagni che raggiungevano, talvolta,
anche i cinquemila euro mensili.
I provvedimenti nascono da un’ attività investigativa portata avanti in stretto
collegamento con la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e la
Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Le indagini sono attualmente ancora in
corso al fine di accertare, in particolare, l’eventuale esistenza di collegamenti con
la criminalità organizzata del posto.
I tre giudici, – Umberto della Rocca, di 51 anni, Luigi Gerardo Bagni, di 60, e
Carlo Papa di 75 anni, rispettivamente residenti a Casagiove (Caserta), Sessa Aurunca
(Caserta) e Formia (Latina) – in concorso con altri soggetti, e nell’esercizio delle
proprie funzioni giurisdizionali, dal 2006 ad oggi, hanno compiuto atti
nell’interesse dei coindagati, in particolare nominando consulenti tecnici d’ufficio
(C.T.U.) compiacenti.
Gli investigatori hanno ricostruito il sistema illecito che consentiva di lucrare –
attraverso i falsi incidenti stradali – ingenti somme in danno delle compagnie
assicurative.
Durante l’attività investigativa, condotta anche con il supporto di intercettazioni
telefoniche ed ambientali, i militari dell’Arma delle stazioni casertane di San
Prisco e Casagiove, hanno anche eseguito numerose perquisizioni grazie alle quali è
stato possibile acquisire documentazione utile alle indagini nei centri medici
convenzionati, negli studi legali e nelle cancellerie di Giudici di Pace.
A dare l’avvio alle indagini fu la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Poi, per
competenza, il coordinamento delle indagini fu trasferito alla Procura di Roma.