La sfida delle città solari, convegno all’università

01/05/2011 di
fotovoltaico

Mercoledì 4 maggio, presso la sala conferenze della Facoltà di Economia della Sapienza sede di Latina con il patrocinio della Provincia di Latina, del Comune di Latina, della Regione Lazio e di Confindustria Latina, si svolgerà la IV edizione del convegno “Energie rinnovabili ed efficienza energetica: la sfida delle città solari”.

Promosso dalla professoresa Paola Campana in collaborazione con la facoltà di ingegneria, l’ evento , multidisciplinare ed interistituzionale, che mira alla promozione e alla diffusione culturale e scientifica delle energie da fonti rinnovabili, è istituzionalmente diventato un’ importante occasione di confronto e d’approfondimento tra esperti del settore e rappresentanti politico-istituzionali. Nel corso dei lavori, che si svolgeranno nell’intera mattinata, verranno presentati i risultati raggiunti nella provincia di Latina, ne verranno evidenziati i limiti e particolare attenzione verrà riposta alle opportunità territoriali da seguire.

Gli obiettivi che gli addetti ai lavori cercheranno di perseguire riguarderanno la promozione di una politica energetica bilanciata sotto il profilo delle esigenze del mercato, degli operatori e dei consumatori nei confronti dell’ambiente, la divulgazione della conoscenza del nuovo know how scientifico, tecnologico e culturale del sistema di sviluppo ambientale eco-sostenibile e la promozione di una nuova consapevolezza personale e sociale sul problema energetico che favorisca le buone pratiche eco-ambientali come vettori di modifica degli stili di vita.

  1. pannelli fotov. a terra sono un danno all’agricoltura, essendo sovvenzionati in parte con soldi pubblici s’innesca la solita corsa alla speculazione, nonostante la produzione d’energia erogata non sia costante nel tempo causa meteo, creando non pochi problemi al gestore dell’energia.

    Invece di facilitare ulteriromente l’installazione sui tetti delle case i fabbricati pubblici si incentivano le industrie cioè il business di pochi.
    Installado il fotov. sui tetti verrebbe esclusa la costruzioni delle centrali nucleari, ma non solo verebbero spente alcune centrali elettriche inquinanti come quelle a carbone ed olii minerali.

    In sintesi se tutte le famiglie italiane si producessero l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno le aziende del settore perderebbero più della metà degli introiti, per le quali sono quotate in borsa.

    CAPITO LA FURBATA di chi ci governa senza fare distinzioni ideologiche.

  2. Veramente gli incentivi sono maggiori per le installazioni su edifici rispetto a quelli installati ad altre parti (alias terreno). Per maggiori info leggere qui: http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/servizi/Fotovoltaico/Pagine/default.aspx

    Infine, quando si affermano delle argomentazioni si riportano dei dati reali, non che si buttano frasi campate in aria e stanno lì…
    Io so le motivazioni per le quali l’agricoltura subirebbe (secondo te) danni (anche se non è del tutto vero, perché si potrebbero coltivare piante da ombra per poterle rivendere all’ingrosso, tanto per fare un esempio), ma la gente “ignorante” non lo sa… quindi si è pregati di argomentare proprie tesi!
    Daniele

  3. Me sa tanto che quantum c’ ha ragione, e se i ben pensati ci pensassero un po’ con la diligenza del buon padre di famiglia e soprattutto con la loro testa! lo capirebbero, anche senza essere degli esperti.I Monopolisti affaristi furbi e delinquenti che con il nucleare e l’enrgia fanno fior di soldoni a ns spese, dicono che il fotovoltaico non produce a sufficienza! Bah in parte e teoricamente potrebbe essere vero,come dato spurio, ma se tutti i palazzi pubblici e le private abitazioni si attrezzassero sui tetti con pannelli solari per il proprio fabbisogno on anche incentivo pubblico ed in questo caso si che l’ incentivo sarebbe mirato produttivo per tutti e non solo solo per i pochi soliti noti. Allora si che il fabbisogno di energia totale scenderebbe drasticamente, valutato in oltre il 60% dell’attuale produzione e fabbisogno Totale tale da renderci ASSOLUTAMENTE AUTONOMI PER L’ ENERGIA CHE PER IL SURPLUS POTREMMO RIVENDERE ALL’ESTERO . E chiaro che a questo punto mancando l’alibi per le tanto volute e sponsorizzate Centrali da REVA, ENEL, SORGENIA, Berlusconi, Sarcozy ecc.ecc. esse NON SERVIREBBERO PIU’. Lo so’, ma Ragazzi i ritorni per questi personaggi e loro accoliti sono giganteschi ed incalcolabili, mica stanno a pettina’ le bambole. cosi ci priveremmo volentieri di catastrofici pericoli, VEDI CERNOBYL FUCUSHIMA, e chissa quante altre di cui non ci hanno fatto sapere nulla, forse ci hanno detto neanche lo 0,001% della gravita’ di cio’ che e’ accaduto. Tanti piccoli rivoletti di pochi cm di acqua assommati formano alla fine il MAR DEL PLATA il fiume piu’ grande del mondo per portata , tanti piccoli tetti fotovoltaici formerebbero un Mar del Plata energetico, senza gli immensi costi sociali e di salute per Tumori, Leucemie, Malformazioni genetiche procrastinate nel tempo per centinaia di anni, smaltimento di scorie pressoche impossibile, ecc. ecc. e soprattutto si toglierebbe IL GIOCATTOLO SPORCO ai Porci Signori che dell’energia e sporcizia hanno fatto monopolio, prima col Carbone, poi col Petrolio e adesso col Nucleare, questi sono i grandissimi difensori del INUTILE E DANNOSISSIMO NUCLEARE, te credo ce FANNO MONTAGNE DE SOLDI A SPESE NOSTRE, che so scemi?

  4. il problema che il singolo cittadino per ottenere quelle agevolazioni deve passare per le forche caudine e per farsi pagare l’energia immessa nella rete nazionale diventa un ginepraio per i motivi descritti nel commento precedente.

    Secondo Te i pannelli su terreni adatti per vocazione all’agricoltura sono la panacea per il fabbisogno energ. nazionale? Meglio un ettaro di grano che di pannelli, o di frutteto o pascolo non ti pare? Ma è chiaro il sistema economico premia il fotov. a terra che il cibo prodotto sul territorio.

    Altra verità è che il gestore dell’energia pretende un erogazione in Kw costante per molte ore d’esercizio, ma gli agenti atmosferici non lo permettono, quindi gli impianti hanno un potenza nominale ma non effettiva.

    Le aziende multinazionali diversificano col fotov. solo perchè allettati da soldi pubblici, in realtà preferiscono impianti a combustione, turbogas, inceneritori, carbone ecc…. perchè quotati in borsa dipendenti da fonti fossili, mentre il sole è gratis e nessuno farebbe guerre per averlo e quotarlo in borsa.

    Altra domanda, ma se finiranno gli incentivi statali quegli agricoltori che hanno sostituito le colture arboree per 25-30 anni percepiranno la stessa cifra pattuita per ettaro? Te lo chiedo perchè già adesso facendo i conti tra tasse ici e la dismissione/ripristino del luoghi come in origine forse conveniva seminare il mais.

  5. Caro quantum, concordo pienamente con te per la assoluta stupidaggine di impianti a terra in terreni agricoli, piu’ coerenti per la originaria destinazione, il fotovoltaico e’ valido per impianti domestici sui tetti delle costruzioni civili e pubbliche scuole, ospedali,asili ecc. e gia’ sarebbe un gran risultato. Certo i gestori di energia in Italia fanno di tutto per scoraggiare un’impiego edilizio su vasta scala, anche perche’ hai detto bene il sole non si puo’ quotare in borsa per fregareeee. Ma ti assicuro che in Trentino ed in Germania ed in Norvegia, pensa un po?!? ci sono delle citta’ dove hanno sperimentato gia da molti anni il fotovoltaico civile, ed hanno ottenuto udite udite la produzione di nergia elettrica e termosolare per l’intero dico l’intero fabbisogno elettrico delle dette citta’. Gia ma la siamo in paesi un po piu’ civili

  6. Continuate a riportare fatti senza un briciolo di dati, previsione, rendimenti di pannelli e quant’altro. Su queste basi non si può stabilire un confronto “sano”.

    Lo Stato italiano fa bene ad incentivare queste nuove tecnologie e lo fa per due motivi:
    – crea posti di lavoro in tutta Italia (al contrario del nucleare che crea lavoro solo in una zona limitata),
    – innalza la ricerca e sviluppo (detto anche Research&Development) tra le aziende per migliorare i propri prodotti ed essere sempre ai primi posti (nel nucleare mangiano in pochi e c’è poco R&D),
    – crea una rete di assistenza e manutenzione con nuovi settori e nuovi posti di lavoro.

    Per fare un esempio terra-terra lo Stato è come un genitore con il proprio figlio: prima aiuta il bimbo a crescere e lo sostiene economicamente, quando è grande e forte smette di “imboccarlo” e lo lascia andare per la sua strada.

    E’ necessario quindi sostenere questi nuovi impianti e migliorare la tecnologia ( attualmente i pannelli arrivano ad un rendimento del 19%, link http://www.sanyo-solar.eu/it/prodotti/moduli-nuovi/ , giusto per citare una tra le aziende leader). Più si diffonde una tecnologia, più le aziende investiranno su di essa per ottimizzare i loro prodotti ed innovare. Lo stato non deve solo sovvenzionare il fotovoltaico, ma tutte quelle risorse che prendono energia da fonti infinite, come il sole!

    Lasciando da parte tutte queste tecnologie, è bene insegnare prima di tutto alla gente a non sprecare energia, ad investire su materiali di ottima fattura per le costruzioni delle case, ed ottenere quindi un buon isolamento termico.
    Se la gente continua a comprare finestre con uno sputacchio di vetro fino fino, condizionatori a 200 euro per risparmiare, auto di grossa cilindrata per fare i fighi, ecc ecc, non si andrà mai da nessuna parte.

    Per concludere, per chi non lo sapesse, siamo già indipendenti elettricamente( leggere http://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_elettrica_in_Italia#Consumi.2C_potenza_richiesta_e_potenza_installata ), il problema è che non ci conviene attivare i nostri impianti perché abbiamo una nazione vicina (la Francia) che per errori di calcolo ha un surplus di energia nucleare che “svende” di notte all’estero pur di non rimetterci. Basti pensare che la corrente che compriamo di notte dalla Francia, gliela rivendiamo di giorno (leggere http://speradisole.wordpress.com/2010/09/23/il-vento-elettrico-va-e-poi-ritorna/ ), guadagnandoci pure!

    In poche parole è come se non usassimo la nostra BMW 3.5 per andare da Latina a Roma, ed usassimo invece il treno. Otteniamo lo stesso scopo(Roma), ma sappiamo che con il treno paghiamo meno rispetto allo stesso tragitto percorso con l’auto.

    Si alle fonti rinnovabili, NO al nucleare!!! Non vi fate imbambolare dai politici e giornalisti che sparano dati senza alcuna fonte, e documentatevi online: ci sono decine di forum con gente preparata (anche laureata o che lavora nel settore) che riporta fatti veri, e di sicuro non ha scopi di ritorno economico dietro!!!

    Daniele