Ho lavorato 16 anni in una centrale, ecco perché voterò contro il nucleare

16/03/2011 di
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«Ho lavorato nella centrale nucleare di Borgo Sabotino e sono contrario all’installazione di nuove centrali in Italia. Al prossimo referendum voterò sicuramente contro il nucleare».

A parlare all’Ansa è Mario Nardin, 63 anni, 16 dei quali ha lavorato nella sala controllo della centrale nucleare di Borgo Sabotino fino al 1986, quando l’impianto cessò l’attività per decisione del Governo.

La centrale nucleare di Latina fu la prima in Italia nel 1962 e all’epoca era il reattore più grande in Europa con una potenza elettrica di 210 Mw, funzionava a gas grafite ed era alimentato con uranio naturale metallico. Mario lavorava alla centrale e viveva vicino. Anche oggi vive lì.

«Ero un dipendente Enel ed il mio compito era controllare che le barre di uranio – spiega – non avessero rotture. I test li facevamo 24 ore su 24 con un sofisticato sistema computerizzato. Ogni barra di uranio era lunga circa un metro ed aveva dieci centimetri di diametro. La centrale aveva complessivamente 2976 canali di combustione e di controllo. Fino all’86 vi lavoravano 280 persone, dopo l’incidente a Chernobyl ed il referendum il reattore venne spento».

Ma anche a Borgo Sabotino ci fu un incidente: «Ci fu un guasto nel 1970. Ci fu un innalzamento della temperatura, come sta accadendo in Giappone, ed un settore della sfera andò in fusione però non ci fu fuoriuscita di sostanze tossiche ma tre operai che lavoravano in quel settore rimasero contaminati. Tutti e tre non hanno campato a lungo e sono morti di tumore tra i 53 ed 56 anni: uno per tumore alla tiroide, il più frequente, uno per tumore alla testa ed un altro ai polmoni».

Nardin, oggi in pensione, vive con la sua famiglia a Borgo Sabotino. «È vero la centrale ha portato benessere alla zona – ricorda – perchè durante la costruzione della centrale dal 1957 al 1963 ci fu un boom economico visto che erano 4000 le persone che ci lavorarono, ma sinceramente i rischi sono alti e soprattutto non si vedono, la radioattività la respiri e le conseguenze le paghi a distanza di tempo. E poi ci sono i terremoti, le calamità naturali che mettono a rischio le centrali. Ci sono altre soluzioni, le fonti energetiche alternative come il turbogas o il ciclo combinato che si può realizzare con 500/600 persone e circa un anno e mezzo di lavoro, quindi perchè non utilizzarli e non dipendere più da altri stati che hanno il petrolio o l’uranio».

Nel 2000 la Sogin ha presentato il progetto di smantellamento dell’impianto e nel 2007 è stato pubblicato il bando per la realizzazione di un deposito nucleare di scorie proprio a Borgo Sabotino. «Se il deposito che stanno costruendo – sostiene Nardin – è per i pezzi che stanno smontando, ovvero il processo di ‘decommissioning’, ben venga perché i pezzi sono altamente contaminati, come ad esempio i boiler vanno messi in sicurezza, non si può lasciarli all’aperto e il nocciolo del reattore non si può smontare. Ma se Borgo Sabotino diventa un mega deposito nazionale allora no, non va bene. Il nostro territorio ha già dato, il territorio è talmente saturo che diventerebbe un grosso handicap ricevere i materiali delle altre centrali del Garigliano o di Trino nel Vercellese o Caorso sul Po. Questo non è possibile».

Come abitante di Borgo Sabotino Nardin aggiunge: «Io per primo vorrei sapere il livello di contaminazione attuale. Non so nemmeno se vengono fatti i controlli dall’Arpa. Ad ogni modo i risultati non vengono diffusi. La gente qui se lo chiede e spesso parla con i 70/80 operai che attualmente vi lavorano, anche loro sono della zona, e sostengono che sì vengono fatti. Speriamo che sia vero, io comunque – conclude Nardin – al referendum voterò contro il nucleare».

  1. Caro signor Nardin lei ed i suoi cittadini i risultati dei controlli non li saprà mai. E se vengono resi noti sicuramente sono fasulli. Vorrei chiedere ai intrallazzatori industriali italiani, io come cittadino che cosa ci guadagno con la costruzioni di nuovo centrali atomiche. Niente. O al nostro amato governo guidato da quel ometto, amante del bunga-bunga definito da sua moglie “uomo malato che ha bisogno di cure” favorevole alle centrali, chiedergli se il prezzo del Kwore diminuisce. Sicuramente no. Le nuove centrali servono soltanto come cambiali che l’ometto deve pagare agli industriali che l’hanno aiutato a farsi rieleggere per non finire in galera.

  2. Il sig. Nardin, come tanti altri dicono cose false come l’incidente a Latina, e poi l’innalzamento delle temperature non è un incidente, si lo stesso di quello del Giappone. Niente di più fasullo e falso.
    Le centrali del Giappone hanno avuto una conseguenza.
    Tacete di divulgare false notizie.

    Sig. Nardin lei adesso come sta????

    Vive??

    E allora la centrale di Latina non ha avuto alcun incidente.

  3. La Hack sfida i suoi ecologisti: “Andiamo avanti col nucleare”
    di Francesco Maria Del Vigo
    Vota

    L’astrofisica, in un’intervista al Giornale.it, sfata molti miti ecologisti: “Compriamo buona parte della nostra energia dai francesi, che la producono con impianti nucleari.
    E allora perché non dovremmo farlo noi stessi? In questa repulsione al nucleare c’è molta paura e molta ignoranza”

  4. Occhio a dire “Al prossimo referendum voterò sicuramente no”, potrebbe trarre in inganno. Per votare CONTRO il nucleare bisogna votare SI, per abrogare le leggi indicate nel testo del referendum che favorirebbero il ritorno al nucleare.

  5. Se il Giappone, che è uno Stato così attento e preparato contro le catastrofi naturali, non è riuscito a proteggersi. Se l’avanzatissima Germania si ferma per fare una nuova valutazione dei rischi per i suoi 17 reattori nucleari.
    In Italia, che non siamo capaci di smaltire la spazzatura né di costruire un’infrastruttura importante (vedi la Salerno-Reggio Calabria), vogliamo metterci a gestire delle centrali nucleari con le pericolosissime scorie, che ci avveleneranno tutti.

  6. X kreo- Latina vanta un triste primato Europeo per percentuale di morti per tumori e leucemie, la concentrazione e’ ancora maggiore quando stai nelle vicinanze della Centrale(Sabotino, Santa Maria, zona Garigliano). Nardin che ci lavorava ci dice che almeno 3 dei suoi colleghi esposti a radiazioni se ne sono andati. Le rilevazioni sull’eeventuale irradiamento di radiazioni a noi non vengono comunicate (per non creare allarmismo???) ho visto come gli enti deputati si sono comportati con l’Arsenico nell’acqua! per cui non ci possiamo fidare. E allora atteso che una centrale nucleare non ci risolve i problemi anzi ce li crea e di brutto, per far piacere al faccione? Io vorrei sapere quanto gli viene in tasca per gli accordi con Sarko’ mentre so’ certamente quanto mi viene in quel posto, in termini di salute e danari e scorie!. Ha Ragione Nardin SI DEVE VOTARE CONTRO IL NUCLEARE, e suggerire ai sostenitori di trasferirsi a Cernobyl o in Giappone visto che vogliono le radiazioni.

  7. mi pare che al referendum del 1987 gli italiani votarono contro il nucleare, se è vero che il popolo è sovrano allora questo governo dovrebbe rispettare la volontà dei cittadini.

    Così come votarono nello stesso referendum la responsabilità dei giudici che oggi lo stesso governo di berlusconi vuole attuare con la riforma della giustizia, non si capisce perchè usano due pesi e due misure…… forse perchè per i giudici vogliono vendicarsi e per le centrali atomiche i soliti noti s’arricchiranno.

    Pensate un po il ministro ideatore del nuovo nucleare è scajola! Si si quello al quale hanno pagato una casa da un milione d’euro a sua insaputa….. figuriamoci cosa succederebbe con le centrali nucleari!!!!

  8. Solo un paese di gente irresponsabile può pensare che una classe politica che non riesce a far funzionare il ciclo dei rifiuti – per dirne una – possa garantire la sicurezza di centrali nucleari e del ciclo di smaltimento delle scorie.

    Ps: spiegate a Romani che la sicurezza delle centrali non deve guardarsi solo dai terremoti.

  9. oltre a tutte le problematiche sopra citate che sono importanti, io mi domando: ma se per quanto ci mangiano sopra non sono capaci neanche a costruire una strada decente che dopo un po’ di pioggia si aprono le voragini come possiamo fidarci di fargli costruire delle centrali dove tutto deve essere perfetto al 100%?! chi ci assicura che non faranno “la cresta” sui materiali e le altre cose?

  10. Dato che l’energia italiana è tutta prodotta dalle centrali nucleari poste sui confini, è inutile vietare le centrali nucleari in italia… A questi punto per coerenza dovremmo vietare anche l’importazione di energia di origine nucleare…

  11. A mio avviso la riflessione non dovrebbe essere legata solo alla pericolosità del nucleare in se, in effetti basta un problema ad una sola centrale dall’altra parte dle mondo per faci tremare lo stesso, il porblema ora è strettamente sul piano economico, questo articolo ci deve far riflettere sull’antieconomicità di questa tecnologia, pensate che oltre alle spese per la progettazione e costruzione della centrale (tutto ovviamente pagato dallo stato, e quindi da noi, infatti il gestore proprietario delle centrali si beccava gli utili e basta…) ora a distanza di 50 anni ci sono ancora 80 persone che lavorano e lavorarenno ancora per decine, centinaia di anni, persone sovvenzionate dallo stato, oagate da noi per sorvegliare e monitorare un qualcosa che ora non è più utile e non produce nulla se non un potenziale rischio, il nucleare è una tecnologia obsoleta e che magari egoisticamente sull’adesso può portare guadagno, ma non possiamo ragionare egoisticamrente dicendo che tranto fra 100 o 200 anni non ci saremo più, e i nostri nipoti??!!

  12. la prima centrale atomica che eventualmente entrerà in funzione sarà nel 2020!!!!! Visti i tempi italiani i 9 anni diventeranno di più quando la tecnologia sarà già vecchia, invece la tecnologia delle rinnovabili ecologiche al 99% avrà compiuto progressi passi da gigante.

    Quindi è chiaro che l’investimento di 8 miliardi d’euro a centrale non sarà altro che il lurido guadagno di cricche d’affari.

    Carissimi blogger, esistono esseri umani che per avidità sarebbero capaci di eliminare milioni di persone, per incoscenza ed ignoranza o perchè non hanno nessun rispetto per la loro vita figuriamoci per quella altrui, di queste persone folli ne è pieno il mondo, tra cui quelli che con tracotanza pensano di controllare ed imbrigliare la forza della natura con la tecnologia creata dall’uomo.

    Insomma la tragedia di Chernobil non è stata sufficiente, e non lo sarà nemmeno l’esplosione Fukushima? Si purtroppo prepariamoci alla catastrofe nucleare (spero con tutto il cuore di sbagliarmi) che i giapponesi subiranno nonostante siano la seconda potenza più industrializzata ed avanzata del pianeta .

  13. Mah!!!

    L’irriverente invito mostra la realtà delle persone, ma soprattutto la mancanza di rispetto.
    Ma è accertato che le neoplasie alla tiroide siano conseguenza della contaminazione radioattiva???

    La condizione geologica di Latina è tale che anche le polveri sottili possono causare tale insorgenze, maggiormente per il fatto che l’ambito è ubicato in un contesto paludoso e quindi con correnti poco incisive per il ricambio d’aria.

    Ma questo non si vuole vedere, meglio parlare di centrale nucleare e dell’attività ecoterroristica.

    A proposito, ma è stato fatto mai una valutazione della presenza del “radon”??

    Ma è stata mai valutata la cancerogeneità di certe persone???

    Vedete!!!! Basta essere obiettivi e svolgere accurate indagini prima di esternare balle stratosferiche.

    Cmq , grazie per l’invito, e vi ricordo che in Italia c’è la libertà d’espressione e non la libertà di offesa .

  14. Dimenticavo

    Se il nucleare fa più paura dello tsunami di Franco BATTAGLIA

    «Repubblica» parla di incubo per una seconda Chernobyl, il «Fatto» ironizza sulla sicurezza degli impianti Ma i fatti li smentiscono: è morto un addetto, sono state evacuate migliaia di persone, ma non è un disastro

    Come c’eravamo figurati, il giorno dopo l’apocalittico disastro i principali mezzi d’informazione (la parola è grossa, ma è così che si chiamano), hanno concentrato l’attenzione sul rischio nucleare. Repubblica ha titolato quasi esattamente come da noi previsto, con a caratteri cubitali «l’incubo per una seconda Chernobyl» e in caratteri più piccoli, nel sottotitolo, la notizia dello tsunami «che travolge una nave e due treni». Sul Fatto, Marco Travaglio ironizza che noi ci saremmo incautamente esposti ad affermare la sicurezza degli impianti nucleari a cospetto dei terremoti. Farebbe bene, il grande giornalista, a lasciarsi guidare dal titolo del suo quotidiano e badare, essenzialmente, ai fatti.
    E i fatti sono, disgraziatamente, tali e tanti che ce ne sarebbe quanto basta e avanza per riempire per giorni le pagine dei giornali, edizioni speciali comprese, con articoli espressi al modo indicativo. Per qualche misteriosa ragione, si preferiscono i non-fatti, rigorosamente espressi al condizionale. Il rischio percepito diventa notizia più importante del danno reale. Anzi, diventa la notizia. La fantasia di chi gode nel narrare scenari orrendi stimola di più della razionale semplicità che verrebbe addebitata a chi si ostinasse di raccontare una realtà, che è non meno orrenda – anzi! – ma che, forse proprio perché realtà, è considerata banale. Insomma, la gara è tra chi è capace di terrorizzare di più. E posso ben comprendere che sia così: aggiungere qualcosa al cospetto delle immagini, che parlano da sole, del vero strazio, sarebbe un’impresa con cui solo le penne sublimi saprebbero cimentarsi. Evidentemente mancano penne sublimi.
    Torniamo al terrore nucleare. I fatti sono che, in seguito ad uno dei più potenti terremoti della storia dell’umanità (mille volte più potente del terremoto che ha colpito l’Aquila), 11 dei 54 reattori giapponesi si sono automaticamente spenti e l’unità nucleare si è isolata dal resto dell’impianto (gli altri reattori in esercizio hanno continuato ad operare). Purtroppo, una delle centrali che ospita 3 dei reattori spentisi (la centrale di Fukushima I) è stata investita da un’onda di tsunami che, oltre a travolgere 4 addetti alla centrale uccidendone uno, ha anche fatto mancare l’alimentazione elettrica ai sistemi di raffreddamento, necessario alle unità così distaccate, e in una delle quali è avvenuta un’esplosione, molto probabilmente per l’accumulo di idrogeno. Le conseguenze dell’esplosione e delle manovre eseguite per operare il raffreddamento in assenza di alimentazione elettrica sono state: 1) le lesioni dall’esplosione subite da 4 addetti e 2) la fuoriuscita di vapori debolmente radioattivi, che ha indotto le autorità ad adottare la misura cautelativa di evacuare l’area entro un raggio di 20 km dalla centrale. Per avere una misura della gravità dell’incidente (in quanto incidente nucleare), giova notare che l’Agenzia della sicurezza nucleare giapponese ha proposto che esso sia classificato al livello 4, in una scala internazionale che va da 1 a 7 e che ha attribuito livello 7 all’evento di Chernobyl.
    In conclusione, allo stato delle cose, i Paesi che ospitano gli attuali 64 reattori nucleari in costruzione nel mondo o che intendono sviluppare il nucleare hanno ora un motivo di più per perseguire nel loro intento: devono solo osservare che se in Giappone non vi fosse stato alcun reattore nucleare, non sarebbe stata risparmiata neanche una vita delle migliaia di quei poveretti che l’hanno perduta.

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    Troppe bugie sul nucleare, le centrali restano sicure di Franco BATTAGLIA

    Non ho idea di come stanno tito lando i giornali oggi, visto che quel che state leggendo in questo momento lo scrivevo ieri. Ma, se tanto mi dà tanto, posso immaginarmi: quando il Giap pone fu colpito dal sisma del luglio 2007, la Repubblica, con non poco cini smo, titolava, in prima pagina, «Terre moto in Giappone, fuga radioattiva», in seconda pagina, «Paura nucleare», e «Incubo per un’altra Chernobyl», in terza.Non poco cinismo,dicevo.Smo dato, dovrei dire. Per almeno due ra gioni. Primo, perché quel terremoto provocò la morte di 11 persone e il feri mento di quasi 2000, che forse avreb­bero dovuto meritare qualcosa di più di una citazione tra le righe. Secondo, perché non vi fu alcuna paura nuclea re, se non nei cervelli dei redattori del quotidiano romano.
    Ci sarebbe anche una terza ragione: Chernobyl non sarebbe stata alcun in cubo se non fosse stato per coloro che hanno scientemente e colpevolmente fatto passare per tale un evento che, an corché il più disgraziato occorso nel settore di produzione elettronucleare, ne ha dimostrato in modo inequivoca bile la assoluta sicurezza. Ma di Cher nobyl avremo occasione di riparlare, visto che il mese prossimo ricorre il 25esimo anniversario, che immagino già con quali carnevalate- e con quan to poco o punto rispetto per le vere vitti­me sarà ricordato. Per mettere le cose nella loro prospettiva, cominciamo col ricordare che l’ultimo terremoto che ha profondamente ferito il nostro Paese, il terremoto dell’Aquila, fu di magnitudo 6 e comportò 308 vittime colpite a morte. Orbene, il Giappone negli ultimi 10 anni ha subìto 10 terre moti importanti. Uno, della stessa in tensità di quello dell’Aquila, nel luglio 2005 a Tokyo, ove vi furono 20 feriti e nessun morto. Altri 8 furono di intensi tà tra 10 e 100 volte maggiore di quello dell’Aquila, e comportarono, tutti in sieme, meno di 80 morti. Infine, il terre moto di ieri, di intensità 1000 volte maggiore di quello dell’Aquila.Al mo mento in cui scrivo non si sa molto, ma verosimilmente le persone morte po trebbero essere anche centinaia. Sup pongo, che, altrettanto verosimilmen te, i mezzi italiani di informazione (pa rola grossa, ma è così che si chiamano) insisteranno sull’allarme nucleare. E probabilmente non mancheranno di segnalare l’«incendio in un edificio che ospita una turbina nella centrale nucleare di Onagawa», ma suppongo che eviteranno di specificare che era, quella, una turbina di un impianto non nucleare. Spero di sbagliare le mie supposizioni, ma voi verificate. I reattori nucleari sono progettati in mo do da spegnersi automaticamente alla prima sollecitazione sismica. Così è ac caduto in occasione dei 9 potenti terre moti occorsi in questi ultimi 10 anni, incluso quello del luglio 2007, il cui epi centro si localizzò a pochi chilometri di distanza dal più grosso reattore nu cleare giapponese. E così è accaduto col terremoto di ieri, quando 11 reatto ri più vicini all’epicentro si sono auto­maticamente spenti. Né, in questi 10 anni, alcuna fuga radioattiva degna di essere menzionata è stata riportata in alcuno dei 55 reattori nucleari installa ti in quel Paese. Che, martoriato dai ter­remoti, ha anche una densità di popo lazione che è quasi il doppio della nostra.

    Insomma, avremmo la prova ahimè sperimentale- che i reattori nu­cleari sono non sicuri ma sicurissimi in ordine al timore terremoti. Quello di ieri, peraltro, è il seguito di uno oc corso, sempre in zona,3 giorni fa,di in t ensità 10 volte maggiore di quello del l’Aquila e di cui nessuno s’è sentito in dovere di avvisare nessuno, visto che non ha avuto conseguenze, men che meno sugli impianti nucleari. Potrem­mo dire di avere elementi a sufficienza per affermare che la densità di popola zione e il carattere sismico del nostro territorio sono, a esser generosi, argo mentazioni deboli per sostenere con trarietà all’installazione di reattori nu cleari anche nel nostro Paese? Forse sì, ma poco importa: i mezzi italiani di in formazione (parola grossa, ma è così che si chiamano) non smetteranno di proporcele quelle argomentazioni. Ne sono sicuro.

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    A forza di pregiudizi siamo ancora a Chernobyl di Franco BATTAGLIA

    Dal 1987 ci siamo mossi al passo del gambero, mentre i Paesi che allora votarono il “no” hanno già superato l’impasse e costruiscono altre centrali

    Il governo, che è dov’è perché ha vinto regolari elezioni, sta cercando di far ripartire in Italia la produzione di energia elettronucleare. Lo aveva nel programma; e quel programma è stato approvato dalla maggioranza degli italiani nel momento stesso in cui questa ha voluto a Palazzo Chigi Silvio Berlusconi.

    A dire il vero, sul punto specifico anche una buona parte dell’opposizione è a favore. Lo è certamente Casini, che più di una volta si è espresso in tal senso. E così si sono espressi alcuni pezzi da novanta del neonato Fli. Avrei voluto poter aggiungere Gianfranco Fini, ma su di lui non potrei metterci la mano sul fuoco: fino ad alcuni mesi fa era pro-nucleare, oggi chissà cos’è e domani chissà cosa sarà. Infine, una nutrita schiera di scienziati vicini al Pd (alcuni dei quali parlamentari o senatori, attuali o trascorsi, della sinistra) ha recentemente fatto pervenire al segretario Bersani una lettera dai toni decisamente «berlusconiani»: «Dobbiamo mettere una pietra tombale sugli errori del passato e riavviare il nucleare», hanno scritto. Bersani a costoro non ha neanche risposto. Probabilmente perché una parte dei suoi la vede diversamente. Sicuramente perché non ha gli zebedei per imporsi su costoro.

    Insomma, sul tema, il Paese e il Palazzo starebbero a fatica rinsavendo: abbiamo necessità di garantire ai nostri figli e nipoti la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, e questa sicurezza non l’avranno senza avere impianti nucleari in casa. Punto.
    Da questo clima, tutto sommato abbastanza «normale», potrebbe uscire, alla fine, un Paese più moderno e che avrà saputo correggere gli errori del passato e pensare alle future generazioni. Se non fosse per il fatto che v’è una mina che vaga per il Paese e cui del Paese poco importa. Essa va dove la porta il cuore, e il cuore di mina ha un solo fremente anelito: esplodere. Così, per il puro gusto di far danno. Né la si può biasimare: è una mina, appunto. E far danno sul nucleare è un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Questo è Antonio Di Pietro: una mina vagante.

    Per affermare la propria natura, la nostra mina ha raccolto le firme per un referendum abrogativo delle norme che ha approntato il governo per il riavvio del nucleare e a cui la Corte costituzionale ha dato il via libera. Mi chiedo dove viva quest’uomo. Nel 1987, sull’onda emotiva del disastro di Chernobyl, ci fu un referendum che non fu – né, a norma di Costituzione, poteva essere – contro il nucleare, ma che tale fu interpretato dai politici di allora, che assomigliavano moltissimo ai Bersani di oggi: senza zebedei. Abbandonammo il nucleare, ma non vi rinunciammo: ne facemmo un altro bene d’importazione. Nessuno avrebbe oggi il coraggio di sostenere che non fu un errore. Per dire: è da allora che paghiamo alla Francia più di un reattore nucleare l’anno in importazione d’energia elettrica; detto diversamente, un quarto del parco nucleare francese l’abbiamo pagato noi italiani. I Paesi che hanno votato analogo referendum sono tornati sui propri passi. Lo votò la Svezia nel 1980, quando aveva 11 reattori nucleari: i reattori svedesi oggi in esercizio sono 10, uno ogni milione di abitanti. Lo votò la Svizzera, nel 2003, ma lo bocciò. Anzi, la Svizzera intende costruire 3 nuovi reattori, in modo da averne, anch’essa, uno ogni milione di abitanti. La Germania, che 10 anni fa, coi Verdi al governo, decise di chiudere i propri reattori nucleari, non solo non ne ha chiuso neanche uno, ma ha di recente esteso di altri 15 anni la vita di quelli in esercizio. Dei 63 reattori nucleari oggi in costruzione nel mondo, 14 sono in Europa e 27 in Cina.

    Ripeto la domanda: dove vive Di Pietro? La nostra mina vagante. Probabilmente farà flop anziché bum, ma un po’ di scompiglio lo avrà creato, e già solo di questo ne sarà soddisfatta. E soddisfatta vagherà per altri mari in cerca di fare altri danni.

    BASTA???

  15. ma non te vergogni neanche un po! Te si che sei intelligente.

  16. Posso aggiungere che l’osservazione nell’articolo di “energie alternative turbogas o il ciclo combinato” come fonte alternativa è alquanto sbagliata. Le centrali termoelettriche immettono tonnellate di anidride carbonica, e l’enel per ottenere i CER necessari per proseguire con l’inquinamento, ha dovuto investire in cina per lo smaltimento di un gas serra

  17. il nucleare non serve a niente,serve solo per riciclare i soldi della mafia,camorra e ndrangheta con appalti e ditte presta nome,e poi come mai nessuna assicurazione al mondo assicurerebbe una centrale? forse non e’ tanto sicura come ci dicono?

  18. io che sono contrario da sempre ancor prima di Chernobil ho queste minime certezze:

    ? con il nucleare non ci sono vantaggi economici per l’utilizzatore finale non ci sarebbero sconti sulla bolletta per noi comuni cittadini vessati dalle lobby di potere.
    ? l’essere umano essendo imperfetto progetta e costruiesce cose imperfette soggette a difetti e quindi a rischi.
    ? è da presuntuosi pensare di poter controllare forze della natura non calcolabili ne prevedibili quando le incognite ed i rischi superano i benefici.
    ? non esistono luoghi sicuri la 100% dove realizzare le centrali, come non esitono luoghi sicuri dove stoccare i rifiuti radioattivi.
    ? nessuno ha calcolato quanto costa allo Stato Italiano la dismissione delle centrali dopo il loro ciclo produttivo, vedere quanto ci costano ancora quelle chiuse 20 anni fa.
    ? in realtà sarebbero suffcienti delle politiche economiche mirate al risparmio energetico, visto che si consuma più energia elettrica di quanto necessiti, molta va sprecata.
    ? i paesi progrediti dovrebbero rivedere il modello di sviluppo economico concepito 100 anni fà, perchè è impensabile ed insostenibile una crescita costante illimitata senza porre correttivi ai consumi energetici.
    ? in fine esistono tecnologie che già da ora sopperiscono in parte al nostro fabbisogno energetico, ma che in un prossimo futuro col progresso scientifico lo colmeranno quasi del tutto.

  19. complimenti al “giornalista” che anziché chiarire le questioni con professionalità le confonde ancora di più. si vota SI contro il nucleare

  20. Certo che citare Franco Battaglia, uno che ha scritto libri con prefazioni di Silvio Berlusconi (L’Illusione dell’energia dal sole) o Renato Brunetta (Energia nucleare? Sì, per favore…) è un po’ come darsi la zappa sui piedi…..

  21. se tutti si producessero l’energia elettrica a casa sui propri tetti le multinazionali speculatrici dell’energia guadagnerebbero molto meno, ecco qui svelato il mistero delle campagne mistificatorie dei nuclearisti contro il solare fotovoltaico ed altre fonti totalmente rinnovabili e sostenibili, perchè appunto fallirebbero le multinazionali quotate in borsa.
    Praticamente lo stesso principio dell’acqua pubblica, se per ipotesi ogniuno di noi avesse il pozzo artesiano dove attingere per soddisfare le proprie esigenze nessuna azienda privata investirebbe un centesimo nella gestione dell’acqua, invece qualche furbo governante ha regalato gli impianti pubblici ai privati che speculano su di un elemento naturale pubblico l’acqua come il sole!

    Lo so qualcuno obbietterebbe dicendo “ma di notte?” la notte si utilizzerebbe l’energia prodotta da impianti tradizionali turbogas ecc…. significherebbe un risparmio del 40-50% sulla produzione, che per un cittadino sarebbero un notevole risparmio di euro l’anno, per le multinazionali una perdita di guadagni di miliardi d’euro!!!! Capito l’inganno dei governi collusi con cricche e faccendieri?

  22. Ma finiamola con queste centrali nucleari, non bisognerebbe nemmeno parlarne non siamo capaci di finire la Salerno Reggio Calabria e vogliamo fare le centrali nucleari ma per favore dai faccaimo le persone serie

  23. Desidererei sapere dai sostenitori favorevoli alla costruzione di centrali atomiche, io come cittadino comune che cosa ci guadagno. Ovvero spiegatemi se il costo di un KW ora mi viene diminuito.

  24. Forse Kreo non sa che nella bolletta dell’energia elettrica una delle voci piu’ consistenti e’ il contributo ivi addebitato ancora per le vecchie centrali nucleari Italiane che sono spente da oltre 20 anni ma per i costi delle quali continuaiamo a pagare. L’energia Nucleare e’ sicuramente una delle piu’ costose sia sotto il profilo economico che di costi in salute umana e non e’ neanche la piu’ produttiva. Ha detto che c’e’ stato solo un morto ed in sostanza non e’ successo nulla in Giappone?!?!? Ai parlato di polveri sottili? ma sai che cosa sono gli isotopi radioattivi? il Cesio, il PLUTONIO????? Dalle polveri sottili in qualche modo ti puoi difendere e se piove vanno a finire per Terra e li si combinano con gli altri elementi. Il Cesio, Il Plutonio teli tieni per 25.000 anni o forse piu’, Perche Apri Bocca e je dai fiato?

  25. No Carlo una centrale Nucleare non costamiliadi di Euro, questa e’ la favola che ci raccontano gli interessati al Nucleare per non spaventarci, il Prof. Leon ( professore di Economia alla Sapenza) l’altra serta in TV ha chiaramente detto che il costo di una Centrale e’ intorno ai 10 Miliardi e oltre.

  26. Centrali nucleari, oltre ventimila aborti negli ultimi quarant’anni
    L’allarme è stato lanciato da uno studio tedesco. I numeri riguardano soprattutto bambine. Tante non ne sono nate attorno ai 35 chilometri delle 31 centrali europee analizzate

  27. Centrali nucleari, oltre ventimila
    aborti negli ultimi quarant’anni
    L’allarme è stato lanciato da uno studio tedesco. I numeri riguardano soprattutto bambine. Tante non ne sono nate attorno ai 35 chilometri delle 31 centrali europee analizzate

  28. Caro Kreo, se leggi “il Giornale” capisco perche sei a favore del nucleare, non perche’ hai cognizione del problema, perche’ il tuo sovrano (proprietario del Giornale) ha detto per i suoi interessi che e’ cosi’. Bene prova ogni tanto a leggere qualche quotidiano vero. IL GIORNALE non e’ un quotidiano, e’ un a fabbrica di Letame. Ho provato ad incartarci le Uova fresche, lo sai che sono andate a male?

  29. @ Carlo

    chi ti ha certificato questa bufala ???

    [Kwatt]=[KW]=1000 watt=Kilowatt

    [Mwatt]=[MW]=un milione di watt=Megawatt

    Se hai un impianto che produce Kwh 2.16 all’anno produci cerca Kw 5184.

    O sbaglio, azzzzzzz e se fosse come tu dici come mai l’ENEL non ha operato in prima persona???

  30. quando si parla di fotovoltaico bisogna distinguere quello installato sui tetti da quello a terra cioè in campi fotovoltaici bluff agevolato dallo stato delle cricche; se tutti o quasi avessimo il fotov. sui tetti la produzione di energia elettrica da fonti tradizionali petrolio gas carbone ecc… diminuirebbe drasticamente, tanto da rendere inutile la costruzione delle centrali atomiche.

    Inoltre il sole è gratis!!! e nessuno dichiarerebbe guerra all’altro per accaparrarselo come si sta facendo per il petrolio ed altro in giro per il mondo in 30 guerre, destabilizzando paesi e popolazioni causando milioni di morti.

    Un pizzico di storia nei 150 anni dell’unità, l’ideatore o inventore delle macchine per sfruttare l’energia GEOTERMICA fu un italiano all’inizio del secolo scorso, tecnologia che in Italia fu abbandonata ma che in Islanda funziona a pieno regime per la produzione d’energia elettrica.

    Nel NOSTRO bel paese esistono da nord a sud zone potenzialmente idonee per sfruttare la potenza geotermica, che insieme ad un giusto mix di diverse tecnologie per la produzione elettrica risolverebbe problemi economici producendo posti di lavoro per decine di migliaia di italiani.

  31. Mio padre lavorò alla costruzione della vecchia centrale e vide sicuramente qualcosa che non gli garbava e non volle rimanere.
    Morì lo stesso a 46 anni sotto operazione al cuore perchè aveva fatto una vita disagiata e si era letteralmente ammazzato di lavoro e quindi il cuore ne aveva risentito, ciò nn dipese dalle radiazioni.
    Io ho lavorato al Cirene nella progettazione impianti elettrici e nell’assunzione del personale Saie-Siette, ho dovuto subire le angherie di 2 anni senza stipendio e poi una volta entrato nei L.S.U grazie a iniziative discutibili sono dovuto uscire per non poter rientrare più all’epoca della gestione Finestra complice anche qualcuno che ora si sta rifacendo una verginità in politica e che volentieri vedrei con una bella zappa da 5 kil in mano.
    Sono favorevole alle energie alternative perchè chiunque voglia impegnarsi può produrre energia con svariate tecnologie biocombustibili, fotovoltaico, eolico traendone un piccolo profitto personale e diperdendo sul territorio la produzione di energia, cosa che potrebbe tornare utile a un’agricoltura innovativa

  32. Per ago.claudio: I 2,16 KW (con la W maiuscola come giustamente ricordi…) del mio impianto sono la potenza massima di picco che l’impianto produce a condizioni ideali, e abitando al nord italia e avendo il tetto inclinato in condizioni non ideali al 100% la produzione è minore dell’ideale ma non è un problema..

    Per gli incentivi so da dove arrivano i soldi, non di sicuro dalla bolletta di chi consume corrente ma dallo stato italiano che attinge dalle nostre tasse.. questo a mio avviso è il problema, se te stato incentivi un’azienda a produrre energia (con il nucleare o anche con el rinnovabili) questa azienda rivende la corrente guadagnandoci e mantiene l’impianto con i soldi pubblici, per questo sono contro il nucleare, perchè il cittandino non guadagna nulla e la bolletta non diminuisce di sicuro, mentre i soldi in tasca degli incentivi se li mette la multinazionale straniera che gestisce l’impianto, così come sono contrario a impianti industrali fotovoltaici ed eolici, le rinnovabili sono utili solo se distributire sui privati, se ciascuno avesse un impianto eolico o fotovoltaico da 1-2 Kw non avremmo nessun bisogno di importare energia, e gli incetivi, che è vero arrivano dalle nostre tasse, almeno andrebbero in tasca a concittadini che farebbero sviluppare l’economia locale e non nelle tasche di imprenditori stranieri che aumentano il loro utile in multinazionali straniere..

    Questo è a mio avviso la cosa che deve far riflettere, i soldi che lo sttao mi da a me privato cittadino sono si prelevati dalle tasse, ma sono pochi e rimangono ad aumentare il PIL italiano, se si dovessero construire centrali sovvenzionate, sia nuclari che fotovoltaiche che eoliche, i soldi di tutti andrebbero nelle tasche di multinazionali che non reinvestirebbero in Italia e quest soldi uscirebbero dal PIL nazionale, come vedi non è una questione di ‘che tecnologia usare per una centrale’, ma esistendo le rinnovabili che possono essere ‘decentralizzate’ facciamolo, togliamo le sovvenzioni alle aziende e obblighiamo lo stato a darle ai privati..

    Per lo smaltimento, beh, la tecnologia è sempre in evoluzione, i miei pannelli dopo 3 anni sono superati ma comunque utilizzabili per almeno 20 anni (ho una casa isolata in montagna che va con un pannello fotovoltaico che carica una batteria da 12V da 25 anni senza alcun problema…), e di sicuro tra 25-30 anni (almeno..) il loro smaltimento sarà meno problematico dello smaltire scorie nucleari tra 150-200 o 300 anni.. per questo se c’è da investire bisogna guardare sul lungo termine, è vero che una centrale nucleare ora può essere sicura, ma vale la pena per risparmiare qualcosa ora (se davvero è così??!!) mettere i nipoti dei nostri nipoti nelle condizioni di dover smaltire i nostri rifiuti tossici solo perchè le nostre generazioni sono state così egoiste??!!

    Boh, forse vale la pensa riflettere..

  33. bravo nardin……di queste cose dovremmo parlarne spesso perchè purtroppo gli italiani sono da paragonare al gregge di pecore ……vanno dove li porta il pastore senza chiedersi….per dove??? baci da chi ama Latina pulita e spera in uno sviluppo turistico SANO per la sua bellissima costa.

  34. Una teoria del professore universitario di chimica ambientale
    Franco Battaglia: energia dal sole? Un’illusione.
    Nel suo nuovo libro, il professore si fa paladino di una tesi che gli creerà non poche critiche: l’energia solare e quelle da altre fonti rinnovabili non potranno risolvere i nostri problemi di fabbisogno energetico
    La teoria portata avanti dal docente di Chimica Ambientale all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nel suo libro “L’illusione dell’energia dal sole”, uscito di recente, è una opinione in opposizione alle teorie sull’impiego dell’energia solare in sostituzione delle fonti di cui siamo attualmente a disposizione.
    “L’energia dal sole – spiega il prof. Franco Battaglia – è certamente vitale per la sopravvivenza nostra e il mantenimento della vita sulla Terra. Tuttavia, quando si parla di energia nel contesto delle attività umane le cose cambiano radicalmente. In questo contesto (fabbricare edifici, strade, ponti; muoversi in auto, treno, nave o aereo; produrre medicinali, libri, cibo e qualunque altro bene pensabile; riscaldarsi d’inverno, rinfrescarsi d’estate, illuminarsi col buio; etc.) la parola chiave da usare non è la parola ma la parola , che deve essere erogata compatibilmente coi nostri bisogni”.
    “La risposta del libro in merito – continua Battaglia – è che non solo non può contribuire, ma che essa è d’ostacolo alla disponibilità d’energia secondo i nostri bisogni.
    Infatti, l’energia dal sole diretta o indiretta (indiretta è l’energia idrica, dalle biomasse, dai venti), possiede quei difetti che la rendono inservibile: è diluita (nel tempo e nello spazio), intermittente, inaffidabile. Diluita nel tempo vuol dire che ha una bassa potenza; diluita nello spazio significa che, per essere , richiede o enormi estensioni di territorio o che questo, anche se non proibitivamente esteso, deve essere coperto con costosissimi prodotti della tecnologia; intermittente significa che non sempre il sole brilla o il vento soffia; inaffidabile significa, per esempio, che il vento non ci avverte quando smette di soffiare. La conseguenza di quanto sopra è, ad esempio, che per produrre un 1 GWe (gigawatt elettrico) appena (l’Italia assorbe 40 GWe) sfruttando l’energia solare, sarebbe necessario raccogliere legna da ardere da 25.000 kmq di boschi; oppure impegnare 6 miliardi di euro in 6.000 turbine eoliche o 60 miliardi di euro in pannelli fotovoltaici (FV). Lo stesso potrebbe farsi impegnando 2 miliardi di euro e installare 1 reattore nucleare. Questo il danno della prima scelta rispetto alla seconda. La beffa è che, anche se si adottasse la scelta e si impegnasse una cifra compresa fra 6 e 60 miliardi (a seconda del mix tra eolico e FV), quel reattore nucleare dovrebbe lo stesso esserci, per quando il sole non brilla o il vento non soffia. Insomma, l’unica funzione degli impianti eolici o FV è far risparmiare combustibile. Il libro, sostenendo l’illusorietà della fonte solare, fornisce la misura del precipizio verso il quale siamo incamminati”. (fonte Sassuolo2000.it)

  35. sapete perchè compriamo l’enegia elettrica dalla Francia? Perchè la vendono a sottocosto, i francesi sbagliarono i calcoli e proiezioni a lungo termine del fabbisogno energetico nazionale costruendo centrali atomiche che a distanza di anni risultano in eccesso quindi costretti a rivendere il prodotto a prezzi bassi per ripianare gli investimenti sopradimensionati rispetto alle previsioni.

  36. dovrebbero costruirle tutte in sicilia e calabria!!!
    visto che c’è fame di lavoro, almeno si alzerebbe il pil nazionale e locale!!

  37. La Hack dice che avendo le centrali ai confini tanto vale metterle anche noi. Ma aggiunge anche tra le righe che affidare alla gestione della gente italica una tecnologia così pericolosa,(altrimenti perchè tutte le nazioni le mettono lungo i propri confini?), e’ un azzardo. Aggiungo che lei è un’astrofisica. Ma il premio Nobele per la fisica sig. Carlo Rubbia si è sempre dichiarato nettamente contrario al nucleare. Disse che mai e poi mai avrebbe voluto vivere nei pressi di una centrale perchè anche se pur con tutti gli accorgimenti possibili c’è sempre una minima fuoriuscita di particelle radioattive. Questo lo confermano i tedeschi dalle cui statistiche risulta che entro i 5 km. di raggio dalle centrali le leucemie e tumori sono più alte del 75% rispetto alla media…senza aver subito incidenti!! Se poi ci mettiamo il costo della realizzazione della centrale, il fatto che comunque dipenderemo sempre dall’estero per il combustibile, il fatto che quando la centrale dopo 20/30 anni dovrà essere chiusa non si potrà dire arrivederci e grazie ma che ci dovranno lavorare per decine di anni decine e decine di persone per il controllo e smantellamento parziale, perchè totale penso sia impossibile. Allora ditemi voi dove stà tutto questo millantato guadagno? Stà nelle bustarelle che gireranno tra politici e company del malaffare. Abbiamo tanto sole e tanto vento ma perchè non investiamo prima in quello? Un mio collega ha coperto una rimessa e garage per 60m2 con pannelli fotovoltaicie, ha detto che con gli incentivi statali e regionali, nonostante la spesa intorno ai 20000 euro, praticamente non ha sborsato una lira perchè la bolletta di casa è azzerata e riesce a vendere una discreta parte all’ ENEL e quindi tra quindici anni si trova ad aver pagato tutto e padrone dell’impianto. Certamente i pannelli FV non sono eterni ma nel frattempo potranno essere sostituiti con altri sempre più efficienti. Insomma non meniamo il can per l’aia. Nucleare non vuol dire modernità ma caso mai il contrario. Se è vero che l’uomo ha la forza della ragione allora è ora che incominci ad usarla e a pensare al bene delle generazioni future. E al di la di tutto..la SALUTE innanzi tutto. Quando c’è la salute non ci sarà proprio tutto ma quasi. E’ impagabile!!!

  38. NO A QUESTE CAXXO DI CENTRALI DI MER-A
    NO AL NUCLEARE
    NO AL NUCLEARE
    NO AL NUCLEARENO AL NUCLEATE
    GUARDATEVI QUALCHE VISEO SU YOUTUBE DI CERNOBYL.
    NO NO NO AL NUCLEARE

  39. Mi piacerebbe sapere da quelle persone favorevoli al nucleare: come risolviamo il problema delle scorie? Le mettiamo sotto al tappeto? La radioattività è per sempre.
    Da dove prenderemo tutta l’acqua che serve a raffreddare le barre di uranio? Considerando che l’acqua non è un bene infinito.
    Servono 2.596.792 metri cubi di acqua al giorno, il nostro Paese, non a caso ha dovuto più volte rallentare la produzione di energia elettrica per mancanza d’acqua.
    Non vi sembra paradossale, poi, vedere degli spot del Ministero dell’Ambiente che ci fanno sentire in colpa quando lasciamo il rubinetto aperto per lavarci i denti? Ma perfavore!!!
    C’è stato un referendum, finanziato con i soldi dei contribuenti, a quanto ne so.
    Risultato: No al nucleare!!! Nessuno lo ha preso in considerazione. Un Paese di cialtroni.
    Produciamo pannelli fotovoltaici, li esportiamo in Germania. Non mi sembra un Paese così soleggiato. Non quanto il nostro. Quindi… perchè?
    Perchè devo sapere da Striscia la Notizia che molte richieste di installazione di fotovoltaico, non vengono prese in considerazione dall’Enel? Forse perchè è uno dei maggiori azionisti del nucleare?
    Sapevate che tutti, dico tutti, paghiamo un contributo fisso sulla bolletta sul fotovoltaico anche se lo abbiamo mai richiesto? Come mai?
    Andatevi a guardare l’influenza che ha la costruzione di una centrale nucleare sul costo degli immobili.
    C’è un crollo del 20-30 % del valore attuale nel raggio di 20-30 km di distanza dalla centrale. Chi vorrebbe viverci lì intorno?
    Per non parlare dei costi a lungo termine sulla salute pubblica.Paghiamo sempre noi, vorrei farvelo sapere.
    Dove sarebbe il risparmio? Non credo che la mia bolletta sarà improvvisamente azzerata grazie alla costruzione di una centrale nucleare.
    Anzi, aumenterà ancora. Come è sempre aumentata.
    La percentuale di malati di tumore nelle vicinanze delle centrali è in aumento. Sarà un caso? Non credo.
    Il segreto sarebbe produrre poco tutti, in modo da vendere al nostro vicino di casa l’energia eccedente.
    Esistono in Italia ottimi esempi di agricoltura ecosostenibile. Attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici riescono a produrre non solo energia per autoalimentarsi ma persino energia per alimentare degli scooter elettrici, utili per girare in un’azienda agricola.
    Quindi, cerchiamo di sviluppare un mondo migliore per i nostri figli.
    Siamo responsabili tutti, qui e ora.
    Non ascoltate ciò che vi fanno credere pochi potenti che hanno in mano i mezzi d’informazione.
    Cerchiamo di sviluppare un senso critico individuale.
    Abbiamo internet, informiamoci.
    Non serve soltanto a mandare messaggi cretini al compagno di classe della seconda liceo, del quale, tra l’altro ce ne frega una benemerita….
    Meditate, gente. Meditate!!!

  40. Sentite perché non spegnete tutti i vostri cazz… Di coputer non panate la roba al fiume, non spegnete tutte le luci e non la smettete di dire str… ? TUTTO ha un prezzo, il petrolio fa venire il cancro solo che non sappiamo ne dove ne quando, le linee elettriche ad alta tensione fanno venire il cancro, la merd.. Che ci danno da mangiare fa venire il cancro lo stress di quest vita frenetica fa vnire il cancro c’é solo un prroblema che do dovremmo risolvere al piú presto eliminare almeno due terzi della popolazione della terra o rassegnarci a tornare all’eta della pietra, i miei cari ecologisti del menta che usano il computer.

  41. avete tutti ragione! perchè non rinunciare al progresso per stare meglio e senza pensieri?50 anni fa si moriva di malaria,di tetano di appendicite in percentuale più alta di chi oggi muore di tumore a causa della nucleare,e allora?Io l’ho sempre odiata,l’ho scritto in un mio libro,ma per favore chiudiamo la litoranea,via Sabotino e vietiamo il transito sulla Pontina,quante vittime hanno fatto?Vogliamo i pannelli fotovoltaici; bene ma non lamentiamoci fra 20 anni:ma che ne sappiamo di questi pannelli?quello che ci dicono? e noi che vogliamo illuminare le strade di notte come facciamo?di notte compriamo,l’energia? A parte il fatto che le rinnovabili sono tutte fonti di business speculativo,che senza gli incentivi sarebbe morto prima di nascere,ma c’è una logica tra il fatto di mettere i pannelli per toglire terra all’agricoltura ed importare le schifezze che oltre al cancro fanno di peggio ed essere tutti d’accordo?
    lo avete chiesto ai vostri figli?

  42. ehiii Della Bona Gaspare, per favore rileggiti il mio post del 18/03/2011 ore 13:17.

    L’ho scritto prima che avvenisse il disastro nucleare (ad oggi non ancora concluso) a Fukushima, il Giappone è la seconda o terza nazione più avanzata tecnologicamente sul pianeta eppure….

    Come a Chernobyl anche a Fukushima la tragedia delle malattie genetiche di protrarrà per decenni se non addirittura secoli.