I bar di Latina aumentano il prezzo del caffè

07/03/2011 di
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I bar di Latina aumentano il prezzo del caffè. Sei locali (Bar Cifra, Caffè degli Artisti, Bar Magnanini, Latina t’amo, Bar Mimì, Bar Valery) hanno deciso in maniera concorde di aumentare i prezzi dei servizi fondamentali della caffetteria, che colpisce soprattutto le colazioni: tra qualche giorno il costo del caffè sarà di euro 0,90 (contro lo 0,80 standard) mentre il cappuccino salirà a 1,20 (finora fermo a 1 euro).

“Un lieve ritocco – spiegano i gestori – che a malincuore è stato deciso da queste 6 storiche caffetterie per stare al passo coi tempi e soprattutto per continuare a garantire la qualità del servizio reso al cliente. Una decisione collegiale che è maturata per il continuo aumento delle materie prime e per i costi di gestione del personale che negli ultimi tempi sono cresciuti in modo sensibile”.

Non solo, le 6 caffetterie lamentano anche una politica economica e d’intervento pressoché inerte da parte delle due maggiori associazioni di categoria degli esercenti commerciali, cioè la Confcommercio e la Confesercenti. “Se abbiamo un problema alla fine dobbiamo risolverlo direttamente noi – ha sottolineato Marco Cifra, titolare dell’omonimo Bar pasticceria di piazza del Mercato – non capisco certe volte in cosa ci rappresentano e il come, visto che siamo abbandonati a noi stessi, come dimostra oggigiorno la delicata e spinosa questione legata ai gazebo”.

 

 

  1. Premessa: guarda caso sono i bar che si spartiscono la maggiore clientela di Latina! Quindi sono i bar che hanno più introiti nel settore e se anche fosse vero l’aumento delle materie prime non dovrebbero avere problemi a mantenere gli stessi prezzi!

    Cmq c’è sempre la scusa dell’aumento delle materie prime, e i consumatori se la bevono…alla fine li capisco, se no come fanno a farsi le ville e i mega SUV!!!
    …ed è sempre il cittadino-consumatore a rimetterci!
    BISOGNEREBBE BOICOTTARLI!!!
    O MEGLIO SAREBBE GIUSTO AVVERTIRE LA FEDERCONSUMATORI!

  2. Diciamo che suv o meno a me non interessa, un imprenditore guadagna in relazione a ciò che rischia..e che siano i maggiori bar della città è un’altra variabile che poco importa! Evidentemente si sono meritati quel “titolo”..con decisioni più o meno azzardate..qualità del servizio ecc ecc..quindi ora gireranno anche in suv ma è anche il frutto del loro lavoro..per assurdo l’operaio fa una scelta di vita..sceglie di non rischiare in nome proprio!
    Il problema qui è un altro..vi dicono qualcosa le parole “cartello” e antitrust? Qui siamo davanti ad un vero e proprio accordo per limitare la concorrenza attraverso una comune politica del prezzo!
    Lo dico io che al massimo bevo un caffè a settimana..e mi cambia poco l’aumento..ma è una questione di principio..pensateci..evitando di trasformare l’aumento di 10 cent in una lotta di classe..(torno a ripetermi..non ci si fa il suv con quei 10 cent)

  3. si si, un vero e proprio cartello!!!
    Per curiosità ho mandato una e-mail alla federconsumatori, voglio sentire il loro parere…

  4. “Costi di gestione del personale”?!? Ma se sono sottopagati! Gli stipendi dei loro dipendenti sono fermi da anni ormai.. E poi quale servizio eccellente? Non hanno neanche il latte di soia..

  5. Ridicoli, i loro “costi di gestione” sono ampiamente ripagati già con i prezzi attuali. Boicottare questi esercizi, favorendo chi mantiene i costi dei servizi invariati rispetto agli ultimi anni, è la nostra unica arma quali consumatori – come al solito – indifesi.
    Un calo dell’80% degli avventori farebbe loro porre un dubbio sulla politica dei prezzi applicata….
    ma.. già… siamo a Latina, qui anche se “costa di più” l’importante è che si frequenti il locale che va per la maggiore… e allora, forse, è giusto spremerli, questi polli latinensi!!

  6. La PATRIMONIALE così vediamo quante tasse pagano questi ricchi baristi! Coccodrilli! Un lavoro umile e non specializzato come il barista non può produrre ricchezza che fa permettere un SUV come un Range Sport (da 80.000 a 120.000€). Ma é noto che su un singolo caffé, confessione di un barista, ci guadagnano il 700%. Mi domando allora, un Ingegnere o un Medico quanto deve guadagnare in proporzione? Se un barista si compra un X5 nuovo allora un Ing. si deve comprare un Cayenne Turbo! Questo vorrebbe la logica e il rispetto per chi si fatto il mazzo per raggiungere un traguardo come la laurea!! Un laureato é uno che produce Know Out e ricchezza per il paese in cui vive, un barista solo EVASIONE FISCALE!!!

  7. molto d’accordo con osservatore…
    sicuramente i costi di gestione di questi tizi sono davvero elevati…quasi più elevati di bar/ristoranti/pub romani, dove il caffè costa 60cent, o un cocktail sorseggiato in piena estate sul lungotevere raggiunge 7/8€ contro gli ormai 7/8€ fissi pagati a latina lido…
    Ma certo, vuoi mettere prendere un caffè davanti al mercato o un caffè nella capitale?? Anni di storia sono nulla dinanzi ai quasi 80anni di Latina!!
    bravi i baristi…e “bravi” chi gli porta i soldi!

  8. il caffe lo metterei a 1 euro dietro a un caffe ce un lavoro onesto ,,,capito …… il resto e solo invidiaaaaa..a latina e piena……..

  9. se un barista (ristoratore) svolgesse un lavoro onesto, prima di comprarsi un suv, si dovrebbe mettere la mano sulla coscienza e chiedersi se è giusta la retribuzione che da a quei ragazzi che sacrificano il proprio fine settimana, i proprio momenti liberi dallo studio, per guadagnarsi qualche euro e pagarsi le spese degli studi e/o non gravare sull’economia della famiglia.

    Cosa fanno invece? Si comprano il suv…
    ah, ovviamente augurandoci che sia un lavoro onesto…
    ma questo compito spetta a altra gente, la cara GF che poco indaga :)
    W gli SCONTRINI FISCALI NON BATTUTI E NON RICHIESTI !!!
    LO SCONTRINO FISCALE è UN TUO DIRITTO E UN TUO DOVERE!

  10. A mio avviso l’utente “va bene così” ha centrato bene la questione.
    Infatti ogni soggetto commerciale, che sia privato o impresa, è libero, nel libero mercato, di meglio disporre della propria strategia di vendita, in relazione alla domanda di acquisto relativa al prodotto commercializzato.
    Capisco che qualcuno storcerà il naso e addurrà considerazioni personali di dubbia rilevanza del tipo: “Tizio guadagna troppo, Caio troppo poco e così via…”.

    Il problema è evidentemente un altro: si è messo in atto un accordo sul prezzo tra più aziende allo scopo di ricercare un profitto maggiore di quello che avrebbero ricavato facendosi concorrenza. Tutto a discapito del consumatore, naturalmente.

    Ciò, non essendo il caffè un prodotto esente dalla normativa sulla concorrenza (come ad esempio il petrolio), sembrerebbe proprio ricadere nella fattispecie chiamata “cartello”, la quale non risulta ad oggi consentita dalle norma vigente antitrast nazionale ed europea.

    Che poi tale “cartello” sia dichiarato pubblicamente non è motivo di legittimità, anzi, evidenza, a mio avviso, ancor maggiormente l’illecito messo in atto.
    Vedremo anche quest’altra questione come andrà a finire.

  11. Patrimoniale, patrimoniale!! Il barista è un lavoro generico e umile e tale deve rimanere!! Caro Re se con il machinone ci va in giro l’avvocato o il medico va bene, perché é gente che produce, ripeto, Know Out! Tu barista che produci? Le tasse che non paghi!! A Roma a Fontana di Trevi un caffé 0,65€ CAPITO!!!!!!!
    Ehhh! Ma il Renge beve gasolio bisogna aumentare il caffé!!!! PATRIMONIALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  12. Masaa de chiacchieroni….Ai dipendenti glie danno du soldi e loro aumentano aumentano aumentano….I bar dei VIP!!!!Bar dei Falliti altro che!!!!!

  13. Ragazzi aiutate a segnalare all’Antitrust (per maggiori info: http://www.agcm.it/consumatore/consumatore-contact-center.html ) come sto facendo io… è un numero verde e non costa nulla.
    Segnalate il problema e loro vedranno il da farsi.

    Concordo anche io che sono uno schifo: spesso i dipendenti dei bar sono sotto-pagati, in nero e senza un giorno di permesso.
    Per fortuna non ci vado mai in quei bar, cosa che i fighetti di Latina continueranno a fare sicuramente perché seoo possono permetteeee aoo!!

  14. forse non l’avete compreso, ma vi avviso che siamo caduti nell’anarchia, ogniuno fa come gli pare, lo stato e morto il governo è ladro ed in tutta ITALIA hanno instaurato la legge del più forte.

    L’esempio eclatante o scandalo di tutti gli scandali è l’aver regalato la gestione dell’acqua pubblica al privato che in assoluto monopolio non riesce a chiudere in attivo il bilancio aziendale, debiti su debiti ed aumenti tariffari ingiustificati se non per pagare profumatamente il consiglio d’amministrazione composto dai soliti noti.

    Mi raccomando continuate ad andare a votare, date il vostro consenso a chi vi sta spolpando succhiando la vita e la dignità.

  15. Andare al bar è un lusso. E i lussi si pagano. Inoltre nei bar girano microbi e virus in quantità industriale, visto che non sempre l’igiene la fa da padrone. Se
    volete continuare ad inseguire il lusso fatelo pure e pagatelo. Finchè saremo noi ad inseguire il lusso questo non avrà prezzo. Boicottiamo questi signori e sarà il lusso ad inseguire noi abbassando i prezzi.
    Questo vale per i bar come per i negozi di abbigliamento o di orologi.
    Per chi crede che gli operai meritino di guadagnare poco perchè non “rischiano”, si vede che non hanno mai lavorato e non hanno mai rischiato la pelle o il posto di lavoro.

  16. “Decisione Collegiale” leggasi Cartello. E’ vero che le Confcommercio e Confesercenti potrebbero fare molto di più sul territorio pontino (si veda la mancanza di una politica commerciale, ma questa è un’altra storia), ma la decisione “collegiale” di alzare i prezzi è lesiva della concorrenza, punto. boicottaggio!

  17. Non c’è problema, cambio Bar. E cmq peccato….perchè tra questi 6 ce ne era uno che frequentavo assiduamente. Ma cambiare mi fa bene….

  18. “annamo tutti al caffè degli artisti,perchè la robbba costa de più e noi semo fashion,alla moda,e famo vede che c’avemo i soldi”

    MA LI MORTACCI VOSTRA!