Sequestrate magliette “miracolose” per i ciclisti

26/02/2011 di
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Magliette confezionate con speciali sostanze che permettono a chi le indossa – secondo la pubblicità – di migliorare la circolazione del sangue e persino di aumentare le capacità di recupero dopo uno sforzo fisico. Sono capi di abbigliamento destinati agli sportivi e, non a caso, vengono venduti in prevalenza nei negozi frequentati da ciclisti amatoriali.

Ma ora sono entrate in un’inchiesta della procura di Torino e dei carabinieri del Nas: i miracolosi ingredienti che le compongono, in realtà, sembra che non abbiano alcun effetto. Da qui l’ipotesi di frode in commercio. Ad essere iscritto nel registro degli indagati è il nome del responsabile di un’azienda di Settimo Torinese che importava – da un Paese straniero – la particolare «pasta» da applicare sui tessuti delle magliette. Sono stati i Nas del comando di Latina ad avviare le indagini dopo aver controllato le t-shirt prodotte da una ditta di Vicenza.

L’incartamento è stato poi trasmesso a Torino, dove è finito nelle mani del pm Raffaele Guariniello, per questioni di competenza territoriale. A fine gennaio l’Istituto superiore di Sanità ha detto che «l’attribuzione di quelle proprietà ai capi di abbigliamento in questione sembra priva di fondamento».

La sostanza al centro degli accertamenti è chiamata Solar’Res, descritta dai produttori come «una membrana costituita da una matrice polimerica che incorpora un tipo di ceramica in grado di emettere continuamente raggi appartenenti al lontano infrarosso». «I capi di abbigliamento laminati con Solar’Res – si legge nella brochure pubblicitaria – assorbono energia e la rilasciano sotto forma di Fir», dove per Fir si intende «Far Infra Red» (Infarosso lontano).

La membrana, applicata ai tessuti, permette di creare capi di abbigliamento transpiranti, impermeabili e portentosi per l’organismo: i rivenditori ne decantavano, infatti, la capacità di migliorare il recupero della fatica, la riduzione dell’acidità del corpo, l’effetto analgesico, l’aumento della velocità della rigenerazione delle cellule. L’azienda di Vicenza, dopo l’apertura dell’indagine, ha ritirato la pubbicità.