Piano Casa, tra gli emendamenti anche gli “alberghi diffusi”

15/02/2011 di
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«Gli esponenti del centrosinistra quando si parla del Piano Casa hanno travasi di bile, poiché non sopportano quello nuovo della giunta Polverini e rimangono ottusamente ancorati a quello assurdo e inapplicabile voluto nel 2009 dalla giunta Marrazzo. Ciò è dimostrato dagli oltre 1000 emendamenti presentati per frenare l’iter della legge e dal risibile tatticismo applicato in commissione Urbanistica in occasione dell’illustrazione della proposta della Provincia di Frosinone sul Piano Casa». Lo dichiara, in una nota, Pier Ernesto Irmici, vicepresidente della commissione urbanistica alla Regione Lazio.

«È infatti evidente, a chi voglia affrontare la questione con onestà intellettuale, il fatto che la proposta della Provincia di Frosinone e quella della giunta Polverini sono nei contenuti sostanzialmente simili; quindi, con il voto di oggi la maggioranza ha voluto evidenziare l’assorbimento della prima proposta nella seconda. È altresì evidente – conclude Irmici – che nel corso dell’esame del provvedimento saranno tenuti in seria considerazione i contributi dati dalla Provincia di Frosinone, anche attraverso i consiglieri che rappresentano il territorio».

ALBERGHI DIFFUSI – «Ho presentato in questi giorni in commissione, durante l’esame del piano casa un emendamento sulla creazione di alberghi diffusi nel territorio laziale. Si tratta di un argomento che mi sta molto a cuore e che incontra tutta la mia volontà per far si che venga effettivamente messo in atto». Lo afferma, in una nota, Angelo Miele, consigliere regionale del Lazio (Lista Polverini) e componente la commissione urbanistica. «Rappresenterebbe l’opportunità per almeno 100 comuni del Lazio di rivalutare e dare una nuova funzionalità ai loro centri storici che attualmente vivono in stato di completo abbandono», sottolinea Miele. La proposta di modifica prevede la trasformazione di appartamenti, all’interno del centro storico di paesi con meno di 20.000 abitanti, in strutture turistiche alberghiere. «Iniziative del genere – conclude Miele – sono già state messe in pratica in altre zone d’Italia riscuotendo un grande successo e sono fermamente convinto che la regione Lazio rappresenti il miglior scenario possibile per il buon esito del progetto».